martedì 13 luglio 2010


In fabbrica le cose non vanno bene, secondo la proprietà il fatturato è precipitato a livelli preoccupanti e non ci sono commesse in prospettiva ne il presupposto che l'attività produttiva possa riscontrare una risposta nelle mani del dio “mercato”.
Questo lo sanno le RSU, lo sa la FIOM, e lo sanno i LAVORATORI, sembra che solo CONFINDUSTRIA non sappia cosa succede nella siderurgia, che ha previsto un ritorno ai livelli printegrazione degli istituti contrattuali durante il periodo di CIGS, operazione che secando i calcoli fatti dalla Direzione sarebbe costato alla proprietà circa 150.000 euro annuo per 600 dipendenti, un po' meno del valore di una PORSCHE CARRERA BLUE NOTTE o NERA, non ricordo bene il colore.Sicuramente una scelta troppo onerosa da sostenere, eccessiva per le tasche della proprietà che ha scelto di fregarsene dei dipendenti e preferisce buttare via i soldi in paniere e corrente, piuttosto che dare un segnale ai suoi dipendenti o meglio dire "risorse umane" ,come hanno invece scelto di fare altre industire siderurgiche e non solo del Bresciano.
L'ultima trovata della Direzione è stata quella di trovare un socio d' affari, ed ecco che arriva la FIM in fabbrica, un"sindacato", se possiamo chiamarlo cosi, a cui piace trovarsi da soli con i padroni, senza testimoni, sopratutto senza la FIOM,riportando sul territorio la politica che la Cisl stà facendo a livello nazionale,firmando accordi e contratti senza averne la titolarità o l'avvallo dei lavoratori.Ieri 12/07/2010 l'ennesimo Show della Cisl Bresciana rappresentata da due attori(cosi son stati definiti dagli operai) che hanno presidiato i cancelli.Dov'erano i lavoratori che la Cisl di ce di rappresentare ma che non si fanno vedere ne ai presidi ne alle assemblee.Forse che il 10% dei dipendenti, compresi i Sig: Scalabrin, Rinaldi e Bonetti possono decidere pe il resto dei lavoratori?
Non hanno capito che il feudalesimo e il caporalato sono già stati superati dalla storia, e che il sindacato di “comodo” è vietato della Legge 300 e sopratutto che i lavoratori della Stefana hanno qualcosa che in questi tempi non abbonda, qualcosa che non si impara nella Oxford University, i lavoratori della Stefana hanno la DIGNITA e non è in vendita.

RSU STEFANA OSPITALETTO


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