sabato 30 marzo 2013


Ciao Enzo!

Ciao Enzo!

di Alfonso Gianni - E’ morto Enzo Jannacci. Era malato da tempo. La notizia non sorprende ma il vuoto che lascia è abissale. Forse è difficile per chi non è milanese capire fino in fondo Jannacci. Probabilmente è stato il più grande. L’unico che ha saputo cantare la dimensione urbana, la Milano operaia, quella delle periferie, quella della piccola ligera (in milanese malavita), quella degli emarginati, del non sense, cioè di quella...
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Presa diretta a Brescia - “PULIAMO L’ITALIA”


COMUNICATO


                                                    “PULIAMO L’ITALIA”

                                                di  Riccardo Iacona  e di Francesca Barzini

                                           RAITRE Domenica 31 MARZO 2013 ore 21:15

PRESADIRETTA nell’ultima puntata accende le telecamere sul caso Brescia, l’inquinamento piu’ grave di Italia, forse d’Europa, perche’ riguarda un pezzo intero di citta’, 4 milioni quadrati di territorio nella zona sud di Brescia dove vivono 25mila persone. Si tratta del Sito di Interesse Nazionale Caffaro, dal nome della fabbrica che per 50 anni ha buttato nelle acque della citta’ 150 tonnellate di PCB, Policlorobifenile, allo stato puro, una sostanza la cui tossicita’ per il terreno e per l’uomo si misura in microgrammi. Eppure in dieci anni non si e’ fatto nulla e le 25mila persone, donne, uomini e bambini vivono ancora a stretto contatto con il PCB. Ma quanto e’ pericolosa l’esposizione al PCB per la salute dell’uomo ? PRESADIRETTA e’ andata fino a Boston, all’universita’ di Harvard, per intervistare PHILIPPE GRANDJEAN , professore e scienziato di fama internazionale, che studia da piu’ di venti anni l’effetto sulla salute umana dell’esposizione a PCB e a Diossina. Lo scienziato ha scoperto di recente che oltre a provocare diversi tipi di cancro, l’esposizione prolungata al PCB “scassa” letteralmente il sistema immunitario e l’apparato endocrino, con conseguenze molto gravi soprattutto per i bambini. Come dimostra la terribile storia di Anniston, una piccola citta’ dell’Alabama, fortemente inquinata da una fabbrica della MONSANTO , che proprio come la CAFFARO, ha prodotto per cinquanta anni centinaia di migliaia di tonnellate di PCB. PRESADIRETTA e’ andata a vedere da vicino e ha scoperto una intera comunita’ malata. L’unica grande differenza e’ che la MONSANTO e’ stata portata in tribunale, ha dovuto pagare 700 milioni di dollari ai cittadini che aveva inquinato e adesso si sta facendo carico di tutte le spese della bonifica. Da noi invece non e’ successo nulla, la Procura della Repubblica non ha portato a processo i dirigenti della Caffaro, la Caffaro nel frattempo e’ fallita e non esiste piu’ e gli enormi costi della bonifica rimangono sulle nostre spalle. Dove troviamo adesso i miliardi di euro che servono per ripulire la citta’ di Brescia?

In questa speciale puntata PRESADIRETTA vi portera’ in SUD SUDAN, un paese martoriato dalla guerra e che adesso ha bisogno di tutto. Ma ci sono donatori italiani che grazie ad AMREF, un’associazione non governativa, sono riusciti a mettere su un piccolo grande miracolo, una scuola per infermieri ed ostetrici che sta salvando la vita a centinaia di persone.

PULIAMO L’ITALIA e’ un racconto di Riccardo Iacona , Rebecca Samona’ e Angelo Loy. 
 

