giovedì 29 ottobre 2009

Lavoro precarietà della Politica


Solo un cretino può pensare che il massimo desiderio di un operaio che lavora alla linea di montaggio, terzo livello metalmeccanico, salario di merda per un lavoro di merda, ipersfruttato e alienante, un operaio a cui è tolto persino il diritto di esprimersi sul suo contratto, abbia come sogno di restare per tutta la vita inchiodato alla catena. E magari di inchiodarci anche il figlio. E solo un cretino può credere che se quell'operaio si aggrappa alla catena, se si arrampica sul carroponte o sul tetto o sul Colosseo, o occupa l'autostrada Roma-Napoli, è perché senza lo sfruttamento selvaggio non riesce a sognare, ad amare, persino a far figli. Il fatto è che nella cultura liberista applicata al nostro paese l'unica mobilità conosciuta - l'unica flessibilità concessa - è quella in uscita: fuori dal lavoro quando non servi più e si può fare profitto senza di te. Perché la crisi devono pagarla i lavoratori, c'è da ristrutturare, da delocalizzare là dove salari e diritti valgono zero. In un paese, il nostro, dove la mobilità sociale, la ricerca, la riqualificazione non esistono. E dire che nel '68 e nel '69 qualcuno aveva provato a dire: formazione permanente, metà tempo di studio e metà di lavoro, socializzazione dei lavori nocivi, 150 ore e tante altre belle cose che quarant'anni dopo fanno arricciare il naso agli oppositori di Berlusconi.
Adesso Tremonti e Berlusconi scoprono le meraviglie del posto fisso. Proprio loro, che in buona (pessima) compagnia hanno messo al rogo non tanto la cultura del posto fisso, quanto la sicurezza del lavoro. Hanno smantellato diritti, sbrindellando i rapporti di lavoro in una cinquantina di forme contrattuali diverse, per dividere e colpire meglio, con la speranza di rovesciare il conflitto verticale capitale-lavoro in un conflitto orizzontale tra lavoratori portatori di oneri e diritti diversi. Ci sono anche riusciti, almeno in parte. E' un progetto a cui, magari con meno professionalità della destra, hanno lavorato in tanti, anche nel centrosinistra, anche nei sindacati. E vogliamo la Confindustria? Forse proprio la ricerca della legittimazione da parte degli imprenditori ha spinto le destre e molta opposizione a cavalcare, anzi a far cavalcare a chi lavora, la precarietà, vestita da flessibilità.
A Tremonti e a Berlusconi si potrebbe contestare la ricerca di rinsaldare il consenso tra le fasce «basse» del mercato del lavoro, quelle su cui stanno scaricando il peso della crisi, mentre le azioni concrete del governo salvano non i poveracci ma gli evasori fiscali. Hanno così paura dell'invasione degli alieni (leggi immigrati) notoriamente «prolifici», da risfoderare radici cattoliche e sane famiglie italiche, paffuti e abbondanti bambini bianchi che, senza alcuna certezza del futuro, i nostri giovani precari non hanno coraggio di mettere al mondo. I principi della deregulation si vestono da regolatori.
Tanto altro si potrebbe contestare a Tremonti e Berlusconi. Invece i nostri democratici spiegano che la cultura del posto fisso è vecchia e loro sono per il nuovo, che tutti i paesi che contano vanno in direzione opposta e dunque la nostra strada è segnata. Poi, se contro Tremonti e Berlusconi si arrabbia la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, non si può che fare fronte contro il
governo.
L'amara considerazione è che in Italia la destra fa sia la destra che la sinistra mantenendo stretti in mano due scettri, quello della maggioranza e quello dell'opposizione per abbandono del campo da parte di quest'ultima. Il che non può non non far pensare che, semmai Berlusconi non riuscisse a concludere il mandato e fosse costretto a perdere il posto fisso a palazzo Chigi e tornarsene in villa liberandoci della sua asfissiante presenza, il merito non sarebbe dell'opposizione che non c'è. I muri, anche quelli di Arcore, prima o poi possono crollare. Ma come la storia ci ha insegnato, possono anche essere buttati giù dalla destra.

