venerdì 28 gennaio 2011

SCIOPERO FIOM



Dopo l'appuntamento di ieri a Bologna,oggi i metalmeccanici hanno sfilato in 20 cortei sparsi in tutte le regioni.A Milano,piazza del Duomo era gremita come ormai non si vedeva da anni,lo ha ricordato anche Gad Lerner nel suo intervento dal palco.I numeri della questura parlano di 30.000 partecipanti.Molti gli interventi dal palco,applauditissimo quello di Don Gallo, che non ha lesinato critiche al governo e a quella parte di Sinistra che si è schierata con Cisl-Uil e confindustria.Dalla piazza è stato invocato più volte lo sciopero generale che è stato chiesto a gran voce anche da Landini alla fine del suo intervento.Ora dopo lo sciopero si deve aprire un confronto vero nella confederazione,l'intervento di ieri della Segretaria generale Camusso è stato deludente e non si è mai sentito la parola Sciopero generale chiesta peraltro a gran voce dalla piazza Maggiore di Bologna.Non è più accettabile il minimalismo e l'assenza di iniziativa vera di fronte alla gravità dell'attacco ai diritti e alla libertà dei lavoratori.Non si può continuare a far finta di niete di fronte a una richiesta cosi diffusa e convinta di sciopero generale.


lunedì 24 gennaio 2011

Ricordando Guido Rossa

UN UOMO SOLO CONTRO LE BR

GENOVA, 24 GENNAIO 1979

“Un nucleo armato della BR ha giustiziato Guido Rossa, spia e delatore all’interno dello stabilimento Italsider di Cornigliano. Il suo tradimento di classe è ancora più squallido e ottuso in considerazione del fatto che il potere i servi prima li usa, ne incoraggia l’opera e poi li scarica. Compagni, da quando la guerriglia ha cominciato a radicarsi dentro la fabbrica, la direzione Italsider, con la preziosa collaborazione dei berlingueriani, si è posta il problema di ricostruire una rete di spionaggio, utilizzando insieme delatori vecchi e nuovi. L’obiettivo che il potere vuol raggiungere attraverso questa rete di spionaggio è quello di individuare e annientare all’interno delle fabbriche qualsiasi espressione di antagonismo di classe”.


Continua...........

Giorgio Cremaschi - Il regime dei padroni - a Villa Carcina venerdì 28 gennaio 2011

VENERDI’ 28 GENNAIO 2011 ore 20.45

Presso la sala “Ex cinema TLM” via Zanardelli (vicino municipio)
Villa Carcina


PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“IL REGIME DEI PADRONI, DA BERLUSCONI A MARCHIONNE”

SARA’ PRESENTE L’AUTORE
GIORGIO CREMASCHI
-PRESIDENTE DEL COMITATO CENTRALE DELLA FIOM-

Organizzano: Coordinamento Antirazzista di Villa carcina (Gruppo 10 Novembre, Liberamente, Rif. Comunista, Gruppo Pace e Solidarietà Villa Carcina, Sinistra Critica, Ass. Migranti V.T., Coord. Migranti C.G.I.L.) Gruppo Pace e Solidarietà Monticelli Brusati

Battendo qui o sulla immagine sottostante puoi scaricare il volantino.


L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro? Viviamo ancora in una democrazia? Quale futuro attende milioni di famiglie in tutto il Paese? --- La Fiat di Sergio Marchionne è la cartina di tornasole dell'Italia del futuro. Giorgio Cremaschi, presidente della Fiom, il più combattivo sindacato italiano, descrive lo snodarsi di una vicenda che sta segnando il paese col piglio ironico del grande narratore e con la passione di chi non è disposto a rinunciare a dire la verità in cambio di facili compromessi. Il caso Melfi, Pomigliano, lo spostamento delle linee produttive di Mirafiori in Serbia, le fabbriche in Polonia, Brasile e Usa. Un impero fatto sulla pelle di chi lavora e finanziato con i soldi pubblici, un terremoto che coinvolgerà tutto e tutti. Il libro snocciola fatti e cifre su cui Cremaschi basa una denuncia aperta e spietata: l'Italia, da Berlusconi a Marchionne, si sta tramutando in un vero e proprio regime dei padroni