Fonte: PRESADIRETTA

domenica 24 marzo 2013

mercoledì 20 marzo 2013


Maniscalco torna a casa Il mondo a Copenaghen

T alento, sensibilità, tecnica e classe allo stato puro. Nella nuova generazione di musicisti, compositori e improvvisatori in ambito jazz e di musica contemporanea, Emanuele Maniscalco è senza dubbio uno dei più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Cresciuto sotto l'ala protettiva di Enrico Rava, Stefano Battaglia e Sandro Gibellini, il virtuoso polistrumentista bresciano è oggi leader del suo progetto, oltre che membro stabile di numerose formazioni. Da qualche tempo residente a Copenaghen, Maniscalco torna domani sera a esibirsi in città con i Third Reel, l'ensemble che lo vede al fianco di altri due illustri musicisti, il sassofonista Nicolas Masson e del chitarrista ticinese Roberto Pianca. Il trio svizzero/italiano sarà ospite della rassegna Jazz In Eden che, in occasione della recente apertura della mostra «Novecento mai visto», esce dal suo abituale contesto e approda al Museo di Santa Giulia. «Sono entrato a far parte del trio su invito di Roberto Pianca, che mi chiese fin da subito, oltre al mio apporto sonoro e batteristico, di condividere le mie composizioni», racconta Maniscalco. «Per motivi di tempo da qualche anno ho ridotto la mia attività di sideman prediligendo i progetti, come Third Reel, in cui mi sento più partecipe. È un'ensemble senza una leadership, costruito sull'interscambio tra musicisti in cui ogni componente porta proprie composizioni». Niente pentagrammi, partiture, metronomi e strumenti musicali, la musica del trentenne bresciano è tutta nella sua testa. «In passato componevo con il pianoforte, ma soprattutto ultimamente sto cercando di sforzarmi a scrivere senza strumento, pensando e cantando la melodia, anche in auto o sotto la doccia. È senz'altro un approccio più ostico, ma serve a lasciare che la melodia riesca a liberarsi senza pulsazione ritmica e senza essere condizionata dallo stile e dai limiti tecnici», spiega con umiltà, anche se parlare di limiti tecnici nel caso di Maniscalco sembra una bestemmia. È la continua voglia di ricerca, contaminazione, sperimentazione che nel 2012 lo ha portato a trasferirsi in Danimarca. «Ho avuto la grande opportunità di partecipare a Solist, una specie di dottorato in due anni, rivolto a studenti di musica Amo la mia città e le devo molto. A Brescia mi sono formato e sono cresciuto in un ambiente di altissimo livello, ma purtroppo la nostra politica culturale può essere limitante per chi sente la necessità di crescere e confrontarsi con altri artisti di diverse nazionalità»

Belgesto Alberto
Pagina 11
(19 marzo 2013) - Corriere della Sera

lunedì 18 marzo 2013


Scoperta l'ennesima «necropoli» di veleni

OVEST INQUINATO. Le analisi dell'Arpa escludono la presenza di scorie radioattive. La discarica «pirata» portata alla luce dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico. Scarti di fonderia e rottami seppelliti abusivamente sotto una collina estesa su trecentomila metri cubi. Scattano i sigilli a un'area fra Ospitaletto e Travagliato