Manifesto 21 10 09 Loris Campetti

mercoledì 28 ottobre 2009

Fumata nera alla Stefana

La fumata nera di cui parlerò, non è quella che esce a volte dai camini dell'acciaieria,ma del risultato dell'incontro di martedì 26 ottobre presso lo stabilimento di Nave,e del successivo incontro in Regione Lombardia per cercare di trovare un accordo sulla CIGS.Come avevo già riferito, nel primo incontro tra le parti avvenuto in Regione il 19 Ottobre il Sindacato aveva evidenziato il vizio di forma nella presentazione dell'apertura della procedura di CIGS promosso dalla Direzione,preannunciando l'impugnamento.Martedì 26 nel nuovo incontro in Regione(dopo che a Nave il giorno prima non si erano trovati accordi) il Sindacato ha formalizzato l'impugnazione della procedura aperta dalla Direzione il giorno 13 Ottobre,quindi il Dott.Balzarini in qualità di funzionario della Regione non ha potuto far altro che avvallare la nostra tesi,chiedendoci di ragionare sull'eventualità di poter far partire la procedura il giorno 20 Ottobre dopo l'integrazione della documentazione mancante.La discussione riprenderà quindi il giorno 13 Novembre dopo che il Sindacato avrà verificato presso l'ufficio legale se l'integrazione fatta dall'azienda possa o meno essere valida ai fini del proseguio della trattativa.Nel caso anche l'integrazione non fosse valida, ma si dovesse procedere a una nuova domanda, la Stefana si troverebbe a dovere riprendere la trattativa(che prevede 25 gg di tempo)partendo dal giorno 13 Novembre quindi sarebbe costretta a integrare il salario ai lavoratori non più coperti da nessun ammortizzatore sociale.
Nelle assemblee svolte in fabbrica in questi giorni, è stato spiegato ai lavoratori l'atteggiamento ostile volto a colpire il Sindacato,che il Dott.Scalabrin stà mettendo in atto.Abbiamo portato a conoscenza dei lavoratori la bozza sui Contratti di Solidarietà preparata dall'azienda,nel quale sono presenti alcuni punti che vanno in netto contrato con quanto prevede la Legge.Altre al negare ogni integrazione salariale sugli istituti la Stefana vorrebbe usare a suo piacere gli operai,usare le ore di straordinario,e continuare a impiegare operai in pensione e ditte appaltatrici.Forse come il Dott.Balzarini ha ricordato al tavolo della trattativa i nostri Dirigenti non hanno letto bene la Legge o sono stati consigliati male.A questo punto dobbiamo solo augurarci che in questi giorni l'azienda torni sui sui passi, convocandoci per una trattativa seria,che tenga conto degli operai sopratutto gli addetti all'acciaieria che hanno perso molto salario in questi anni,in caso contrario sarà responsabile di un grave scontro sociale all'interno degli stabilimenti,scontro che abbiamo tenuto a freno fin'ora perchè il Sindacato ha fatto di tutto e di più per andare incontro all'azienda sostituendosi a volte anche ai consulenti che la Stefana(al contrario di tutte le altre aziende siderurgiche Bresciane)non ha voluto pagare per avere consigli in merito.

sabato 24 ottobre 2009

Coordinamento Comunista della Franciacorta

Bella serata organizzata dal Coordinamento Comunista della Franciacorta al Centro Sociale 28 maggio di Rovato, sul tema “Comunisti, anticapitalisti, movimenti a confronto per un nuovo modello di società”.

Ha aperto il dibattito Mometti Felice, di Sinistra Critica, spiegando che la sua associazione vuole ricostruire la sinistra d'alternativa; per farlo serve ridurre la distanza tra mondo lavorativo e politica e capire gli errori del passato. La sinistra ormai non riesce più ad intercettare quelli che sono i sub-movimenti popolari. Bisogna riuscire ad inserirsi in tutte le forme di conflitto, solo così avremo una base, solo così avremo un futuro. Pur di costruire questa vera sinistra d'alternativa Sinistra Critica è pronta a sciogliersi, nel caso ci sia un progetto concreto di sinistra anticapitalista.

Il dibattito è continuato con Franco Grisolia, esponente del Partito Comunista dei Lavoratori. Il suo è stato un intervento molto schietto. Ha spiegato qual'è il progetto del suo partito, quello di creare il nucleo da cui si costruirà il partito rivoluzionario, e come si contrappone altri partiti che si definiscono, erroneamente a suo parere, comunisti. Continuando questa critica ha sottolineato come da 15-20 anni ci sia un attacco contro il movimento operaio e contro i movimenti giovanili, a cui Rifondazione ha partecipato a pieno titolo, con la sua presenza nei due governi Prodi, e Sinistra Critica non è mai riuscita a smarcarsi del tutto dando il suo appoggio in alcune situazioni. La loro idea non è dunque quella di un partito in cui riunire i comunisti, ma sono comunque favorevoli a lotte concrete unitarie su singoli argomenti. Grisolia lascia la porta aperta ad una ricomposizione nel futuro, solo nel caso in cui ci saranno segnali di vera discontinuità col passato.

Ugo Boghetta, segretario regionale di Rifondazione Comunista, ha criticato la nostra sinistra, biasimando il fatto che non ci si può dividere su ogni differenza. La discussione, secondo il segretario regionale PRC, parte dal nostro fallimento durante il governo Prodi. Ma la sconfitta, oltre che avere una parte politica, ha anche una parte culturale. Il paese sta cambiando la sua cultura e si sta identificando nella persona di Berlusconi. Per ripartire ci vogliono esperimenti e campagne sul lavoro per ritrovare il rapporto con la gente. Ma soprattutto ci vuole orecchio, cioè bisogna saper ascoltare i problemi della gente. La crisi ci dà la possibilità di uscire dai nostri problemi. Per far questo però dobbiamo riunirci sui punti in comune; proprio da questo parte la Federazione della Sinistra d'alternativa, creata insieme al PdCI, a Socialismo 2000 e a Lavoro e Solidarietà, aperta a tutti i partiti e associazioni che si riconoscono in determinate regole.

