sabato 20 ottobre 2012

D’Alema story - micromega-online - micromega


Dopo la lettura dell'articolo sono ancora una volta più convinto che la scelta fatta da giovane di non votare PCI sia stata la più azzeccata.Non si meraviglino ora gli ex PCI,che devono andare a braccetto con sx DC o si ritrovano il Renzi di turno nelle loro fila.

di Marcello Musto
La mattina dell'11 di ottobre del 1962, 2.540 cardinali, vescovi e patriarchi, provenienti da ogni parte del mondo, si disposero in una solenne fila di abiti bianchi e di nicchi rosso porpora per entrare nella Basilica di San Pietro, dando così inizio a uno dei principali avvenimenti religiosi del Novecento, destinato a mutare il volto della chiesa cattolica: il Concilio Vaticano II (CV II).
Il ventunesimo concilio ecumenico si svolse tra l'ottobre del 1962 e il dicembre del 1965, sotto i pontificati di Giovanni XXIII e Paolo VI. La sua assemblea deliberativa, la più numerosa nella storia della chiesa, riformò la liturgia ecclesiale, introducendo le lingue nazionali nel rito per le messa, e avviò il dialogo con le religioni non cristiane, tramite la dichiarazione sul principio di libertà religiosa.

Leggi qui l'articolo completo

lunedì 15 ottobre 2012

FormiGoHome

Dal min 17.00 del video l'intervento del segretario di Rifondazione Comunista Fiorenzo Bertocchi intervenuto al presidio del Pirellino.

sabato 13 ottobre 2012

Modena 12 Ottobre Assemblea Nazionale Fiom

C'è ancora qualcuno che ha il coraggio di contestare la segreteria della Fiom.Il video, al min 02.38.40 riporta l'intervento del compagno Giorgio Mauro della Same di Treviglio.

Watch live streaming video from fiomnet at livestream.com

Lecco, 12 ottobre 2012

FORMIGONI CONTESTATO
“Volavi con Daccò, in galera con Daccò”:  questo slogan gridato a gran voce, accompagnato dal lancio di centinaia di areoplanini di carta, è stata l’accoglienza riservata da Rifondazione Comunista al presidente Formigoni giunto a Lecco per la serata organizzata dal PdL dal titolo “Una buona politica è possibile”.
Appena arrivato, Formigoni con tutta la sua provocatoria spavalderia nei confronti di chi lo contestava, è stato travolto da uno scroscio di fischi e, mentre esponenti del gruppo Qui Lecco Libera srotolavano uno striscione con le parole di una canzone di Battiato (“ povera Patria schiacciata dagli abusi del potere di gente infame non sa cos’è il pudore”), i militanti di Rifondazione Comunista lanciavano al “celeste” .
areoplanini di carta.  Al di là di qualche spintone con le forze dell’ordine che hanno vietato l’entrata in sala dove si teneva l’assemblea pubblica organizzata dal PdL, la contromanifestazione si è svolta in maniera pacifica e senza alcuno scontro.
Rifondazione Comunista, che ha anche distribuito un volantino ad hoc contro le tangenti, la corruzione e le malversazioni che a più non posso stanno investendo  Formigoni , assessori e consiglieri regionali oltre che decine di collaboratori cilellino-formigoniani, ha inoltre invitato tutte le forze di opposizione al centro-destra lombardo a partecipare all’iniziativa ILLUMINIAMO LA LEGALITA’ – ELEZIONI SUBITO con fiaccole e lumini, che si terrà venerdì 19 ottobre alle ore 18,00 presso la sede decentrata di Lecco della regione Lombardia (Pirellino),  anche in supporto attivo e concreto alla mobilitazione regionale che si terrà poi il giorno dopo, sabato 20, a Milano.
                                                                                                                G.Carlo Bandinelli


mercoledì 10 ottobre 2012

Landini e la Democrazia.


