mercoledì 15 giugno 2011

UN GRAZIE AI CITTADINI DI CAZZAGO S.M.

Desidero ringraziare tutti i cittadini di Cazzago S.M. che, nonostante la mancata informazione da parte dei media,nonostante da più parti si invitassero i cittadini a non recarsi ai seggi,hanno fatto si che con il loro voto venissero ricacciate al mittente norme "espropriative" messe in atto da chi crede che le istituzioni siano una proprietà privata di chi ne detiene temporaneamente la reggenza.
Un ringraziamento particolare a tutti i compagni che ci hanno aiutato nel volantinaggio a Cazzago S.M. e nell'attacchinaggio che ci ha visto impegnati in tutta la franicacorta.

Queste le percentuali dei votanti:

referendum n°1 55%
referendum n°2 55%
referendum n°3 54%
referendum n°4 55%

martedì 14 giugno 2011

BENESSERE NEI COMUNI D’ITALIA: CAZZAGO S.M. AL 38°POSTO

L’analisi del benessere nei Comuni italiani è stata realizzata attraverso l’utilizzo di numerosi parametri capaci di fotografare la situazione territoriale relativa: i venti indicatori utilizzati sono gli stessi impiegati da Stiglitz-Fitoussi e legati alla qualità della vita, cioè qualcosa che tende a superare l’ormai obsoleto indicatore del Pil capace di misuratore il solo reddito. Si preferisce qui parlare di BIL (Benessere Interno Lordo) e lasciare così spazio alle variabili del benessere economico e sociale, all’ambiente, agli indicatori di felicità: condizioni di vita materiale, istruzione e cultura, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, in/sicurezza, ambiente, attività personali e salute. Così a primeggiare in questo campionato del Bil è il paese di Bardolino, sul Lago di Garda, che ha raggranellato il numero di indice più elevato, pari a 100, lasciandosi alle spalle Brunico (91,1) e un altro borgo gardesano, anche se sulla sponda bresciana, come Sirmione, fermo a 90,5.

Cazzago San Martino, tra tutti i comuni d’Italia è al 38° posto.

I primi in classifica sono:

Bardolino al 1° posto

Brunico al 2° posto

Sirmione al 3° posto

I comuni Bresciani che risultano nelle prime posizioni, oltre a Sirmione sono Desenzano (11°), Verolanuova (15°), Montichiari (33°) e, a pari merito con Cazzaco San Martino, Monticelli Brusati.

Sintesi è un centro di ricerca che si dedica da anni allo studio dei principali fenomeni di natura sociale ed economica, locali e nazionali.

Obiettivo del Centro Studi Sintesi è interpretare le evoluzioni della società e dell’economia locale aumentando i livelli di conoscenza sulle esigenze reali del territorio di cui oggi dispongono i policy makers, mettendoli in grado di operare le scelte più opportune ed intervenire nel dibattito economico e sociale con la dovuta autorevolezza.

Il Centro Studi è costituito da un gruppo di ricercatori con differenti specializzazioni. Le competenze, che spaziano all’interno della ricerca sociale ed economica, consentono di analizzare i fenomeni sotto diversi punti di osservazione.

lunedì 13 giugno 2011

GIORGIO CREMASCHI – Vince il popolo dei beni comuni, perdono i 4B




gcremaschiHa vinto il popolo dei beni comuni, quel popolo che dice no alla privatizzazione dell’acqua così come alla distruzione della natura, della salute delle persone e dei loro diritti, nel nome del profitto.

Questo è il primo chiaro segnale che viene dall’eccezionale risultato di partecipazione del referendum. Ha vinto il popolo che vuole la democrazia, i diritti, il lavoro e non vuole più le privatizzazioni e gli affari sui beni comuni, su quei beni comuni di cui l’acqua è il primo e il più importante.

Ha vinto il popolo dei beni comuni e ha dato una svolta, che dovrà continuare e consolidarsi, alla democrazia e alle scelte di politica economica dell’Italia. E ha dato anche un segnale a tutta l’Europa perché non bisogna dimenticare che le banche tedesca e inglese hanno chiesto al governo greco, per garantirsi i propri conti, la privatizzazione dell’acqua e di tutti i beni comuni.