Ha concluso Vittorio Agnoletto, esponente del movimento mondiale contro la globalizzazione chiedendosi come siamo arrivati a questa crisi della sinistra, dopo il grande movimento che si era creato a Genova nel 2001. Lui una risposta se l'è data. I primi a pagare la crisi sono i ceti popolari. Noi abbiamo sbagliato a non riuscire a legare i grandi temi che trattavamo, alla quotidianità della gente che poco dopo la crisi avrebbe colpito. E quando questa è arrivata noi eravamo ormai lontani con le nostre parole. Anche secondo Agnoletto vi è stato un errore politico, cioè la partecipazione al governo Prodi, e uno culturale, che però dura dagli anni 80. In Europa presentare un governo anti-liberista come in America Latina non è possibile. Per questo bisogna resistere, creando un polo autonomo dalle social-democrazie. Questo polo autonomo comunque deve interessare anche i movimenti e le associazioni non comuniste ma che si riconoscono nell'antiliberismo, perchè l'accordo politico va costruito sui programmi e non sulle ideologie. Qui apre una critica a Nichi Vendola e alla sua Sinistra e Libertà, dicendo che non ha accettato il progetto della neo-formazione politica perchè non vuole diventare un cespuglio del PD. Conclude ribadendo la necessità di una visione unitaria e una ripresa sul terreno culturale per rimettersi in moto. Se non faremo questo non riusciremo mai a convincere la gente.


Andrea Sciotti (Cazzago S.Martino)

giovedì 22 ottobre 2009

Rinaldini al presidio Mac



Non è riuscita la pioggia a fermare i delegati della Fiom riunitisi per un direttivo davanti ai cancelli dell'Iveco di Brescia.Questa mattina alle 9, i delegati provinciali della Fiom hanno portato la loro solidarietà ai lavoratori della Mac, in presidio da 45 giorni davanti ai cancelli dell'Iveco,per ribadire il loro NO ai licenziamenti previsti dalla ditta,e per ricordare alla Fiat gli impegni presi e sottoscritti dalle parti quando si decise di esternalizzare il reparto che prima era parte integrante dell'Iveco.Dopo l'introduzione della Segretaria della Fiom Michela Spera, improntato sulla crisi delle varie realtà produttive di Brescia e Provincia,hanno preso la parola alcuni delegati delle aziende in crisi,occupate e presidiate in tutta la provincia.Gli interventi hanno chiesto una mobilitazione più forte da parte dell'organizzazione Sindacale.L'intervento del Segratario della Camera del Lavoro Fenaroli,che ha portato la solidarietà di tutte le categorie della Cgil non è servito a evitare le critiche, giunte da più parti alla Cgil Nazionale che non ha ancora messo in campo iniziative incisive a sostegno della crisi e contro la firma dell'accordo separato dei Metalmeccanici.Critiche anche alla Fiom sono arrivate da Bonassi dell'Eural Gnutti,che ha chiesto risposte in merito al mancato riconoscimento del compagno Bertoli ,attivista di "Lotta Comunista" che nonostante sia stato il candidato più votato alle ultime elezioni delle Rsu si è visto negare la delega.Non senza una vena polemica ,più che giustificata, Bonassi ha chiesto "se bisogna avere la tessara dell'Italia dei Valori" per aver riconosciuto un sacrosanto diritto, sancito dal voto dei Lavoratori.Le conclusioni di Rinaldini,sono state improntate sulla firma dell'accordo separato,spiegando che la Segreteria in attesa della risposta, di Cisl e Uil si riunirà la prossima settimana per preparare un attivo dei delegati di tutta Italia da tenersi a Bologna.Sarà quella l'occasione per verificare se sono cambiate le posizioni della altre Organizzazioni Sindacali,e decidere le lotte da portare avanti,anche a livello Giudiziale visto che il contratto vigente è stato disdetto solo da Cisl e Uil.Da parte della Fiom ,Rinaldini ha ribadito la necessità di un referendum,che in molte fabbriche è chiesto a gran voce anche da delegati Cisl e Uil garantendo che in caso di voto favorevole la Fiom si adatterà alle scelte dei Lavoratori percorrendo la strada già intrapresa da Cisl e Uil.