Alla luce di quello che stà accadendo in Fiom in questi giorni,penso che la scelta di dare le dimissioni da rappresentante Rsu sia stata giusta e ben ponderata.La Fiom, che ha fatto della Democrazia un cavallo di battaglia di molte lotte, si è comportata in modo indecente nei confronti del compagno Bellavita della segreteria nazionale della Fiom.Chi dissente è estromesso senza diritto di replica.Riporto sotto la lettera di Bellavita invitando i compagni a far sentire la loro voce. 

Molti compagni sono davvero increduli rispetto a quanto accaduto intorno alla mia "dimissione" dalla segreteria. Non si capacitano che Landini, unanimemente riconosciuto come difensore dei diritti dei lavoratori e della democrazia stessa, possa rimuovere dalla segreteria un compagno per dissenso. Eppure e' cosi'. Non c'e' nessun altra ragione che ha spinto, per la prima volta nella storia dei metalmeccanici, un segretario Fiom a rimuovere un componente di segreteria. Con questo atto autoritario Landini e Airaudo rompono la maggioranza congressuale degli ultimi 3 congressi estromettendo la rete 28 aprile. 
Il dissenso. Di cosa sono accusato? Tralascio le vergognose, false e pretestuose ricostruzioni che vogliono il sottoscritto impegnato a organizzare contestazioni a Landini. Cosi' come e' francamente assurdo dover rispondere alle menzogne che descrivono il sottoscritto d'accordo nelle segreterie e contrario nei comitati centrali... Delle due l'una: o mi sono opposto troppo o troppo poco. La macchina del fango ha lavorato alacremente per screditare le ragioni che ho sostenuto attraverso il discredito del singolo, la denuncia dell'untore. C'e' una vecchia e poco nobile tradizione in questo senso.
Tralasciando tutto cio', l'accusa che mi viene mossa e' riferita alla presunta scelta di rompere con la linea maggioritaria e di aver scelto, in un'ottica Cgil, di ricostruire l'opposizione in tutte le categorie della confederazione. 
Tutto cio' e' facilmente smontabile. E' evidente a tutti che la Fiom ha dismesso l'opposizione sociale. Ha dismesso l'alterita' e l'opposizione alla paurosa deriva della Cgil con conseguenze nefaste, sconfitta su art.18 e pensioni. 
Dopo il 16 ottobre 2010 la Fiom poteva svolgere uno straordinario ruolo di catalizzatore di un vasto movimento contro le politiche del governo e contro marchionne. Cio' avrebbe portato probabilmente la fiom allo scontro frontale con la cgil. landini e Airaudo hanno deciso di non farlo. Cosi la lotta Fiom si e' mantenuta alta sul terreno mediatico,forte di un consenso e di una domanda sociale straordinaria,ma e' via via scemata nelle pratiche concrete, nella politica contrattuale. Da qui una gestione della vertenza per il contratto tutta piegata al tentativo di cercare uno spiraglio per la riaffermazione della titolarita' Fiom piu' che orientata a costruire conflitto in rapporto con i lavoratori. 
Cosi come nella vertenza Fiat, dopo la chiusura con sbagliati accordi sindacali di due stabilimenti al sud, termini imerese e irisbus e la pesante vicenda ex bertone, resta forte lo scontro sul terreno dei diritti sindacali e delle agibilita' fiom e sempre piu' evanescente la battaglia contro il modello autoritario e schiavistico di marchionne. In tutto questo considero profondamente sbagliato e incoerente con le battaglie di questi anni, con il valore che diamo al contratto nazionale, considerare l'accordo del 28 giugno come argine agli accordi separati, come riferimento per la democrazia sindacale. Proprio l'accordo che ha accolto le deroghe al contratto, che ha cancellato ruolo e funzioni del contratto nazionale.
Io non ho cambiato idea. Continuo a rivendicare la Fiom del congresso di Livorno e Montesilvano. Rivendico la Fiom che discute, che cerca, con la fatica che la democrazia richiede, di lavorare sempre all'unita' della categoria e della stessa con i lavoratori. La Fiom che parlando il linguaggio semplice e radicale dei bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici li conquistava alla lotta, dimostrando, in tanto lerciume della politica, che si puo' coniugare dire e fare.
Prendo atto che questo non e' piu' l'orientamento maggioritario in Fiom. C'e' una svolta, profonda dei gruppi dirigenti. Per queste ragioni il dissenso e' particolarmente avversato. 
Ho atteso mesi prima di denunciare pubblicamente quanto avviene in Fiom. L'ho fatto per non ledere l'immagine della Fiom, per il bene dei lavoratori.
Oggi, con la rottura netta che landini e airaudo hanno deciso, credo tempo fa, e' necessario organizzare tutti coloro che vogliono salvare la lunga stagione della Fiom. Organizzare coloro, e sono tanti, che vogliono continuare a lottare. 
Per mesi ho denunciato negli organismi preposti la gestione scarsamente democratica dell'organizzazione. Ho denunciato le scarse, scarsissime segreterie e quindi l'impossibilita' di poter discutere collettivamente almeno le grandi scelte, su fiat, contratto ecc. Cosi come ho contestato il perenne ricorso al voto di fiducia al segretario nelle discussioni al comitato centrale. Sono stato impossibilitato a esercitare il ruolo a cui il comitato centrale mi aveva chiamato, dalla partecipazione ai direttivi provinciali, agli attivi dei delegati. Persino gli ordini del giorno conclusivi li potevo leggere solo pochi minuti prima del voto.
Queste sono in sintesi le gravissime colpe che hanno indotto landini e airaudo a dimettermi. Oggi ripartiamo, con chi ci sta, a organizzare l'opposizione alla svolta, al rientro nei ranghi della Fiom. Ripartiamo con i tanti e le tante che non vogliono chinare il capo e vogliono lottare contro Monti,Marchionne,Squinzi. E che hanno il diritto e il bisogno di un sindacato democratico, combattivo e di classe. Prossimo appuntamento il 27 ottobre con il "no monti day"