La catastrofe di Fukushima ha determinato un rifiuto di massa del nucleare, che è stato determinante nel voto. La catastrofe economico sociale che sta percorrendo il mondo con la crisi sta finalmente producendo un analogo rifiuto del modello liberista.

E’ un segnale di cambiamento che segna l’avvio di un’altra fase nella storia sociale e politica del paese e che premia tutti coloro che hanno lottato, spesso in grande isolamento, per affermare i principi della democrazia e della partecipazione. Così in questo momento ci sentiamo particolarmente vicini al popolo dei No Tav, che lotta in Valle Susa per il bene comune della propria valle e che sicuramente troverà maggiore forza nella sua battaglia con questo voto.

Ha vinto il popolo dei beni comuni e hanno perso tutti coloro che si sono opposti alla partecipazione democratica e che vogliono continuare con la politica liberista di questi anni. Per questo, in particolare, questo referendum vede sconfitti i 4B: Berlusconi, Bombassei, Bonanni, Bossi, che hanno sperato fino all’ultimo nel non raggiungimento del quorum. Ci sono vinti e vincitori in questo referendum, come in tutte le battaglie politiche, adesso sulla strada indicata dalla vittoria dei Sì bisogna andare avanti.

Giorgio Cremaschi


lunedì 6 giugno 2011

Acqua pubblica? Bersani dice sì E mezzo Comitato per il no è del Pd

Acqua pubblica? Bersani dice sì ........E mezzo Comitato per il no è del Pd .....CONTINUA.....
Il segretario ora non ha dubbi. Ma 6 dei 13 fondatori del gruppo che vuole mantenere la risorsa idrica privatizzata sono iscritti al suo partito. Gli stessi che hanno festeggiato una proposta di legge presentata dai Democratici lo scorso novembre, definendola "la Caporetto dei referendari"

dal Fatto Quotidiano

giovedì 2 giugno 2011

Diamoci un taglio - amministrazioni comunali reazionarie ed esposizione delle bandiere dell'acqua

In federazione continuano a giungerci segnalazioni su operazioni intimidatorie di dubbia matrice che hanno lo scopo di impedire l'esposizione delle bandiere dell'acqua ai balconi ed alle finestre, con minacce di multe per violazione delle leggi sulla propagande elettorale.
Senza farla troppo lunga si ribadisce che la corte Costituzionale, con sentenza 161 del 1995, ha nettamente distinto i referendum rispetto alle altre scadenze elettorali, fissando dei principi chiari sull'esercizio di un diritto politico fondamentale, rispetto al quale "le limitazioni devono essere sottoposte a un rigoroso scrutinio". Dal complesso della materia risulta chiaro che il divieto di esposizione delle bandiere verrebbe a ledere in maniera gravissima la libertà di manifestazione del pensiero garantita dall'articolo 21 della Costituzione.
Vedi qui o battendo sull'immagine le argomentazioni dell'avvocato Pietro Adami sull'argomento:

mercoledì 1 giugno 2011

Nucleare, inutile la truffa del governo La Cassazione dice sì al referendum


Gli italiani potranno esprimersi sul quesito referendario nel weekend del 12-13 giugno. La Corte di Cassazione ha infatti accolto l'istanza presentata dall'Italia dei Valori che chiede di trasferire il quesito sulle nuove norme appena votate nel decreto Omnibus: quindi la richiesta di abrogazione rimane la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applicherà alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare

