mercoledì 1 giugno 2011

Che letizia a Milano! Pisapia: e adesso si cambia

su Liberazione del 31/05/2011

Una folla entusiasta che intona Bella Ciao di fronte al Teatro Elfo Puccini, quartier generale di Giuliano Pisapia. Corso Buenos Aires, che diventa un fiume in piena di gente che si dirige verso piazza del Duomo, dove migliaia di sostenitori stanno già festeggiando Giuliano Pisapia, nuovo sindaco di Milano. E' questa l'immagine di Milano nel pomeriggio elettorale che ha definitivamente sancito la sconfitta della destra al potere in città da oltre vent'anni.
Ma - scaramanzia d'obbligo a parte - già nel primo pomeriggio, in un Teatro Elfo stracolmo, il clima era di festa. Lunghi applausi hanno accompagnato i risultati che si sono rincorsi dalle quindici in poi, delineando una vittoria sempre più schiacciante per Giuliano Pisapia. Quando mancano poco più del 30% delle schede da scrutinare, sono oltre dieci i punti che dividono il candidato del centro-sinistra dal sindaco uscente, Letizia Moratti. Il margine non è più matematicamente recuperabile. Il teatro esplode. Fra i tanti sostenitori, c'è anche il cantautore Roberto Vecchioni, che dopo un lungo abbraccio con il teatrante Paolo Rossi, commenta: «ci abbiamo sempre creduto. E' il risultato della partecipazione, ma non chiedetemi nulla». «Il Paese è stufo delle bugie che gli hanno raccontato e non crede più alla finzione, vuole riappropriarsi dei suoi problemi e questo è il risultato» , ha detto invece Susanna Camusso, anche lei all'Elfo.
Quando Pisapia, ormai sindaco, fa il suo ingresso in teatro, ad accoglierlo c'è un tifo da stadio. «Milano aveva bisogno del cambiamento e il voto l'ha dimostrato», dice il nuovo inquilino di Palazzo Marino, visibilmente emozionato e commosso. «La città ha avuto una percentuale altissima di affluenza al voto, e questo è un incredibile segnale di partecipazione democratica. E' rinato un impegno e un entusiasmo che Milano non vedeva da troppo tempo», ha detto il neo sindaco, ringraziando tutte le persone che si sono spese nei lunghi mesi di campagna elettorale. Un confronto «che ha sconfitto i toni duri, le menzogne, la contrapposizione frontale con il sorriso e l'ironia» ha aggiunto Pisapia, ricordando tutte le persone «che ho incontrato, che ho conosciuto e a cui ho stretto le mani, con le quali si è instaurato un legame», senza il contributo delle quali - dice il neo sindaco - sarà impossibile «cambiare la città come vogliamo noi».
Anche Letizia Moratti ha immediatamente riconosciuto la schiacciante vittoria dello sfidante, con una telefonata che lo stesso Pisapia ha definito «cordiale». «Sono a disposizione della città e del Paese», ha detto Moratti commentando l'esito del ballottaggio, «il mio amore per Milano e per l'Italia è cresciuto a contatto con i cittadini con cui ho condiviso sogni e preoccupazioni», conclude l'ormai ex sindaco, negandosi però dal fare analisi particolari sull'esito del voto. «Sono cose - ha detto - che lascio agli opinionisti».
Nel frattempo è iniziata la resa dei conti all'interno del centro-destra. A urne ancora aperte, Bossi aveva ammonito: «La Lega il suo dovere lo ha fatto». A seggi appena chiusi è toccato al direttore della Padania intervenire a gamba tesa, affermando: «il grande sconfitto è il premier», mentre quando i risultati disegnano ormai la dèbacle generalizzata del centro-destra, è il numero uno del Carroccio a Milano, Matteo Salvini, a presentare il conto. «Nel 2006 la Moratti e il Pdl presero 245mila voti e noi della Lega 22mila. Oggi il Pdl ha preso 170mila voti e noi 57mila, quindi qualcuno ha perso 75mila voti mentre noi ne abbiamo guadagnati 35mila», dice l'ormai ex aspirante vice-sindaco. «La Lega ha fatto di tutto e di più per la vittoria del centrodestra alle elezioni per il nuovo sindaco di Milano, ma è stato un voto sostanzialmente contro Berlusconi», commenta Salvini, mentre Radio Padania trasmette Bandiera Rossa «per adeguarsi al sentimento popolare» - come commentano fra il sarcastico e il disperato i conduttori.


Dal Blog Sinistra a Ospi

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