sabato 30 luglio 2011

NUOVA SCUOLA MATERNA A CAZZAGO S.M.

Dopo mesi di incontri, bandi e discussioni, hanno preso il via questa settimana i lavori di costruzione del nuovo nido/ scuola materna di Cazzago San Martino. Un'opera da quasi due milioni di euro frutto di un'operazione che ha visto il Comune franciacortino, in particolare l'Assessorato all'Urbanistica guidato da Patrizia Belli, e l'ente che gestisce il servizio collaborare con dei privati.
L'area oggetto di cantiere si trova in via Cardinale Giulio Bevilacqua. Di proprietà del Comune, questo terreno verde vanta una posizione panoramica: si affaccia sulla valle del Longherone. La scuola materna - che servirà anche le frazioni sprovviste del servizio, come Barco e Costa - è stata progettata dall'architetto trentino Maurizio Dallavalle, primo classificato su ben 423 al concorso di idee su scala europea indetto dall'Amministrazione comunale nell'estate 2009. Concretamente si tratterà di un parallelepipedo rettangono rivestito con pannelli in lega di rame e zinco e dotato di ampie vetrate. «Cinque aule verranno dedicate alla materna, un paio al nido», spiega l'assessore Belli. «La struttura sarà a moduli, quindi predisposta per eventuali ampliamenti». Chi realizza questo asilo, come accennato, è un privato (la ditta Turra): l'operazione prevede infatti la costruzione del nuovo immobile sull'area comunale di via Bevilacqua a fronte del ritiro dell'edificio storico di via Carso oggi adibito ad asilo (che è di proprietà dell'ente «Liduina Salvatori» che gestisce l'asilo) e della concessione della possibilità di ampliare un capannone industriale, ovviamente della Turra, situato in via Bonfadina. Il valore dell'operazione in corso, come anticipato, è di quasi due milioni di euro, un milione e 963mila per la precisione: un milione è infatti l'importo degli standard di qualità dovuti al Comune dalla ditta per l'operazione di via Bonfadina, mentre 963mila euro è il valore dell'immobile di via Carso oggetto di alienazione. Da un lato quindi in questa complessa operazione c'è la Turra e dall'altro il Comune con l'ente «Liduina Salvatori»: questi ultimi due soggetti saranno infatti i proprietari della nuova scuola materna di via Bevilacqua. Alla scelta di una simile operazione la Belli è giunta valutando molte alternative: «Molto difficile, da un punto di vista pratico, ma anche economico, sarebbe stato sistemare l'immobile storico di via Carso. Abbiamo preferito destinare ai bambini questa bellissima area panoramica». In fase di voto, nei due passaggi in Consiglio comunale, le minoranze si sono astenute.
L'asilo verrà realizzato in un anno: «A settembre - annuncia - poseremo ufficialmente la prima pietra. Quest'anno sarà ancora in funzione l'asilo di via Carso. L'inaugurazione del nuovo nido/scuola materna è infatti prevista prima dell'inizio dell'anno scolastico 2012/2013»

Dal giornale di Brescia 29/7/2011

giovedì 28 luglio 2011

UNA BUONA NOTIZIA

Dopo una lunga campagna, promossa dalla RETE ITALIANA PER IL DISARMO,anche l'Italia ha ratificato la convenzione internazionale che mette al bando la produzione e l'uso delle bombe a grappolo.La battaglia per il bando delle bombe a grappolo è stata anche una delle prime mozioni che ho presentato in Consiglio Comunale, dopo l'insediamento della nuova Amministrazione,mi fà quindi particolarmente piacere che anche il Governo Italiano seppure in ritardo abbia ratificato la convenzione internazionale.

martedì 26 luglio 2011

Festa provinciale prc brescia 2011 - dal 28 luglio all'8 agosto - al parco urbano di Bovezzo

Qui, o battendo sull'immagine sottostante, puoi scaricare il volantino con il programma integrale.