mercoledì 21 ottobre 2009

Consiglio Comunale Cazzago S.M. 12 ottobre 2009

Com' era facilmente prevedibile nel C.C. di Lunedì 12 Ottobre si è potuto assistere all'ennesima "FARSA DELLA MAGGIORANZA" .La mozione che avevo presentato prevedeva: L'ISTITUZIONE DEL REGISTRO TELEMATICO DELLE  DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTI SANITARI (TESTAMENTO BIOLOGICO).Nella premessa ho spiegato di avere accettato la richiesta d’aiuto, che l’Ass.Coscioni ha rivolto a Cittadini e Consiglieri Comunali, innanzitutto perché condivido la  battaglia intrapresa dalle Associazioni ,e perché penso che il ruolo che rivesto, in qualità di Consigliere Comunale, possa servire come  piccolo contributo a tutte le organizzazioni che portano avanti battaglie per i diritti Civili. In molti Comuni si è già deliberato in questo senso(l’ultimo pochi giorni fa è stato il Comune di Firenze), altri si apprestano a presentare la mozione nelle prossime settimane(come Brescia).Il 23 Settembre i Segretari Marco Cappato(Ass.Luca Coscioni),Luigi Manconi(Ass. A Buon Diritto)hanno depositato al Presidente della Camera Fini 3300 Biotestamenti.Cappato, ha fatto presente che non si tratta di essere a favore o contro l’alimentazione e idratazione,ma di essere a favore dell’autodeterminazione della persona.
Importante è anche sapere che questi Biotestamenti sono già giuridicamente validi e vincolanti, per L’Art. 32 della Costituzione e la più recente sentenza del TAR del Lazio,le quali ribadiscono: " non si può imporre idratazione e alimentazione artificiale ne a persona cosciente ne incosciente senza un consenso".La discussione è iniziata, dopo aver esposto la mozione, preceduta dalla lettura di una lettera firmata da 41 Preti che si dichiarano a favore del Testamento Biologico.Il primo intervento è stato fatto dalla Capogruppo della maggioranza Lorena Barbieri, che ha spiegato l'inutilità di questa mozione visto che al Parlamento si stà già discutendo una Legge(DDL Calabrò).Sarebbe bastato che la Capogruppo avesse letto qualche riga della Legge in discussione,(cosa di cui dubito fortemente),per capire che la Legge ,và in una direzione opposta alle richieste legittime delle Associazioni, che hanno promosso questa campagna.Fuori da ogni logica l'intervento del Capogruppo della Lista Mossini,che si è limitato a dire che la mozione era strumentalizzata dalla Sinistra,forse non essendo a conoscenza delle posizioni del Presidente Fini, e di molti Parlamentari dell'attuale maggioranza di Governo.Sorprendente,il discorso di Leonardo Sardini che ha appoggiato e legittimato la mia richiesta votando a favore (insieme al Consigliere Capoferri)e chiededo al Sindaco di indire un referendum tra i Cittadini.Prendo atto(se mai ce ne fosse ancora bisogno)dell'arroganza del Sindaco,che invitando la Maggioranza a votare contro la mia mozione,ha dato un bell'esempio, della Democrazia e Libertà di pensiero che c'è all'interno della Maggioranza stessa.Sono ormai abituato all'assenza di alcuni Assessori, ma almeno una posizione, pur contraria ma motivata me la sarei aspettata dall'Assessore ai Servizi Sociali.Non voglio commentare l'intervento di Barbara Sechi,tanta passione Politica alle spalle,Comunista da sempre,fiera Extraparlamentare,ingabbiata per amore "Della Poltrona"in una Maggioranza,dove le decisioni sono prese solo dalla Giunta e i Consiglieri sono delle comparse,asservite alle decisioni di pochi.Difficile condividere la sua astensione,risultata ambigua sopratutto dopo essersi  impegnata a promuovere iniziative di informazione ai cittadini .Ringrazio, Paderni e Ambrosini che hanno votato a favore della mozione e si sono resi disponibile per eventuali iniziative atte a portare l'informazione tre i cittadini di Cazzago San Martino.

lunedì 19 ottobre 2009

Stefana

Dopo l'incontro svoltosi il 5 ottobre a Nave l'ipotesi dei Contratti di Solidarietà sembra ormai svanita.Nell'incontro, la Direzione si è presentata con un accordo da sottoporre al Sindacato per la ratifica finale,dove non erano state prese in considerazione nessuna delle obiezioni fatte delle Rappresentanze Sindacali.Il fatto di poter decidere e disporre degli operai a discrezione dell'azienda senza pianificare come e in che modo impiegarli,il rifiuto a ogni integrazione salariale,e l'arroganza del Sig.Scalabrini hanno fatto si che abbandonassimo il tavolo della trattativa.
Oggi 19 Ottobre il Sig.Scalabrin, in rappresentanza della proprietà ha dato sfoggio ancora una volta del suo comportamento ostile verso gli operai della Stefana,e del Sindacato.
Nell'incontro avvenuto in Regione, alla presenza del Funzionario Regionale Dott.Balzarini i rappresentanti della Stefana sono arrivati al tavolo della trattativa con l'apertura della procedura di Cassa Integrazione Straordinaria,subito contestata dalle Rappresentanse Sindacali perchè si è omesso di consultare le RSU come previsto dalla Legge.Dopo le solite schermaglie tra Dott.Scalabrin e i funzionari Fiom che non hanno ceduto di un passo la Direzione ha chiesto alla Regione una sospensiva.Dopo un ora di attesa ecco il Dott.Scalabrin che sfoderà un altra delle sue mosse astute.Alla presenza del Funzionario Regionale che nel frattempo ha cercato di mediare tra le parti il Dott.Scalabrin, ammette il vizio di forma nel presentare la richiesta di CIG Straordinaria presentandoci la lettera, che avrebbe dovuto mandare alle RSU nei tempi previsti,  pretendendo che fosse firmata all'istante dando cosi il via alla procedura prevista.Perchè tutta questa fretta,dopo mesi che chiedevamo all'azienda un progetto per il futuro prima che finesse la copertura della CIG ordinaria.La totale mancanza di serietà e rispetto per i lavoratori ha portato la Direzione in una fase molto delicata,che porterà sicuramente a una frattura con i lavoratori.
Da parte mia devo dire che dopo 32 anni di fabbrica e lotte Sindacali, è la prima volta che mi trovo a dover affrontare una classe Dirigente arrogante e ottusa,e senza un minimo di coscienza,pronta a colpire gli operai ,che tanto hanno dato e stanno dando anche in questi momenti difficili per il bene dell'azienda.Mi auguro che in questi giorni ci siano dei ripensamenti e si torni al tavolo della trattativa con proposte sensate per chiudere questa vicenda in modo positivo.

