domenica 22 agosto 2010

Fiat: operai reintegrati restino a casa lunedi'

(ANSA) - POTENZA - La Fiat ha inviato ai tre operai dello stabilimento di Melfi (Potenza) licenziati nel luglio scorso e reintegrati dal giudice del lavoro circa due settimane fa un telegramma in cui ha comunicato loro che ''non intende avvalersi delle loro prestazioni'', invitandoli a non presentarsi in fabbrica, lunedi' prossimo, 23 agosto, alla riapertura dello stabilimento dopo la pausa estiva. L'azienda ha precisato ai tre operai (due dei quali sono delegati della Fiom) che rispettera' gli obblighi contrattuali nei loro confronti, fino al 6 ottobre, quando sara' discusso il ricorso dell'azienda contro la sentenza del giudice del lavoro che ha reintegrato i tre dipendenti.
Il segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele Di Nicola, ha definito la decisione della Fiat "un reiterato comportamento antisindacale dell'azienda. Con i nostri legali valuteremo già oggi come ribattere a tale posizione". Lunedì prossimo la Fiom aveva già deciso - e De Nicola ha confermato tale scelta - di istituire un presidio davanti alla fabbrica di Melfi della Fiat, "per spiegare ai lavoratori i contenuti del ricorso sul licenziamento dei tre operai, accolto dal giudice del lavoro". Il presidio si farà "e i tre operai - ha aggiunto De Nicola - saranno a disposizione dell'azienda a partire dal turno delle ore 14". Il dirigente della Fiom ha definito "assurdo e incomprensibile l'atteggiamento della Fiat che appena due giorni fa aveva comunicato ai tre operai la decisione di reintegrarli, rispettando la decisione del giudice del lavoro". I tre operai furono licenziati nello scorso mese di luglio. Il 9 agosto scorso, il giudice del lavoro di Melfi ha accolto il ricorso della Fiom e ha disposto il reintegro dei tre dipendenti. Ieri i legali della Fiat hanno depositato il ricorso contro tale decisione, che sarà discusso a partire dal prossimo 6 ottobre.
Lunedi' i tre operai dello stabilimento Fiat di Melfi ''devono rientrare in fabbrica'', altrimenti ''siamo pronti ad agire sotto tutti i punti di vista legali, anche a chiedere l'intervento delle autorita' competenti e delle forze dell'ordine''. Cosi' il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, commenta il telegramma inviato dal Lingotto ai tre lavoratori, due dei quali delegati del sindacato dei metalmeccanici della Cgil, in cui li invita a restare a casa. ''Non lo permetteremo'', aggiunge all'ANSA. Per questo, fa sapere, ''in queste ore stiamo lavorando con i nostri legali ad una diffida da presentare all'azienda perche' rispetti il decreto esecutivo di reintegro emesso dal giudice del lavoro''. ''Se la Fiat - dice ancora Landini - lunedi' non fa rientrare i tre operai in fabbrica commette un reato e continua con una condotta antisindacale''.

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