La fumata nera di cui parlerò, non è quella che esce a volte dai camini dell'acciaieria,ma del risultato dell'incontro di martedì 26 ottobre presso lo stabilimento di Nave,e del successivo incontro in Regione Lombardia per cercare di trovare un accordo sulla CIGS.Come avevo già riferito, nel primo incontro tra le parti avvenuto in Regione il 19 Ottobre il Sindacato aveva evidenziato il vizio di forma nella presentazione dell'apertura della procedura di CIGS promosso dalla Direzione,preannunciando l'impugnamento.Martedì 26 nel nuovo incontro in Regione(dopo che a Nave il giorno prima non si erano trovati accordi) il Sindacato ha formalizzato l'impugnazione della procedura aperta dalla Direzione il giorno 13 Ottobre,quindi il Dott.Balzarini in qualità di funzionario della Regione non ha potuto far altro che avvallare la nostra tesi,chiedendoci di ragionare sull'eventualità di poter far partire la procedura il giorno 20 Ottobre dopo l'integrazione della documentazione mancante.La discussione riprenderà quindi il giorno 13 Novembre dopo che il Sindacato avrà verificato presso l'ufficio legale se l'integrazione fatta dall'azienda possa o meno essere valida ai fini del proseguio della trattativa.Nel caso anche l'integrazione non fosse valida, ma si dovesse procedere a una nuova domanda, la Stefana si troverebbe a dovere riprendere la trattativa(che prevede 25 gg di tempo)partendo dal giorno 13 Novembre quindi sarebbe costretta a integrare il salario ai lavoratori non più coperti da nessun ammortizzatore sociale.
Nelle assemblee svolte in fabbrica in questi giorni, è stato spiegato ai lavoratori l'atteggiamento ostile volto a colpire il Sindacato,che il Dott.Scalabrin stà mettendo in atto.Abbiamo portato a conoscenza dei lavoratori la bozza sui Contratti di Solidarietà preparata dall'azienda,nel quale sono presenti alcuni punti che vanno in netto contrato con quanto prevede la Legge.Altre al negare ogni integrazione salariale sugli istituti la Stefana vorrebbe usare a suo piacere gli operai,usare le ore di straordinario,e continuare a impiegare operai in pensione e ditte appaltatrici.Forse come il Dott.Balzarini ha ricordato al tavolo della trattativa i nostri Dirigenti non hanno letto bene la Legge o sono stati consigliati male.A questo punto dobbiamo solo augurarci che in questi giorni l'azienda torni sui sui passi, convocandoci per una trattativa seria,che tenga conto degli operai sopratutto gli addetti all'acciaieria che hanno perso molto salario in questi anni,in caso contrario sarà responsabile di un grave scontro sociale all'interno degli stabilimenti,scontro che abbiamo tenuto a freno fin'ora perchè il Sindacato ha fatto di tutto e di più per andare incontro all'azienda sostituendosi a volte anche ai consulenti che la Stefana(al contrario di tutte le altre aziende siderurgiche Bresciane)non ha voluto pagare per avere consigli in merito.
Nelle assemblee svolte in fabbrica in questi giorni, è stato spiegato ai lavoratori l'atteggiamento ostile volto a colpire il Sindacato,che il Dott.Scalabrin stà mettendo in atto.Abbiamo portato a conoscenza dei lavoratori la bozza sui Contratti di Solidarietà preparata dall'azienda,nel quale sono presenti alcuni punti che vanno in netto contrato con quanto prevede la Legge.Altre al negare ogni integrazione salariale sugli istituti la Stefana vorrebbe usare a suo piacere gli operai,usare le ore di straordinario,e continuare a impiegare operai in pensione e ditte appaltatrici.Forse come il Dott.Balzarini ha ricordato al tavolo della trattativa i nostri Dirigenti non hanno letto bene la Legge o sono stati consigliati male.A questo punto dobbiamo solo augurarci che in questi giorni l'azienda torni sui sui passi, convocandoci per una trattativa seria,che tenga conto degli operai sopratutto gli addetti all'acciaieria che hanno perso molto salario in questi anni,in caso contrario sarà responsabile di un grave scontro sociale all'interno degli stabilimenti,scontro che abbiamo tenuto a freno fin'ora perchè il Sindacato ha fatto di tutto e di più per andare incontro all'azienda sostituendosi a volte anche ai consulenti che la Stefana(al contrario di tutte le altre aziende siderurgiche Bresciane)non ha voluto pagare per avere consigli in merito.
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