domenica 18 ottobre 2009

Carovana della solidarietà: la cronaca e le immagini dell'umanità che si sostiene

L'iniziativa della Camera del Lavoro:
«L'umanità ha bisogno di sostenersi» dice Marco Fenaroli, che della Cgil è il segretario provinciale, davanti ai cancelli della Federal Mogul di Desenzano,.
Ieri la Camera del Lavoro di Brescia ha organizzato una Carovana della solidarietà ai «presidi in lotta» e alle situazioni difficili, in sostanza un serpentone di una sessantina di automobili addobbate di bandiere e di cartelli che per un intero pomeriggio ha girato in lungo e in largo la provincia. I numeri della crsi bresciana parlano da soli: dall'inizio dell'anno 30mila assegni di disoccupazione e 32 milioni di ore di cassa integrazione. Altri dati: migliaia di atipici che il lavoro l'hanno perso da mesi e sono senza ammortizzatori, il problema cronico dei tanti pensionati con pensioni da fame, il detriorarsi dei diritti nei luoghi di lavoro. Il richiamo all'umanità che si stringe insieme per contrastare il freddo della crisi ricorda che i lavoratori hanno sempre portato a casa qualcosa quando sono stati uniti.
Ma non è questo l'unico messaggio della carovana, l'altro lo spiegano a loro modo i lavoratori all'Ideal Standard di via Milano o alla Federal Mogul quando affermano: «Va bene qualsiasi cosa, ma questo deve restare un sito produttivo». Non è ansia da produttivismo novecentesco, ma è un un interrogarsi su che politica industriale si vuol fare in Italia. La risposta non è semplice, ma quando davanti ai cancelli dell'Ideal spiegano che i water fatti in Italia costano 24 euro e mezzo, mentre in Cina costano quattro ed altri quattro ce ne vogliono per il trasporto, è facile capire che o si immagina una produzione basata sull'alta qualità o si va a fondo.
Ogni presidio ha la sua storia e la sua particolarità. All'Ideal di via Milano, tra presidi e occupazione sono in ballo da oltre 3 mesi e mezzo, i posti a rischio sono 131 e Ivan Maltempi, delegato Rsu Filcem, spiega che il 22 ottobre ci sarà un nuovo incontro ma la multinazionale, la Bain Capital, non sembra molto propensa a cambiare posizione. Alla Mac di via Volturno, sito Iveco, da dove è partito il corteo di auto e dove c'è stata la «punzonatura solidale», i posti che rischiano di saltare sono invece 154.
Alla clinica Sant'Anna, dove la carovana si è fermata per qualche minuto, il posto non è a rischio ma come sottolinea Nicola Ronchi della Fp Cgil solo a Brescia ci sono 2mila lavoratori e lavoratrici della sanità privata che da quattro anni non riescono a ottenere il diritto a un nuovo contratto. Nel frattempo guadagnano tra i 950 e i 1100 euro al mese, comprensivi del turno di notte.
All'Atc Cometal si ritorna a parlare di posti a rischio, 143 per la precisione, e di una gestione dell'azienda quanto meno disinvolta se un lavoratore racconta di manager «che vengono, mangiano quello che c'è da mangiare e poi se ne vanno». C'è tempo per raggiungere la Bassa bresciana, la Metallurgica Rossi del gruppo Thyssen Krupp, dove a 55 lavoratori (su 230) è arrivata la lettera che avvia la procedura di mobilità.
Brevi comizi in giro per la provincia per spiegare la situazione, qualche battuta tra lavoratori in presidio e carovanieri, ringraziamenti reciproci e il dirsi che qualcosa si dovrà pur fare per non uscire a pezzi da questa crisi. Marco Fenaroli, davanti ai cancelli della Federal Mogul di Desenzano, - 196 dipendenti che difendono il posto con un presidio notte e giorno da settimane - ricorda che «la crisi non colpisce tutti allo stesso modo» e che la solidarietà la si esprime simbolicamente con una carovana di auto, ma anche con la concretezza del mutuo soccorso tra lavoratori, iniziativa appena messa in campo dalla Camera del Lavoro che per l'occasione ha anche stretto un'alleanza inedita con la Caritas bresciana. E che dice molto anche delle difficoltà del welfare di oggi a dare risposte adeguate.
Michela Spera, segretaria Fiom Cgil ricorda invece che proprio giovedì Fim e Uilm hanno firmato un'intesa separata sul contratto (la mappa della protesta contro l'intesa), osserva che sulle condizioni dei lavoratori sarebbe bene decidessero i lavoratori attraverso una consultazione, proprio quella che «chiede la Fiom e che Fim e Uilm invece negano».
Già nel tempo della crisi, «in crisi entra anche la democrazia» e a Michela Spera non resta che annunciare l'appuntamento di giovedì 22 davanti ai cancelli della Mac, quando ci sarà l'assemblea dei delegati con il segretario nazionale Gianni Rinaldini. E soprattutto a invitare «Al lavoro e alla lotta».
dal sito della camera del lavoro di Brescia.