sabato 22 gennaio 2011

Sezioni aperte e intellettuale collettivo la lezione del Pci
di Guido Liguori

Il 21 gennaio 1921 - novanta anni fa - nasceva a Livorno il Pci. Nasceva da una rottura con la tradizione riformista e per impulso dell'Internazionale, sulla scia lunga dell'Ottobre, nonostante l'avanzare del fascismo e dopo la grave sconfitta subita dalla classe operaia italiana nel biennio precedente. Persisteva in molti la certezza di un'ondata rivoluzionaria destinata presto a sommergere l'Europa. La previsione si rivelò errata.
Dopo pochi anni di direzione bordighiana iniziò ad affermarsi nel partito un nuovo orientamento, a opera di Gramsci. Domani, 22 gennaio, ricorrono i 120 anni dalla nascita di Antonio Gramsci. Non bisogna sovrapporre completamente il lascito del dirigente sardo a quello del partito che contribuì a fondare nel '21 e a ri-fondare nel '24-26 e poi ancora nei Quaderni. Vi sono in Gramsci però alcuni motivi fondamentali per comprendere quello che è stato il Pci, la sua specificità. Gramsci aveva inteso (sulla scorta dello stesso Lenin) che non si poteva più "fare come in Russia", che quel tipo di rivoluzione era stata l'ultima delle rivoluzioni ottocentesche. L'affermarsi della società di massa e il diffondersi degli apparati del consenso mutavano il concetto stesso di rivoluzione. Si trattava non di edificare barricate, ma di costruire contro-egemonia, di divenire dirigenti prima che dominanti, di "tradurre" nella propria lingua nazionale la tensione internazionalista.
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mercoledì 19 gennaio 2011

Venerdì, appuntamento importante a Castegnato....presentazione comintato Ambientale contro discarica.

giovedì 6 gennaio 2011

Inps, è ufficiale: i precari saranno senza pensione. Silenzio dei media o scatta la rivolta...LEGGETE E DIVULGATE...è uno schifo

La notizia è arrivata e conferma la peggiore delle ipotesi. Rimarrà sotto traccia per ovvi motivi, anche se in Rete possiamo farla circolare. Se siete precari sappiate che non riceverete la pensione. I contributi che state versando servono soltanto a pagare chi la pensione ce l'ha garantita. Perché l'Inps debba nascondere questa verità è evidente: per evitare la rivolta. Ad affermarlo non sono degli analisti rivoluzionari e di sinistra ma lo stesso presidente dell'istituto di previdenza, Antonio Mastropasqua che, come scrive Agoravox, ha finalmente risposto a chi gli chiedeva perché l'INPS non fornisce ai precari la simulazione della loro pensione futura come fa con gli altri lavoratori: "Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale".

Intrage scrive che l'annuncio è stato dato nel corso di un convegno: la notizia principale sarebbe dovuta essere quella che l'Inps invierà, la prossima settimana, circa 4 milioni di lettere ai parasubordinati, dopo quelle spedite a luglio ai lavoratori dipendenti, per spiegare come consultare on line la posizione previdenziale personale. Per verificare, cioè, i contributi che risultano versati.

La seconda notizia è che non sarà possibile, per il lavoratore parasubordinato, simulare sullo stesso sito quella che dovrebbe essere la sua pensione, come invece possono già fare i lavoratori dipendenti. Il motivo di questa differenza pare sia stato spiegato da Mastrapasqua proprio con quella battuta. Per dire, in altre parole, che se i vari collaboratori, consulenti, lavoratori a progetto, co.co.co., iscritti alla gestione separata Inps, cioè i parasubordinati, venissero a conoscenza della verità, potrebbero arrabbiarsi sul serio. E la verità è che col sistema contributivo, i trattamenti maturati da collaboratori e consulenti spesso non arrivano alla pensione minima.

I precari, i lavoratori parasubordinati come si chiamano per l'INPS gli "imprenditori di loro stessi" creati dalle politiche neoliberiste, non avranno la pensione. Pagano contributi inutilmente o meglio: li pagano perché l'INPS possa pagare la pensione a chi la maturerà. Per i parasubordinati la pensione non arriverà alla minima, nemmeno se il parasubordinato riuscirà, nella sua carriera lavorativa, a non perdere neppure un anno di contribuzione.

L'unico sistema che l'INPS ha trovato per affrontare l'amara verità, è stato quello di nascondere ai lavoratori che nel loro futuro la pensione non ci sarà, sperando che se ne accorgano il più tardi possibile e che facciano meno casino possibile.

