giovedì 29 novembre 2012


121129guccinidi Michele Primi
«Buongiorno signore e signori. Cosa facciamo? Parliamo del mio disco? È nuovo, e sarà anche l’ultimo». Francesco Guccini è umanità e qualità d’altri tempi: «Sono nato nella prima metà del secolo scorso, che suona come un’epoca lontanissima. Ad una certa età si comincia ad essere spaventati dal mondo intorno». Il Circolo dei Combattenti e Reduci di via Cadomosto, a Milano, è una finestra sul passato. Una balera, luci sgargianti e specchi d’annata, pane, salame e vino, prezzi popolari e un altro ritmo, musicale e di vita. Lo ha scoperto sua figlia Teresa, giovane e bella.Leggi qui

martedì 27 novembre 2012

sabato 24 novembre 2012


Elezioni: Lista arancione, anti-Monti in attesa ritorno Ingroia (Punto)


Elezioni: Lista arancione, anti-Monti in attesa ritorno Ingroia (Punto)

(ASCA) - Roma, 23 nov - Lista dei sindaci, Lista de Magistris (il sindaco di Napoli), accordo con Alba (Alleanza Lavoro Benicomuni Ambiente) - il movimento promosso dallo storico Paul Ginsborg e dal sociologo Marco Revelli - confluenza del Prc di Paolo Ferrero e di alcuni fedelissimi di Fausto Bertinotti (tra cui l'ex sottosegretario Alfonso Gianni, l'ex deputato europeo Roberto Musacchio, l'ex viceministro Patrizia Sentinelli) che ormai hanno preso le distanze da Sel e da Nichi Vendola, forse anche della redazione de ''il manifesto'' e della Federazione dei Verdi guidata da Angelo Bonelli. C'e' molto attivismo nell'area di sinistra che non si riconosce nell'intesa Pd-Sel e che sta tentando di mettersi insieme per presentarsi con un'unica lista alle elezioni e superare l'handicap della soglia di sbarramento per accedere alla Camera, che ora e' fissata al 4% e che potrebbe essere innalzata qualora si riuscisse a trovare l'accordo per una nuova legge elettorale.

Si inizia sabato 1* dicembre con una assemblea al Teatro Ambra Jovinelli di Roma. Qui non ci sara' Luigi de Magistris, ma ci sara' invece - secondo molte indiscrezioni - il giudice Antonio Ingroia, che giungerebbe appositamente dal Guatemala, sua nuova residenza dovuta a incarico Onu e al desiderio di stemperare le polemiche, per intervenire a favore di un'intesa. Questa assemblea e' promossa da Alba e raccogliera' le adesioni di movimenti e associazioni - anche di esponenti della Fiom come Giorgio Cremaschi - che non accettano come inevitabili le terapie di austerity per fronteggiare la crisi economica. Assicurata pure la presenza dei No tav.

''Stiamo lavorando a una lista unitaria di sinistra dove il punto, per noi, e' riuscire a mettere insieme tutti i vari spezzoni politici e sociali che si oppongono alle politiche del governo Monti'', conferma Ferrero. In questa assemblea dell'1 dicembre, l'Idv dovrebbe rispondere all'invito che sarebbe stato rivolto dal sindaco de Magistris ad Antonio Di Pietro: puoi stare nel nostro rassemblement se ti decidi a sciogliere l'Idv. L'ipotesi di una lista dei ''non allineati'' non dispiace all'ex pm di Mani pulite che per la verita' l'ha lanciata per primo, dopo il divorzio politico dal centrosinistra a causa della dichiarazione di indesiderabilita' da parte del Pd. Di Pietro ha deciso comunque di lasciarsi le mani libere fino all'assemblea nazionale dell'Idv fissata per il 15 dicembre, dove si dovra' decidere se rilanciare il partito o prendere atto della sua crisi e tentare una nuova avventura politica.

De Magistris, leader in pectore, di una lista arancione - quando fu eletto a sorpresa sindaco di Napoli uso' come simbolo questo colore -, ha invece indetto una assemblea nazionale a Roma per il 12 dicembre per presentare ''alcune persone che hanno deciso di mettere a disposizione la loro storia''. Il suo obiettivo e' presentare liste dappertutto per la Camera, prendendo atto che un accordo con Beppe Grillo e' impossibile (''non lo vuole lui'') ma aggiungendo che in Parlamento ''potrebbero essere tante le convergenze''.