ASSEMBLEA PUBBLICA DEL 05 OTTOBRE 2012


      L’assemblea pubblica di venerdì 5 ottobre 2012 organizzata da La tua CIVICA è stato il primo appuntamento con la popolazione per informare, confrontarsi e discutere di due importanti temi che hanno segnato i primi mesi della vita amministrativa dopo le elezioni di maggio. La maggioranza del sindaco Mossini ha di fatto limitato la partecipazione della cittadinanza abolendo alcune commissioni speciali, organi di controllo che consentono la libera partecipazione dei cittadini.

Noi de La tua CIVICA , come promesso in campagna elettorale, riteniamo fondamentale un continuo contatto con la cittadinanza promosso attraverso l’apertura della nostra sede, le assemblee pubbliche che periodicamente promuoveremo sul territorio e la partecipazione ai consigli di frazione.

CAZZAGO ATTENDE DA 15 ANNI UNA NUOVA SCUOLA MATERNA!

 

     Innanzitutto abbiamo ritenuto fondamentale fare chiarezza sull’iter amministrativo seguito dalla precedente amministrazione nell’impostazione dell’operazione relativa alla costruzione della nuova scuola materna a Cazzago San Martino, perché l’operazione è attualmente ferma e ci vengono impropriamente attribuite responsabilità.

L’iter amministrativo seguito è  stato 

CHIARO, TRASPARENTE, E SOSTENIBILE !!!