Nuovo eccidio di Indios in Colombia

Nuovo eccidio di Indios in Colombia

giovedì 15 ottobre 2009

Comunicato Stampa Fiom

Oggi 15 ottobre 2009, Federmeccanica, ha firmato con i sindacati minoritari dei metalmeccanici della Fim e della Uilm, un accordo che scippa i lavoratori metalmeccanici del Contratto Nazionale. Ancora una volta dobbiamo ricordare a Fim e Uilm e a Federmeccanica che il Contratto Nazionale non è di proprietà dei sindacati, ma delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici. Ad essi spetta il diritto di decidere sulle piattaforme e sugli accordi. Fim e Uilm, dopo la firma, dichiarano che un contratto che avrà valenza per tutti i lavoratori verrà votato solo dai loro iscritti. Questa impostazione è l’esatto contrario della democrazia. La segreteria nazionale della Fiom ha già chiesto a Fim e Uilm di effettuare tra tutti i lavoratori metalmeccanici un referendum il cui risultato sia vincolante per tutti, se ciò non avverrà si assumeranno la responsabilità di espropriare le lavoratrici e i lavoratori del loro Contratto Nazionale. Per questo nella giornata di domani in molte aziende metalmeccaniche bresciane, su iniziativa dei rappresentanti sindacali aziendali, sono annunciate fermate di protesta e a sostegno della richiesta di un referendum tra tutti i lavoratori.

martedì 13 ottobre 2009

Crac Alitalia, lo stipendio dei manager in causa civile

Gli avvocati dei piccoli risparmatori della vecchia Alitalia, in vista della prossima audizione della causa civile, hanno scritto nella loro citazione al Tribunale di Roma molti particolari riguardo i compensi d'oro che guadagnavano i top manager mentre i conti della compagnia andavano a rotoli. Bonus milionari, fino a sei volte superiori a quelli pagati ai loro amministratori dalle compagnie aeree con i bilanci in utile. Un esempio per tutti i quasi 6 milioni di euro percepiti dall'ex ad Giancarlo Cimoli tra il 2004 e inizio 2007. Stipendio sei volte superiore a quello dell' amministratore delegato di Air France, Jean Cyril Spinetta, e il triplo rispetto a quello di British Airways. 
Da Rossano. 