Clicca qui o sull'immagine per scaricare la mappa di acceso al parco

domenica 24 luglio 2011

GENOVA 10 ANNI DOPO


Le pale degli elicotteri sopra la testa e i blindati lungo le strade del centro. Genova ha iniziato cosi' la lunga giornata del corteo per il decennale del G8 di Genova. Una citta' blindata per il timore che il ricordo di dieci anni fa si trasformasse in nuovi scontri, con il centro disertato dagli appassionati dello shopping del sabato mattina e le serrande dei negozi abbassate lungo il percorso della manifestazione. I primi controlli scattano di buon'ora, alle stazioni dei treni come ai caselli dell'autostrada, dove vengono fermati i pullman in arrivo. La questura e' transennata e lo sono anche le vie limitrofi, mentre l'intero percorso della manifestazione viene sgomberato da tutto quello che puo' rappresentare un pericolo. Agli angoli delle strade, sparpagliati lungo i cinque chilometri del corteo, 600 uomini tra polizia, carabinieri e forze dell'ordine vegliano sulla citta' e sui manifestanti. La maggior parte di loro e' in borghese, per non dare nell'occhio ed evitare cosi' di alimentare qualunque genere di tensione. Precauzioni rese inutili dal clima di festa che ha caratterizzato l'intera iniziativa. Da piazza Montano, nel ponente genovese, alla centrale piazza Caricamento, le migliaia di manifestanti arrivati da tutta Italia e dall'estero hanno trasformato le preoccupazioni della vigilia nell'applauso dei genovesi dalle finestre e dai balconi delle case.
Per me ieri è stata una giornata "dura e difficile".Tornare a Genova 10 anni dopo quel tragico 20 Luglio mi ha fatto riaffiorare ricordi che pensavo di avere ormai dimenticato.
Tanta,tantissima gente per le vie di Genova, in un corteo dai mille colori come solo il popolo NoGlobal riesce a esprimere.Ad aprire il corteo i genitori di Carlo,seguiti da un folto gruppo della Val di Susa con le bandiere NO TAV accolti da applausi e abbracci.Molti i visti noti mischiati tra i manifestanti, Agnoletto,Cremaschi,Landini,Rinaldini insieme all'instancabile Don Gallo e Padre Alex Zanotelli,solo per citare alcuni.

venerdì 22 luglio 2011

REFERENDUM ALLA STEFANA

Dopo le assemblee svolte nelle giornate di Giovedì e Mercoledì, dove è stato spiegato ai lavoratori l'ipotesi di accordo siglato dalle RSU e dalle OO.SS i lavoratori si sono espressi con il voto segreto.
Nello stabilimento di Ospitaletto il risultato è stato positivo.

Si 147
NO 12
BIANCHE 1
NULLE 1

giovedì 21 luglio 2011

Stefana, intesa

A Nave raggiunto l'accordo per il rinnovo dell'integrativo: interessata anche l'acciaieria di Ospitaletto

L'ultima parola spetta ai lavoratori, già impegnati nelle assemblee e nel voto che si concluderà nella giornata di sabato, ma l'intesa raggiunta tra Fim, Fiom e vertici del gruppo stefana consente di azzardare il rinnovo del contratto integrativo per oltre 500 dipendenti occupati nell'acciaieria di Ospitaletto e nel laminatoio di via Bologna a Nave. E può concludere una lunga vertenza, caratterizzata anche da scioperi. Il precedente accordo era scaduto nel 2007, quello attuale - se ratificato - durerà dal primo luglio 2011 al 31 dicembre 2013. Le parti hanno concordato, tra l'altro, un Premio di risultato di 1.050 euro a regime, in parte fissa e in parte variabile, un superminino di 42 euro mensili, oltre a una maggiorazione del 2% per il notturno e il riconoscimento di un'integrazione per ogni ora di eventuale utilizzo della Cassa integrazione.