     L’amministrazione precedente, l'ex presidente della scuola materna e la società attuatrice dell’opera hanno sottoscritto  una convenzione che stabilisce degli obblighi convenzionali tra le parti e i tempi di realizzazione dell’opera.
La convenzione stabilisce che alla società attuatrice è concesso l’ AMPLIAMENTO DEL SUO CAPANNONE in zona industriale A FRONTE della REALIZZAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA MATERNAnel caso ciò non avvenga DEVE VERSARE nelle casse comunali 1.000.000 di euro. Se la società attuatrice decide di vendere in modo parziale o totale le aree oggetto dell’ampliamento, il nuovo proprietario acquisisce tutti gli obblighi convenzionali (art. 2, comma 3 della convenzione).
    I TEMPI STABILITI per la realizzazione della nuova scuola materna sono di 12 MESI dalla stipula della convenzione (firmata il 16 aprile 2012) oppure dalla data di approvazione da parte dell’amministrazione del progetto esecutivo/definitivo trasmesso dalla società attuatrice (art. 5, comma 1, lettera b).
   Il progetto che avrebbe dovuto essere quello “definitivo” era stato presentato dalla società attuatrice alla soprintendenza, in occasione della mappatura degli scavi archeologici, prima che quest’ultima desse il suo benestare a Gennaio 2012.
   Il periodo bianco pre elettorale non ha consentito alla precedente amministrazione di deliberare in merito,  ORA QUESTA OPERAZIONE DOVREBBE ESSERE PORTATA A COMPIMENTO DALLA NUOVA AMMINISTRAZIONE.

COSA INTENDE FARE IL SINDACO MOSSINI PER ONORARE LA CONVENZIONE?


    Ricordiamo che nello stesso programma della lista “Mossini per la famiglia e la libertà” si era dichiarato che: “… proseguimento dell’opera di realizzazione del nuovo asilo di Cazzago,…”

   Il recente progetto della scuola materna risponde a tutti i requisiti di legge necessari per realizzare una nuova scuola materna, contrariamente all’attuale edificio storico, difficilmente adeguabile sotto il profilo della vigente normativa antisismica,  antincendio, acustica ed infine energetica, le cui operazioni comporterebbero oltre a dei costi elevati ad uno sventramento dell’edificio di valenza storica, stravolgendone sicuramente la sua connotazione.
    La situazione della scuola materna di Cazzago è stato un tema ampiamente dibattuto anche nelle riunioni del consiglio di frazione di Cazzago che ha posto la sua attenzione sulla struttura e sulle rette più alte rispetto alle altre scuola materne.

IL NUOVO PRESIDENTE DELLA SCUOLA MATERNA E’ ESPRESSIONE DELLA VOLONTA’ DEI GENITORI,

LA CUI NOMINA AVVENUTA A FINE APRILE 2012, 

E’ STATA INCISIVAMENTE SOSTENUTA DAI CONSIGLIERI 

FONDATORI DELLa tua CIVICA

     Attraverso un’interrogazione urgente al consiglio comunale del 28/09/11, il consigliere Ambrosini a nome del gruppo che poi avrebbe fondato La tua CIVICA, aveva sollevato all’allora sindaco Foresti,  quesiti in merito alla situazione economica e gestionale in cui versava la materna di Cazzago, certo non immaginando che la situazione fosse così disastrosa come ormai è risaputo da tutti.

L’ALLORA OPPOSIZIONE OGGI IN MAGGIORANZA, CHE RUOLO HA SVOLTO?
NON HA MAI PROFERITO PAROLA 
SULLA GESTIONE AMMINISTRATIVA DELLA SCUOLA!!!

La tua CIVICA
Il secondo tema affrontato nel corso dell’assemblea è stata l’introduzione dell’addizionale IRPEF. 
A breve la relazione anche su questo argomento

martedì 9 ottobre 2012

Da Report:Cari Segretari

I segretari comunali in Italia sono circa 3.000. Dai piccoli comuni alle grandi città tutti devono averne uno. Sono i più importanti dirigenti comunali e il loro ruolo principale è controllare che i provvedimenti varati dalla giunta siano conformi alle leggi. Il loro stipendio è a carico del comune e in molti casi raggiunge cifre così sproporzionate da farli apparire una vera e propria casta. A Camugnano, un piccolo paese di duemila abitanti in provincia di Bologna sommando stipendio base, indennità e rimborsi, il segretario comunale alla fine costa quasi 110 mila euro all'anno. E simile è la situazione in tanti altri comuni. Fino a raggiungere cifre da capogiro, come a Como: il suo segretario nel 2011 ha dichiarato 234mila euro, il doppio dello stipendio base del capo dell'FBI. In tutto gli stipendi dei segretari costano all'amministrazione ogni anno tra i 150 e i 200 milioni di euro, mentre l'agenzia che gestisce il loro albo, sebbene soppressa, continua a costare ogni anni decine di milioni allo Stato.