lunedì 12 ottobre 2009

FIORENZO BERTOCCHI NUOVO SEGRETARIO di RIFONDAZIONE COMUNISTA di BRESCIA


Sabato 10 ottobre, si è disputato il congresso straordinario della Federazione di Rifondazione Comunista di Brescia.
Il congresso straordinario ha chiuso la fase di commissariamento della Federazione di Brescia, resosi necessario per interrompere la strategia di dissoluzione e dissanguamento che i dirigenti locali della corrente vendoliana avevano intrapreso all'interno del partito stesso.
Il percorso congressuale vero e proprio ha avuto il suo inizio informale il 21 settembre, con un attivo generale degli iscritti, e l'inizio formale l’1 ottobre, con il primo congresso di circolo.
Dopo l’apertura iniziale del commissario Ugo Boghetta, cui vanno tutti i nostri ringraziamenti per come ha gestito la federazione in questi sei mesi, non come commissario ma come un segretario, con il massimo della collaborazione con i compagni, non facendo mai pesare il suo ruolo nelle decisioni. GRAZIE UGO
Sono intervenuti alcuni Ospiti:
l segretario della camera del lavoro di Brescia, Marco Fenaroli, che ha richiamato il ruolo sindacale sulla crisi e quello che sta facendo Brescia, la continuità che si deve dare alla manifestazione della FIOM di venerdì.
Redicheri, dell’ANPI provinciale, che ha richiamato il bisogno di impegnarsi più che mai nell’antifascismo che in questo periodo di destra, razzista e omofobo.
Donatella Albini, consigliere comunale della Sinistra Arcobaleno, che in un periodo di degrado amministrativo, richiama l’esigenza di ridefinire il patto per il bene della città con i partiti che hanno fatto parte della lista che l’hanno eletta.
Dario Filippini, della segreteria Filcem/Filtea, che ha spiegato lo stato della lotta dei lavoratori dell’Ideal standard
Poi sono intervenuti molti compagni, tutti hanno portato un proprio contributo, per la riuscita di un congresso unitario e che si avvia nei migliori auspici di lavoro politico.
Sono intervenuti. SAR, delegato Senegalese della FIOM, con un bell’intervento sull’immigrazione; il compagno Luis, intervento lungo ed esauriente, che ha spiazzato dalla crisi internazionale e capitalistica, alla povertà nel mondo, al mercato; il compagno Folli, è intervenuto sulla federazione e il bisogno di dare spazio ai giovani, il compagno Majd è intervenuto dando l’assenso sulla proposta nazionale della federazione della sinistra, sui problemi dell’immigrazione e sul ruolo attivo che devono avere gli immigrati nel partito(presentando un bel documento che è stato integrato nel documento politico del congresso), la compagna.
Assunta Bedussi, che ha richiamato il ruolo e comportamento che devono ritornare ad avere i compagni comunisti, e di tornare a discutere e occuparsi del problema delle coppie di fatto, degli attacchi omofobi di questo periodo, la dignità delle persone.
È intervenuta la compagna Zinelli Anna, che ha condiviso gli interventi precedenti, il ruolo che molti compagni hanno nel sociale con le associazioni e di fare attenzione alla trappola del voler per forza stare come partito nelle istituzioni; il compagno Longhi, ripartire dalla base, dai territori; il compagno Di Giorgio, che ha fatto un intervento sull’ambiente, sulla valle Camonica suo territorio di provenienza; la nostra Elisa Gobbi, che mai vuole intervenire, ma sempre stimolata dagli interventi, chiede al partito di ESSERCI in ogni comune dove le amministrazioni emettono provvedimenti contro la persona, e chiede che la federazione promuova un pullman per partecipare alla manifestazione antirazzista di Roma, sabato 17 ottobre.
Roberto Bettinzoli, che racconta la manifestazione dei metalmeccanici, e il siparietto che il Zippo e Di Pietro hanno fatto alla manifestazione a Milano e della situazione delle amministrazioni di centro sinistra, con eletti di Rifondazione, messi poi ai margini.
Gigi Cortinovis, fa una crono storia dei problemi avuti prima e dopo la sessione, ha spiegato come sono andate bene le quattro feste fatte in provincia e la potenzialità che possono avere i circoli rilanciandoli a dovere; il compagno Attilio Zinelli spiega che è inutile continuare a guardare indietro nelle vicende, perché nel tempo c’è stata un’evoluzione della storia dei comunisti, preparaci per il futuro per un’autonomia del partito anche senza avere persone nelle istituzioni, lavorando di più nei luoghi di lavoro e nel territorio.
Fada, fa l’esempio delle troppo sigle comuniste riscontrate alla manifestazione della FIOM e che forse sopravalutiamo l’ivd, si, sempre presente alla manifestazioni, ma sempre con quelle stesse poche persone; Bindoni spiega a sua posizione e di altri nella mozione due nelle passate vicende in federazione, non rinnegando l’esigenza dell’unità della sinistra, ma che si è accorto che altri avevano un disegno preciso di superare Rifondazione.
Andrea Corti porta l’esperienza giovanile del circolo di Villa Carcina; il compagno Achille, richiama all’unità del partito; Beltrami nel suo intervento, come molti altri, mette in evidenza il buon lavoro della federazione in questi mesi, l’ulteriore spazio di allargasi a sinistra con una politica coerente, da comunisti nei luoghi di lavoro, il distinguersi da comunista che va oltre al ruolo sindacale.
Marino Zappa, spiega la storia passata e recente con tutte le difficoltà passate avute con il precedente gruppo dirigente, e di quelle che si hanno finanziariamente ora non avendo entrate da compagni nelle istituzioni.
Naturalmente gli interventi di tutti i compagni erano pieni di tutti i contenuti del congresso, io li ho sintetizzati nelle distinzioni di qualcosa da compagno a compagno, mi scuso se magari non sono abbastanza bravo nel riassumerli.
Chiude il congresso il compagno Claudio Grassi, della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista, con un intervento di più di un’ora.
Spiega che la proposta della federazione della sinistra di alternativa tenta di andare incontro a questa richiesta di unità dopo tanti anni di divisione, dopo tante scissioni di questi anni.
Un consolidamento della lista anticapitalista, ma nella piena conferma del mantenimento del partito di Rifondazione Comunista per l’oggi e per domani, la scelta della federazione è quella della costruzione di una soggettività politica avente una massa critica efficace al fine di costruire un polo di sinistra anticapitalista autonomo dal PD e alternativo al suo progetto strategico.
Anche i recenti risultati della Linke in Germania, del partito comunista in Grecia e il Portogallo, tutti sopra il 13%, indicano la necessità di questo processo unitario, di aggregazioni delle forze di sinistra anticapitalista e comunista, un processo credibile se basato su un programma realmente alternativo, che coinvolga sin dall’inizio in modo aperto tutte le forze politiche, sociali, culturali, associative.
Poi spazia sulla crisi e delle difficoltà del lavoro, sui diritti e sulla gestione unitaria del partito.
È stato eletto un comitato politico di 54 delegati, che hanno eletto segretario il compagno Fiorenzo Bertocchi, 44 anni, iscritto al circolo di Bedizzole, (è stato eletto segretario della Federazione di Brescia con 43 voti favorevoli, 5 contrari, 6 astenuti).
Il momento cruciale si è avuto quando il compagno Vanni Botticini, risultato secondo nella limpida consultazione tenuta con i "grandi elettori" del Comitato Politico Federale - l'organismo che elegge il segretario a norma di statuto - è salito sul palco per annunciare il suo sostegno alla scelta prevalente emersa dalla consultazione (dimostrandosi il generoso compagno che tutti noi conosciamo, e che veramente lavora per l’unità del partito).
IL CIRCOLO DI OSPITALETTO CON SODDISFAZIONE AUGURA UN BUON LAVORO AL COMPAGNO FIORENZO BERTOCCHI.