Quindi paghiamo i nostri contributi che non rivedremo sotto forma di pensione. Se reagiamo adesso, forse, abbiamo ancora la speranza di una pensione minima.



mercoledì 5 gennaio 2011

LA SOCIETA' CIVILE CON LA FIOM! FIRMA ANCHE TU L'APPELLO DI MICROMEGA

SI AI DIRITTI, NO AI RICATTI! FIRMA ANCHE TU L'APPELLO DI MICROMEGA CONTRO IL DIKTAT DI MARCHIONNE. PER FIRMARE CLICCA QUI O ALLA FINE DELL'ARTICOLO

Centomila firme, per un sito come il nostro, sono un OBIETTIVO “IMPOSSIBILE”, anche se avessimo il sostegno di link importanti. Ne abbiamo raccolte in passato fino a ventimila (19916) per l'appello in solidarietà con Marco Travaglio, accusato da Fabrizio Cicchitto in Parlamento di "terrorismo mediatico", in un clima di mobilitazione delle più importanti testate contro la legge-bavaglio, mentre in piazza su questo tema si era speso anche Roberto Saviano.
Eppure riteniamo necessario provare a realizzare questo OBIETTIVO “IMPOSSIBILE” perché siamo convinti che sulla “abrogazione” della Fiom che Marchionne sta cercando di imporre, si giochi una partita cruciale per la difesa dei più elementari e intrattabili diritti e libertà costituzionali.
Per questo vi chiediamo di non limitarvi a firmare l’appello, ma di mobilitarvi per farlo firmare a tutti i vostri amici, per inserirlo nei vostri blog, per farlo girare in modo “virale”, come si usa dire, su quanti più siti siete in grado di raggiungere, partecipando a discussioni, forum e altre forme di intervento.
Proviamo a realizzare questo “IMPOSSIBILE” entro il 28 gennaio, giorno dello sciopero nazionale dei metalmeccanici, a dimostrazione che la parte più coerentemente democratica della società italiana ha capito che la lotta della Fiom è una lotta che ci riguarda tutti.
(pfd’a)

L'APPELLO

Il diktat di Marchionne, che Cisl e Uil hanno firmato, contiene una clausola inaudita, che nemmeno negli anni dei reparti-confino di Valletta era stata mai immaginata: la cancellazione dei sindacati che non firmano l’accordo, l’impossibilità che abbiano una rappresentanza aziendale, la loro abrogazione di fatto. Questo incredibile annientamento di un diritto costituzionale inalienabile non sta provocando l’insurrezione morale che dovrebbe essere ovvia tra tutti i cittadini che si dicono democratici. Eppure si tratta dell’equivalente funzionale, seppure in forma post-moderna e soft (soft?), dello squadrismo contro le sedi sindacali, con cui il fascismo distrusse il diritto dei lavoratori a organizzarsi liberamente.

Per questo ci sembra che la richiesta di sciopero generale, avanzata dalla Fiom, sia sacrosanta e vada appoggiata in ogni modo. L’inaudito attacco della Fiat ai diritti dei lavoratori è un attacco ai diritti di tutti i cittadini, poiché mette a repentaglio il valore fondamentale delle libertà democratiche. Ecco perché riteniamo urgente che la società civile manifesti la sua più concreta e attiva solidarietà alla Fiom e ai lavoratori metalmeccanici: ne va delle libertà di tutti.

Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack

Primi firmatari: don Andrea Gallo, Antonio Tabucchi, Dario Fo, Gino Strada, Franca Rame, Luciano Gallino, Giorgio Parisi, Fiorella Mannoia, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Lorenza Carlassarre, Sergio Staino, Gianni Vattimo, Furio Colombo, Marco Revelli, Piergiorgio Odifreddi, Massimo Carlotto, Valerio Magrelli, Enzo Mazzi, Valeria Parrella, Sandrone Dazieri, Angelo d'Orsi, Lidia Ravera, Domenico Gallo, Marcello Cini, Alberto Asor Rosa, don Paolo Farinella.


martedì 4 gennaio 2011

IN LOMBARDIA IL FUTURO DELL'ACQUA AI PRIVATI

(AGI) - Milano, 22 dic. - Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la riforma del servizio idrico integrato. Hanno votato a favore Pdl e Lega, mentre l’opposizione, dopo aver praticato l’ostruzionismo, al momento del voto e’ uscita dall’aula. Dal 1 gennaio la nuova legge regionale affida le competenze per la gestione dell’acqua pubblica, oggi in capo alle Aato, alle Province, dando alla Conferenza dei sindaci diritto di esprimere parere obbligatorio e vincolante sulle decisioni in materia.

Questo il dispaccio delle agenzie. Battendo qui o sull'immagine sottostante potete scaricare il comunicato del COMITATO ACQUA BENE COMUNE DI BRESCIA E PROVINCIA.