Per chi si fosse perso la trasmissione di Report di Domenica 9 Ottobre potete trovare qui il video dove possiamo vedere in nostro Sindaco Mossini el'Ass.Rubaga fare una figura non proprio bella.Dal min 7.30 trovate l'intervista a Mossini.

« Hasta la victoria siempre. Patria o muerte. »

Il 9 ottobre 1967 Ernesto “Che” Guevara veniva assassinato in Bolivia, nel villaggio di La Higuera. Nonostante la sua tragica scomparsa, il “Che” ha guadagnato l’immortalità incatenando intere generazioni al sogno di costruire un mondo migliore. Oggi, con l’Occidente che si trova di fronte a una crisi di valori senza precedenti, ci sarebbe ancora bisogno di lui, e il suo insegnamento continua a mostrare una luce in fondo al tunnel. Ernesto “Che” Guevara, medico e rivoluzionario, è uno di quei personaggi straordinari che, per per merito personale più che per accidente, accedono all’immortalità. A distanza di oltre quarant’anni dalla sua morte infatti, tutti nel mondo continuano a tenere vivo il ricordo del “Che”, un uomo che con la sua lucida follia rivoluzionaria è riuscito laddove generali, eserciti, partiti e politici hanno fallito. Dotato di una curiosità indomita, Ernesto Guevara rappresenta il rivoluzionario per antonomasia, colui che dopo aver saziato la propria sete di conoscenza decide di mettere in gioco tutto, soprattutto se stesso, per ottenere un fine più grande, cui avrebbe poi dedicato l’intero corso della sua vita. Ernesto Guevara soffriva d’asma, una malattia che però non gli avrebbe impedito di strisciare nella Sierra Maestra accanto a Fidel Castro quando nel 1959 fecero trionfare insieme la Rivoluzione a Cuba. Il “Che” era argentino ma si sentiva legato con il cuore e l’anima a tutto il Sudamerica, continente eternamente oppresso da un vicino ingombrante, gli Stati Uniti. Ernesto però non si sentiva un fratello solamente di tutti i sudamericani, ma di tutti gli oppressi in senso lato, e questo suo grande cuore lo avrebbe portato a prendere il fucile anche in Congo, nell’Africa Nera, per combattere quell’imperialismo contro cui ha combattuto per tutto il corso della sua breve ma indomita vita. Poeta, era un grande appassionato di Pablo Neruda, medico, sportivo e rivoluzionario, il “Che” è stato un personaggio a tutto tondo, cresciuto con i libri di Verne, Salgari e London, appassionato di fotografia e motociclette.

Fu proprio a bordo di una motocicletta vecchia e scassata che il Che decise di intraprendere, ancora ragazzo, un viaggio per il Sudamerica assieme al suo vecchio amico, Alberto Granado. Di quei momenti fantastici Ernesto Guevara ci ha lasciato alcuni diari che ancora oggi ci possono sorprendere per la loro fantastica genuinità e per la loro immediatezza. Quando, spensierato, girava in lungo e in largo per il Sudamerica al fine di soddisfare la sua brama di curiosità, tra le righe di suoi ricordi si riesce quasi a toccare con mano la sua voglia di combattere contro le ingiustizie, il suo sentimento di non rassegnarsi alla realtà che ci circonda passivamente. Influenzato dal marxismo, il Che utilizzò i suoi viaggi in motocicletta per comprendere, per conoscere la miseria, la fame, l’oppressione di un continente che amava in modo viscerale, al punto da vederlo non come una somma di diverse nazioni, ma come un’unica realtà. Fu per questo motivo che dopo essersi laureato nel 1953 continuò a viaggiare, questa volta in Perù, Ecuador, Panama, Costa Rica e Guatemala. Fu questa la premessa alla sua grande avventura, quella che affrontò assieme ai fratelli Castro e a Camilo Cienfuegos, un’avventura cominciata una notte a Città del Messico quando, incontrato Fidel Castro, capì che avrebbe dovuto legare il suo destino a quello del rivoluzionario cubano. Inutile ricordare cosa i due sarebbero riusciti a fare, a Cuba, quando sbarcarono con il Granma il 2 dicembre del 1956, rimanendo in 12 dopo essere stati falciati dalle mitragliatrici di Batista.