Che letizia a Milano! Pisapia: e adesso si cambia

su Liberazione del 31/05/2011

Una folla entusiasta che intona Bella Ciao di fronte al Teatro Elfo Puccini, quartier generale di Giuliano Pisapia. Corso Buenos Aires, che diventa un fiume in piena di gente che si dirige verso piazza del Duomo, dove migliaia di sostenitori stanno già festeggiando Giuliano Pisapia, nuovo sindaco di Milano. E' questa l'immagine di Milano nel pomeriggio elettorale che ha definitivamente sancito la sconfitta della destra al potere in città da oltre vent'anni.
Ma - scaramanzia d'obbligo a parte - già nel primo pomeriggio, in un Teatro Elfo stracolmo, il clima era di festa. Lunghi applausi hanno accompagnato i risultati che si sono rincorsi dalle quindici in poi, delineando una vittoria sempre più schiacciante per Giuliano Pisapia. Quando mancano poco più del 30% delle schede da scrutinare, sono oltre dieci i punti che dividono il candidato del centro-sinistra dal sindaco uscente, Letizia Moratti. Il margine non è più matematicamente recuperabile. Il teatro esplode. Fra i tanti sostenitori, c'è anche il cantautore Roberto Vecchioni, che dopo un lungo abbraccio con il teatrante Paolo Rossi, commenta: «ci abbiamo sempre creduto. E' il risultato della partecipazione, ma non chiedetemi nulla». «Il Paese è stufo delle bugie che gli hanno raccontato e non crede più alla finzione, vuole riappropriarsi dei suoi problemi e questo è il risultato» , ha detto invece Susanna Camusso, anche lei all'Elfo.
Quando Pisapia, ormai sindaco, fa il suo ingresso in teatro, ad accoglierlo c'è un tifo da stadio. «Milano aveva bisogno del cambiamento e il voto l'ha dimostrato», dice il nuovo inquilino di Palazzo Marino, visibilmente emozionato e commosso. «La città ha avuto una percentuale altissima di affluenza al voto, e questo è un incredibile segnale di partecipazione democratica. E' rinato un impegno e un entusiasmo che Milano non vedeva da troppo tempo», ha detto il neo sindaco, ringraziando tutte le persone che si sono spese nei lunghi mesi di campagna elettorale. Un confronto «che ha sconfitto i toni duri, le menzogne, la contrapposizione frontale con il sorriso e l'ironia» ha aggiunto Pisapia, ricordando tutte le persone «che ho incontrato, che ho conosciuto e a cui ho stretto le mani, con le quali si è instaurato un legame», senza il contributo delle quali - dice il neo sindaco - sarà impossibile «cambiare la città come vogliamo noi».
Anche Letizia Moratti ha immediatamente riconosciuto la schiacciante vittoria dello sfidante, con una telefonata che lo stesso Pisapia ha definito «cordiale». «Sono a disposizione della città e del Paese», ha detto Moratti commentando l'esito del ballottaggio, «il mio amore per Milano e per l'Italia è cresciuto a contatto con i cittadini con cui ho condiviso sogni e preoccupazioni», conclude l'ormai ex sindaco, negandosi però dal fare analisi particolari sull'esito del voto. «Sono cose - ha detto - che lascio agli opinionisti».
Nel frattempo è iniziata la resa dei conti all'interno del centro-destra. A urne ancora aperte, Bossi aveva ammonito: «La Lega il suo dovere lo ha fatto». A seggi appena chiusi è toccato al direttore della Padania intervenire a gamba tesa, affermando: «il grande sconfitto è il premier», mentre quando i risultati disegnano ormai la dèbacle generalizzata del centro-destra, è il numero uno del Carroccio a Milano, Matteo Salvini, a presentare il conto. «Nel 2006 la Moratti e il Pdl presero 245mila voti e noi della Lega 22mila. Oggi il Pdl ha preso 170mila voti e noi 57mila, quindi qualcuno ha perso 75mila voti mentre noi ne abbiamo guadagnati 35mila», dice l'ormai ex aspirante vice-sindaco. «La Lega ha fatto di tutto e di più per la vittoria del centrodestra alle elezioni per il nuovo sindaco di Milano, ma è stato un voto sostanzialmente contro Berlusconi», commenta Salvini, mentre Radio Padania trasmette Bandiera Rossa «per adeguarsi al sentimento popolare» - come commentano fra il sarcastico e il disperato i conduttori.


Dal Blog Sinistra a Ospi