Tutto quello che si muove in questa inedita area politica di colore arancione ha come discrimine il secco ''antimontismo''. Ecco perche' e' poco credibile che gli arancioni possano stringere un patto con il Pd per il Senato in modo da evitare il pericolo una doppia e diversa maggioranza tra le due Camere. Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, ha intanto annunciato che di questo rassemblement non fara' parte. Smentisce percio' le voci di un tandem con de Magistris.
 
 http://www.asca.it

lunedì 19 novembre 2012


Raid su Gaza, strage di bimbi L´Onu: cessate il fuoco subito

GUERRA IN MEDIORIENTE. La giornata più sanguinosa nella Striscia, 100 missili sul Neghev. Trattativa in corso al Cairo
Undici bambini uccisi nei raid Distrutti i centri stampa di Gaza Trentamila soldati già sul confine Tel Aviv: tregua dopo stop ai razzi
  
TEL AVIV
Il quinto giorno di raid israeliani per la gente di Gaza è «il giorno della strage degli innocenti»: 11 bambini uccisi in poche ore, su 29 morti in totale nella giornata.
L´aviazione d´Israele promette un´azione «chirurgica». Ma le vittime civili sono già decine. E ieri è stata la giornata più sanguinosa dall´inizio dell´offensiva: nel solo rione Nasser, di Gaza City, una famiglia di 11 persone (sei bambini, quattro donne e un anziano), gli Aldalu, è scomparsa sotto le macerie della palazzina in cui abitava, centrata da un missile. Altri quattro piccoli sono tra i «danni collaterali» delle ore precedenti: due nel nord della Striscia, una nel campo profughi di al-Shati (Tasneem, 9 anni, uccisa con il papà), e un bebè, Eyad, di appena 18 mesi, in un altro campo profughi, quello di al-Bureji. Il totale dei morti palestinesi da mercoledì è salito a oltre 70, con almeno 650 feriti.
Il segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon è «profondamente addolorato» per la strage della famiglia Aldalu: «Tutto questo deve finire», tuona chiedendo «un immediato cessate il fuoco». «L´acuirsi della crisi aumenterà inevitabilmente la sofferenza della popolazione civile, e questo deve essere evitato». Ban Ki Moon arriverà oggi al Cairo per incontrare il ministro degli Esteri egiziano, il premier e il presidente Mohamed Morsi. In seguito è atteso anche in Israele e nei Territori palestinesi.
«Non avvicinatevi ai santuari di Hamas», ha intimato intanto Israele agli abitanti della Striscia, inserendosi sulle frequenze della radio Al Aqsa, vicina a Hamas. Ma i miliziani e i loro arsenali si celano anche nelle scuole, nelle moschee, fra gli impianti sportivi. Tra i più di 50 obiettivi centrati dall´aviazione israeliana, anche due edifici che ospitavano uffici di diverse emittenti, locali e internazionali, con otto feriti segnalati. Chi può se ne va, qualcuno ha raggiunto l´Egitto, il Sinai del nord. Ma chi vive nelle zone più vicine al territorio israeliano non ha nemmeno questa possibilità.
Anche su Israele solo ieri sono piovuti altri 100 razzi, su tutte le città del sud, da Ashdod a Beer Sheva, da Ashqelon a Ofakim ed altre, con feriti (sette, secondo i media), gente traumatizzata, scuole chiuse e sirene in allarme continue. Mentre la paura è tornata anche a Tel Aviv, dove due razzi sono stati intercettati dalle batterie difensive del sistema Iron Dome.
Il sud, alle porte di Gaza, resta intanto presidiato da 30.000 soldati israeliani in attesa di un ordine per entrare nella Striscia. Ordine che sembra poter arrivare da un momento all´altro, come confermano le fonti militari .
I NEGOZIATI. La tregua è affidata alla trattativa «a oltranza» al Cairo. I colloqui si tengono nella sede dei servizi segreti egiziani. In serata il presidente egiziano Mohammed Morsi ha incontrato la delegazione di Hamas guidata da Khaled Meshaal e quella della Jihad islamica. Hamas ha fatto sapere che le sue condizioni sono la rimozione del blocco a Gaza e l´alt alle uccisioni dei suoi dirigenti, riprese il 14 con quella del comandante della sua ala militare, Ahmed Al-Jabaari e proseguite anche oggi con quella del «responsabile dei lanci» dalla Striscia, Yihia Abbia. Da Tel Aviv il presidente Shimon Peres sostiene la mediazione egiziana, accusando Hamas di volerla boicottare. Il ministro degli esteri Avigdor Lieberman, pone la condizione che da Gaza smantellino i lanciarazzi puntati contro Israele. Lieberman ha incontrato il suo omologo francese Laurent Fabius, impegnato per disinnescare la crisi. Anche Londra interviene: un´invasione di terra israeliana «sarebbe difficile da sostenere» avverte il ministro degli esteri britannico William Hague.
Oggi arriverà il portavoce del Quartetto, Tony Blair, forte anche dell´appello dei ministri degli Esteri Ue per uno stop dell´escalation di violenze. Mentre martedì arriverà nella Striscia una delegazione della Lega araba guidata dal segretario generale Nabil el Araby,mentre continuano le manifestazioni anti-israeliane nel mondo musulmano. 
 
