mercoledì 7 dicembre 2011

Maria Muntean, 22 anni, operaia: regolarizzata mezz'ora dopo morta

Da una lettera al giornale Liberazione

Se l'Italia fosse un paese civile
Cara "Liberazione", in questa Italia può accadere che, mentre si lavora in nero in un'azienda di confezionamento di frutta e verdura, si venga schiacciati da un muletto e che il tuo datore di lavoro non si scomponga più di tanto e ti regolarizzi, mezz'ora dopo. Sì, avete letto bene, mezz'ora dopo la morte, però si bada bene dal dirlo agli organi di vigilanza. Anzi, fa sapere che lui ti aveva assunto un paio di giorni prima! E' quello che purtroppo è accaduto a Maria Muntean, una povera ragazza rumena di soli 22 anni, che lavorava come operaia in questa ditta di confezionamento frutta e verdura a San Pietro di Cavarzere, in provincia di Venezia, che è morta 20 giorni fa, schiacciata da un muletto. Non è possibile che ancora nel 2011 accadano queste cose in Italia.
E ci sono anche molti, troppi mezzi d'informazione, che ancora le chiamano "morti bianche" e "tragiche fatalità". Non sono mai tragiche fatalità: nei luoghi di lavoro non si rispettano neanche le minime norme di sicurezza sul lavoro. Sono dovute allo sfruttamento dei lavoratori, in nero, in grigio, con contratti precari, che non possono permettersi di pretendere la sicurezza sul lavoro, altrimenti vengono mandati a casa. E' questo che un paese civile dovrebbe combattere.
Se, quando muore un lavoratore, l'azienda venisse chiusa e il datore di lavoro spedito in carcere, cambierebbe qualcosa nei luoghi di lavoro, probabilmente aumenterebbe anche quella "cultura della sicurezza sul lavoro", di cui molti politici, sindacalisti parlano, quando accadono queste stragi sul lavoro, ma purtroppo nessuno fa nulla perché aumenti. Allora sì, potremmo definirci davvero un paese civile.
Marco Bazzoni Firenze

Nessun commento:

Posta un commento