 I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Brescia hanno sequestrato l’ennesima discarica abusiva
Sempre più ampia, sempre più profonda. Per i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Brescia è stato come riportare alla luce una vera e propria «necropoli» dei veleni. La discarica abusiva scoperta la scorsa settimana al confine fra Ospitaletto e Travagliato si è rivelata una sorta di pozzo senza fondo dove sono state scaricate scorie di acciaieria, scarti di rottami, oli esausti e altri fluidi potenziamente tossici. La prima «cellula» posta sotto sequestro l'8 marzo era larga trecento metri e profonda sette. Ma quel nucleo originale si è rivelato la punta di un iceberg: la massa di terreno inquinato è di 300 mila metri cubi. Una sorta di enorme «bolo» tossico nelle viscere dell'Ovest bresciano. Apposti i sigilli sull'area, le analisi sui campioni di materiale effettuati dall'Arpa sono andati di pari passo agli accertamenti del Noe che ha ricostruito la provenienza dei rifiuti seppelliti abusivamente nell'area posta a poche centinaia di metri dalla linea dell'Alta velocità ferroviaria. I risultati sull'indagine attorno all'ennesimo episodio di inquinamento saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa convocata per questa mattina dal Noe di Brescia. Per quanto riguarda la natura dei rifiuti, stando ai primi referti delle analisi sulla conformazione chimica dei materiali, si tratterebbe di scorie di acciaierie e rottami. Sulla scorta delle concentrazioni di inquinanti e delle stratigrafie della discarica, è stato possibile ipotizzare a grandi linee la cronologia dei conferimenti. I primi risalirebbero ad alcuni anni fa, ma lo smaltimento sarebbe proseguito anche in tempi recenti. È stata esclusa la presenza di materiale radioattivo. A Brescia le discariche per acciaierie e fluff (la parte non ferrosa delle auto rottamate) sono sature: per smaltire a norma di legge i rifiuti le aziende devono rivolgersi a siti fuori regione con un inevitabile aggravio di costi. Una circostanza che rende ancora più redditizio smaltire abusivamente le scorie. La discarica «pirata» sequestrata dal Noe è una delle più estese scoperte in un comprensorio già gravato da una pletora di bacini di conferimento rifiuti autorizzati ed esauriti. Il primato spetta a Castegnato: qui spiccano i 22 ettari della Bosco Sella (5 milioni di metri cubi di rifiuti dell'ex Asm), ma anche i siti Pianera e Pianerino, Codenotti, Gervasoni, Bettoni, Arici e Bonara. A Passirano si trova la Vallosa, a Ospitaletto la Del Bono e la Gottardi. A Paderno la Sorelle Vianelli. Tutti comparti in attesa di bonifiche che per il loro costo sono parenti stretti dell'utopia.

martedì 5 marzo 2013

CONFLITTO DI INTERESSI

Destra e Sinistra unite nel salvare gli interessi di Berlusconi.Ogni tornata elettorale si parla di conflitto di interessi,tutti si affannano a invocare una legge in tal senso, anche se basterebbe applicare quella già esistente.

Berlusconi non era e non è eleggibile. 

Lo stabilisce la legge 361 del 1957, che è stata sistematicamente violata dalla Giunta delle elezioni della Camera dei deputati. Nel 1994 (maggioranza di centro-destra) e nel 1996 (maggioranza di centro-sinistra, primo governo Prodi).



venerdì 1 marzo 2013

Ancora epurazioni nella Fiom.

Chi dissente è fuori.Pubblico la denuncia di Sergio Bellavita sull'ennesimo atto di epurazione perpetuato dalla Fiom ai danni di 2 compagni del sindacato Padovano.Come avevo già avuto modo di scrivere, ritengo questi fatti gravissimi,soprattutto se perpetuati da chi, usa la  Democrazia in base alle proprie convenienze. 


Sergio Bellavita (Rete28Aprile Fiom) - "La Commissione di garanzia Cgil (...)
ha decretato l'espulsione di due compagni dal sindacato. Andrea Berruti e Francesco Doro, componente del Comitato centrale Fiom, della Rete28Aprile."
"Due delegati Fiom, accusati di lesa maestà  per aver espresso sui social network e nella vita dell'organizzazione giudizi critici sulla Cgil. Un fatto di una gravita' inaudita che non abbiamo alcuna  intenzione di sottacere. E che non accettiamo."
"viene colpito il diritto concreto al dissenso interno ed esterno all'organizzazione. Si colpiscono compagni attivi nelle lotte, nelle vertenze, che da sempre hanno messo al centro gli interessi dei lavoratori,non i propri."
"Invitiamo i lavoratori e le lavoratrici, i delegati e tutti i quadri sindacali a manifestare forte ed esplicito dissenso per questo inaccettabile atto  d'autoritarismo teso a occultare l'incapacità dei gruppi dirigenti di rispondere ai bisogni dei lavoratori.  Ai compagni va tutta la nostra solidarietà. Martedi 5 saremo a Padova per denunciare la gravita' di quanto accaduto."