Nel 1959 Ernesto “Che” Guevara il 2 gennaio entrò a L’Avana diventando un vero e proprio eroe della Rivoluzione e guadagnandosi fama imperitura. Ma la sua carriera da rivoluzionario non finì a Cuba. Il “Che” amava troppo la libertà e sentiva dentro di sè un fuoco troppo ardente per lasciarsi alle spalle la lotta e godersi la meritata pace. Anche per questo motivo decise di lasciare Cuba, che tanto lo amava, e andare a combattere altrove per la Rivoluzione. Alla fine morì in Bolivia, dopo aver combattuto anche in Africa, e la sua morte rappresentò una fitta al cuore per milioni di persone in tutto il mondo. Si narra che il “Che” non avesse paura di morire, consapevole che anche la sua morte forse sarebbe servita a rendere immortale il suo pensiero, e così è stato. Oggi, con l’occidente che è alle prese con una delle crisi più problematiche della sua storia, ci sarebbe ancora tanto bisogno del Che e della sua carica rivoluzionaria. Di lui resta l’eterno ricordo, restano le frasi capaci di ispirare e di indicare sempre una strada, anche nelle situazioni più disperate. Ernesto “Che” Guevara era un duro, un duro che non perse mai la tenerezza e fu sempre capace di salutare la vita con un sorriso. Di fronte a lui non siamo che nani sulle spalle di giganti.

PDCI - Daniele Cardetta

domenica 7 ottobre 2012


Il labirinto delle primarie

Torno a scrivere dopo molto tempo. Mi sono assentato per impegni personali, scolastici in particolar modo, e in Italia sono successe, politicamente parlando, una miriade di cose. Mi vorrei soffermare, con una riflessione veloce, sull’adesione data da Nichi Vendola alle primarie di coalizione. Lo ritengo un gravissimo errore e un’altra grande occasione persa per la sinistra di costruire un progetto importante che avrebbe potuto imporsi sulla scena nazionale.
Partendo dal primo punto, ho parlato di gravissimo errore in quanto credo che, a prescindere da come possano andare le primarie, anche in caso di vittoria, non possa essere il leader di SEL a dettare l’agenda. Il suo partito al 5-6% non può dettare legge ad un PD al 25%. In caso di sconfitta men che meno inciderebbe su un’idea politica di liberismo che il PD ormai da anni ha sposato. Quindi credo che in questo modo si vada a chiudere in un labirinto senza via d’uscita; a convivere con i vari Renzi, Fioroni, Veltroni e perchè no, magari in un futuro anche un Casini, un Buttiglione.
Ho parlato poi di un’altra grande occasione persa dalla sinistra in quanto reputo fondamentale in questo momento storico la presenza nel prossimo parlamento di un forte polo che sia in grado di contrastare le politiche europee e di incidere a fondo sulle scelte nazionali, parlando di lavoro, di sanità, di istruzione pubblica. Con la scelta invece di partecipare alle primarie assisteremo invece all’ennesima dispersione di quella grande forza, di quel grande bacino che la sinistra ha da sempre, che ci porterà ad essere nuovamente minoritari, quando invece potremmo essere decisivi e creare intorno a noi un forte movimento critico.
Caro Nichi, cari amici di SEL, pensate a questo, pensate ad una sinistra forte, non ad una sinistra subalterna!