dal BresciaOggi 
 
COMUNICATO DEI COOPERANTI ITALIANI A GAZA dopo le parole dell'infame ministro Terzi
Siamo al quinto giorno di attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza.
Scriviamo questo comunicato nel mezzo del suono incessante dei bombardamenti, che proseguono ininterrottamente giorno e notte, tenendoci svegli e nel terrore assieme a tutta la popolazione di Gaza. Sentiamo sulle nostre teste il rumore continuo
dei droni e dei caccia F16 che sorvolano il cielo della Striscia. Ogni attacco di questa offensiva militare indiscriminata e sproporzionata riaccende i terribili ricordi di Piombo Fuso. Al momento le strade di Gaza, solitamente caotiche e affollatissime, sono surrealmente deserte, la gente non può far altro che cercare rifugio nelle proprie case.

L’esercito israeliano con l’operazione militare “Pilastro della Difesa” sta colpendo tutta la Striscia di Gaza, spesso in aree densamente popolate mettendo a rischio la vita dell’intera popolazione civile.
Da mercoledì 14 novembre le forze aeree israeliane hanno condotto più di 1000 bombardamenti, decine di attacchi dalle navi militari, portando a 50 il numero dei morti, di cui 13 bambini e 4 donne. Circa 500 persone sono state ferite dagli attacchi, l’80% dei quali sono civili e molte sono in condizioni critiche. Nella notte del 18 novembre sono stati bombardati gli uffici dei principali organi di informazione palestinesi, un gravissimo attacco deliberato alla stampa e all’informazione che ha causato il ferimento grave di sei giornalisti.

Il Ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, ha dichiarato che l’escalation è iniziata con un’"enorme offensiva partita da Gaza" a cui Israele avrebbe legittimamente risposto con una reazione “molto dura, anche se ampiamente anticipata". Ha inoltre affermato che "è necessaria e urgente un'azione che riduca le tensioni, dia sicurezza a Israele e restituisca un minimo di tranquillità alla Striscia di Gaza".

Non possiamo condividere queste posizioni.
Le ostilità sono cominciate giovedì 8 novembre con l’incursione via terra dell’esercito israeliano a est di Khan Younis che ha causato la morte di Hamid Abu Daqqa, un adolescente di 13 anni che giocava a pallone davanti casa.
Quella israeliana non è una “dura reazione” ma piuttosto un’offensiva indiscriminata che colpisce principalmente la popolazione civile di Gaza, soggetta da sempre alle incursioni via terra, mare e aria sul suo territorio.
I bombardamenti di cui siamo testimoni in questi giorni colpiscono una popolazione imprigionata dal blocco israeliano, illegale secondo il diritto internazionale umanitario, che da cinque anni impedisce il movimento delle persone e isola quasi completamente la Striscia di Gaza dal resto del mondo.

Il lancio di circa 400 razzi dalla Striscia di Gaza ha causato 3 vittime tra i civili israeliani. Condanniamo ogni attacco nei confronti dei civili. Non possiamo accettare che il Governo Italiano parli di piena sicurezza da un lato e di un “minimo di tranquillità” dall’altro. Crediamo però che anche la popolazione di Gaza così come quella israeliana abbia diritto ad una piena sicurezza e alla massima tranquillità. Ciò può essere possibile solo con la fine dell’assedio e dell’occupazione, con il pieno rispetto dei diritti umani e della dignità del popolo palestinese.