Dal Bresciaoggi 21/7 2011

DON GALLO A PIAZZA ALIMONDA

mercoledì 20 luglio 2011

STEFANA

Questa sera, dopo una lunga trattativa iniziata 2 mesi è stato siglato l'accordo per il contratto integrativo che riguarda 500 lavoratori della Stefana di Nave(via Bologna) e Ospitaletto.
Domani l'accordo verrà portato nelle assemblee per essere ratificato dal voto dei lavoratori.I lavoratori senza contratto da oltre 3 anni, hanno messo in atto una dura lotta iniziata lo scorso Febbraio con scioperi articolati che hanno portato la Direzione a doversi confrontare con le Organizzazioni Sindacali e le RSU per concludere una vicenda protrattasi per troppo tempo.
Pubblicherò in seguito i termini del contratto.

mercoledì 13 luglio 2011

La Cgil di Brescia dice NO all'accordo

Sono tornato in patria dopo 4 settimane a zonzo per i paesi Scandinavi e mi ritrovo con la solita sortita dei Dirigenti Sindcali della Cgil.
L'accordo firmato dalla Camusso nei giorni scorsi mi riporta con la memoria al 31 Luglio 1992.Allora fù Trentin a firmare insieme a Cisl e Uil l'accordo che sanzionò definitivamente la morte della scala mobile e della contrattazione aziendale fino alla fine del 1993.

Mi fà piacere che la Camera del Lavoro di Brescia abbia firmato all'unanimità il documento che dice NO all'accordo.

Camera del Lavoro Brescia: 56 componenti il direttivo, la maggioranza compreso il Segretario Generale, firmano un documento che dice no all'accordo (...)

I sottoscritti componenti del Comitato Direttivo della CGIL Camera del Lavoro di Brescia esprimono un giudizio negativo sull'Accordo interconfederale tra Confindustria e CGIL, CISL, UIL del 28 giugno 2011 e sulla contestuale Intesa CGIL CISL UIL su accordi sindacali con valenza generale e accordi di categoria per le seguenti ragioni:

Per la prima volta la CGIL accetta che possa essere negata la libera espressione della volontà dei lavoratori.

L'accordo interconfederale e la cosiddetta intesa endosindacale non sono da noi condivisi per le seguenti ragioni:

scompare il diritto dei lavoratori a pronunciarsi su piattaforme ed accordi che li riguardano;
si afferma la coesistenza di rappresentanze sindacali elette da tutti i lavoratori (RSU) e rappresentanze sindacali designate dalle organizzazioni (RSA);
si avvalla, con la validazione a maggioranza semplice, la pratica degli accordi separati e non si garantisce agibilità all'organizzazione che dissente.

I sottoscritti, componenti del Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Brescia, giudicano negativamente l'introduzione di:

deroghe alle norme del CCNL, che l'accordo del 28 giugno rende possibili con specifiche intese modificative su prestazione lavorativa, orario e organizzazione del lavoro nella contrattazione aziendale, confermando e rafforzando quanto contenuto nell'accordo separato del 2009;
tregue sindacali vincolanti e dunque sanzionabili anche di fronte ad accordi separati.

Le intese sottoscritte dalla Cgil con Cisl e Uil:

non risolvono le questioni aperte in tema di democrazia e partecipazione dei lavoratori,
non hanno nessuna validità davanti alle controparti,
non garantiscono il percorso democratico di coinvolgimento dei lavoratori.

Tanto è vero che questo stesso accordo e questa intesa non vengono sottoposte al voto di tutti i lavoratori interessati, costringendo la CGIL alla consultazione dei soli propri iscritti.

La gestione della trattativa che ha condotto a questo accordo non ha previsto nessun coinvolgimento dei lavoratori e delle categorie interessate, si è svolta in assenza di piattaforma o di verifica di mandato, aprendo un'ulteriore ferita nel tasso di democrazia della vita interna dell'Organizzazione.

I sottoscritti, componenti del Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Brescia, condividono la relazione del segretario generale svolta al Comitato Direttivo del 7 luglio 2011 e chiedono che la consultazione degli iscritti Cgil si svolga con regole chiare, trasparenti e uniformi.