Dal Blog Sinistraospi.

venerdì 9 ottobre 2009

La carica dei "101 mila"


Non è bastata la pioggia incessante, caduta durante il corteo a fermare le tute blu a Milano.La partecipazione è stata calcolata in oltre centomila,che risulteranno sicuramente poche centinaia alla conta fatta di Cisl-Uil e Confindustria.I numeri contano poco, ma sicuramente erano anni che non vedevo Piazza del Duomo cosi gremita nonostante il corteo fosse ancora lungo il percorso, mentre dal palco terminava la manifestazione Gianni Rinaldini, preceduto da interventi di alcuni rappresentanti di fabbriche il lotta.Molti i leadere della Sinistra Extraparlamentare presenti alla testa del corteo,tante le bandiere di Rifondazione Comunista,Coministi Italiani,Sinistra Critica.Con grande stupore nel corteo anche bandiere dell'Italia dei Valori, con Di Pietro che sfoggiava un cappellino della Fiom e con il fischietto in bocca accompagnato dal fido scudiero,Il Cav.Zip, meglio conosciuto come Zipponi.
Fermatevi", è stato l'appello di Rinaldini a Federmeccanica affinché sospenda "la trattativa con Fim e Uilm a cui ora partecipiamo solo con un ascoltatore". La proposta rilanciata oggi in piazza dal leader della Fiom-Cgil è di "sospendere la trattativa e sottoporre le due piattaforme ai lavoratori con un referendum". In caso di vittoria della piattaforma di Fim e Uilm, la Fiom è disposta a fare un passo indietro "ritirando la piattaforma" ma "anche Fim e Uilm devono fare la stessa cosa - ha spiegato Rinaldini - ritirare la loro piattaforma se passa a maggioranza la nostra". Si tratta di un "atto di democrazia" che, nell'intenzione della Fiom che ha già convocato tute le forze politiche, deve tradursi in un "atto legislativo" per il futuro. Rinaldini ha infatti spiegato che "i lavoratori devono poter decidere con un referendum su tutti gli accordi che li riguardano".

mercoledì 7 ottobre 2009

Consulta boccia il lodo Alfano: e' illegittimo

La decisione portera' alla riapertura dei processi a carico del premier
Consulta, illegittimo il Lodo Alfano Consulta, illegittimo il Lodo Alfano
Il lodo e' stato bocciato per violazione dell'art.138 della Costituzione, vale a dire l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale - e non ordinaria - per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato. Violato anche l'art.3. Saranno riaperti i due processi a carico di Berlusconi per corruzione dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset

Ansa

martedì 6 ottobre 2009

Consiglio Comunale Cazzago S.M.

Lunedì 12 Ottobre alle ore 20,30, presso la Sala Consigliare del Palazzo Rizzini ci sarà la discussione sul "Testamento Biologico".
Come molti sanno, dopo il caso Englaro c'è stata una vivace discussione in tutto il paese, sulla legittimità o meno di poter disporre della propria vita e di poter decidere se sia giusto l'accanimento terapeutico che si effettua su pazienti non in grado di esprimersi.Da parte mia devo devo constatare per l'ennesima volta, l'indisponibilità totale della maggioranza di cui faccio parte,ad aprirsi a qualsiasi forma di dialogo.La mozione da me presentata autonomamente, si è resa necessaria per l'assoluta mancanza di discussione all'interno della maggioranza su qualsiasi argomento che non sia stato deciso dalla Giunta.