Ci appelliamo al governo italiano e alla comunità internazionale affinché si adoperino per mettere fine a questa aggressione illecita contro i civili palestinesi.

I cooperanti italiani presenti a Gaza


alcune FOTO (molto CRUDE) dal WEB

domenica 11 novembre 2012

La leggenda del Jazz a Brescia

Ieri sera ho potuto assistere ad un grande concerto che rimarrà nella storia del Teatro Grande di Brescia e che i pochi fortunati che vi hanno assistito ricorderanno per anni.
Wayne Shorter era accompagnato sul palco da una band eccezzionale che pochi avrebbero immaginato di sentire in città.Brian Blade alla batteria,John Patitucci contrabbasso e Danilo Perez al pianoforte mostri sacri della scena jazz internazionale hanno accompagnato il gurù del sax in una vibrante performance che ha premiato il pubblico presente,tutto in piedi per un ovazione al termine dei 3 bis concessi.




venerdì 9 novembre 2012


Assemblea pubblica a Rovato sui referendum del lavoro

La raccolta firme in difesa del mondo del lavoro rappresenta una straordinaria occasione non soltanto per difendere il principio che non si può accettare la compressione dei diritti, ma anche per identificare e rilanciare il mondo del lavoro come soggetto vitale della e per la democrazia. Ed è questo anche il migliore antidoto a quel senso diffuso di scollamento e rifiuto verso la politica che troppo frettolosamente viene spesso identificato nella generica formulazione dell'antipolitica.

L'articolo 8 della finanziaria del governo Berlusconi (agosto 2011) ha abolito il valore del contratto nazionale permettendo deroghe sulle disposizioni di legge e sui diritti fondamentali dei lavoratori.
Mentre il governo Monti, con la riforma Fornero, ha cancellato, dall'articolo 18, la norma che imponeva il reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa o giustificato motivo a fronte di una sentenza del giudice del lavoro favorevole al lavoratore stesso.

Per tutto questo l'“Anpi Franciacorta” e la “Rete Solidale-Sinistra per Rovato” organizza un'assemblea pubblica per discutere di questi temi e per dar vita al comitato referendario sul lavoro.
L'assemblea si svolgerà venerdì 9 novembre presso il foro Boario in piazza Garibaldi a Rovato alle ore 20:45.

Da qui inizierà la campagna della raccolta firme sul nostro territorio grazie ad una serie di banchetti che verranno messi in campo di volta in volta. Sarà possibile andare a firmare anche negli Uffici Elettorali dei comuni di residenza.

Tutti i cittadini e le forze politiche, sindacali e sociali che hanno a cuore le sorti della democrazia e dei diritti sono invitati a partecipare. 

mercoledì 7 novembre 2012


Brescia - ….A furor di popolo! Il nuovo libro di Lidia Menapace



Nel consueto stile di Menapace, partigiana, femminista, senatrice e scrittrice, che mescola riflessioni quotidiane ad analisi teoriche, il libro
...A furor di popolo ! di Lidia Menapace è una mappa di stimoli e
 spunti per orizzontarsi e capire i movimenti, la società e la politica italiana.

Ecco un brano dal libro:

“Il fatto è che non riesco a concludere il libro, ogni giorno mi viene da scrivere qualcosa, che si potrebbe aggiungere ancora, disponendolo qua e là. Si potrebbe dire che forse non sto scrivendo un libro, ma un diario. Però non è vero, non è così, dato che molte cose trascuro, non perché inutili o insignificanti, ma perché non sono di (teoria d’) occasione, mentre altre sì, e quelle chiederebbero davvero di essere sempre aggiunte. Ho provato a pensarci ed ecco quanto ho ricavato e che mi convince che ora devo staccare e licenziare il testo senza commiato, ma con un impegno da trasmettere, con una consegna da passare, una cultura politica da costruire e agire. Infatti il libro si snoda con un andamento che è quello dettato dall’occasione e lì fonda la sua metodologia. In sostanza, si tratta di filtrare i fatti e le notizie che quotidianamenteaccadono e registrare attentamente quelli che interrompono la continuità e iniziano una serie, e di prendere spunto per riflettere: non è significativo l’ennesimo segnale di una cosa o tendenza, ma il primo che interrompe la serie statistica: può darsi che si arresti e rimanga un picco solitario, può darsi che disegni una tendenza o mostri un cammino agibile.”