FESTA IN CASCINA

Domenica 12 Ottobre dalle ora 14,30 festa in cascina con gli amici della Macogna. 

martedì 2 ottobre 2012

Diaz: Cassazione, Italia screditata nel mondo intero


A volte arrivano notizie confortanti.Alle 16,46 Ansa ha pubblicato questa notizia che riporto di seguito.Chi come me ga partecipato alle manifestazioni di quei giorni a Genova non può dimenticare quello che è successo.Dopo 11 anni i miei ricordi sono ancora chiari e lo rimarranno per sempre.In quei giorni c'è stata  in Italia un "eclissi della Democrazia" quello che è successo nelle varie piazze,alla Diaz è una pagina vergognosa per tutti gli Italiani,sono quindi contento quando vedo depositate le motivazioni della sentenza che hanno portato alla decapitazione dei vertici della Polizia.


Depositate le motivazioni della sentenza


Diaz: Cassazione, Italia screditata nel mondo interoPoliziotti all'ingresso della scuola Diaz di Genova nella notte fra il 21 e il 22 luglio 2001

Poliziotti all'ingresso della scuola Diaz di Genova nella notte fra il 21 e il 22 luglio 2001
ROMA - Le violenze della polizia e gli immotivati arresti di massa dei no-global inerti e innocenti, hanno ''gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero''. Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni, appena depositate, del processo 'Diaz' che ha decapitato i vertici della polizia. La ''gravita''' dei reati commessi dai funzionari della polizia, come quello della violazione ''dei doveri di fedelta''' delle calunnie e dei falsi, legittima il 'no' ''al riconoscimento delle attenuanti generiche'' a favore degli imputati. Hanno commesso una ''consapevole preordinazione di un falso quadro accusatorio ai danni degli arrestati, realizzato in un lungo arco di tempo intercorso tra la cessazione delle operazioni ed il deposito degli atti in Procura''.
"L'esortazione rivolta dal capo della polizia (a seguito dei gravissimi episodi di devastazione e saccheggio cui la città di Genova era stata sottoposta) ad eseguire arresti, anche per riscattare l'immagine della Polizia dalle accuse di inerzia, ha finito con l'avere il sopravvento rispetto alla verifica del buon esito della perquisizione stessa", sottolinea la Cassazione rilevando che l'irruzione alla Diaz fu condotta con "caratteristiche denotanti un assetto militare".
La Cassazione  evidenzia, come gia' fatto dalla Corte d'Appello di Genova, ''l'odiosita' del comportamento'' dei vertici di comando. ''Di chi, in posizione di comando a diversi livelli come i funzionari - e' scritto - una volta preso atto che l'esito della perquisizione si era risolto nell'ingiustificabile massacro dei residenti nella scuola, invece di isolare ed emarginare i violenti denunciandoli, dissociandosi cosi' da una condotta che aveva gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero e di rimettere in liberta' gli arrestati, avevano scelto di persistere negli arresti creando una serie di false circostanze''. In pratica, crearono verbali menzogneri ''funzionali a sostenere cosi' gravi accuse da giustificare un arresto di massa''. Ed avevano formulato le accuse ''in modo logico e coerente, tanto da indurre i pubblici ministeri a chiedere, e ottenere seppure in parte, la convalida degli arresti''.
L'operazione "si è caratterizzata per il sistematico ed ingiustificato uso della forza" da parte di tutti i poliziotti che hanno fatto irruzione. "La mancata indicazione, per via gerarchica, di ordine cui attenersi" si è tradotta "in una sorta di 'carta bianca', assicurata preventivamente e successivamente" all'operazione". Tutti erano liberi "di usare la forza 'ad libitum'".
I poliziotti che fecero irruzione "si erano scagliati sui presenti, sia che dormissero, sia che stessero immobili con le mani alzate, colpendo tutti con i manganelli (detti 'tonfa') e con calci e pugni, sordi alle invocazioni di 'non violenza' provenienti dalle vittime, alcune con i documenti in mano, pure insultate al grido di 'bastardi'".

Da Ansa.it