mercoledì 22 dicembre 2010

Stefana, la direzione al sindacato: «Pronti alla solidarietà»

DAL GIORNALE DI BRESCIA 22/12/2010
Dopo la recente manifestazione di protesta dei lavoratori della Stefana di Nave e Ospitaletto, la direzione aziendale, con una nota, precisa alcune questioni aperte.
«A proposito di contratto di solidarietà - si legge nella nota - gli addetti sindacali sanno bene che, come scritto nell'allegato al verbale di consultazione depositato in Regione Lombardia il 15 novembre 2009, la nostra azienda era disponibile all'utilizzo di tale strumento. E anche ora l'azienda mantiene la proposta di ricorrere, con l'accordo sindacale, al contratto di solidarietà».
La direzione Stefana precisa anche la questione del contratto integrativo aziendale. «Ricordiamo alla controparte sindacale - continua la nota - di avere loro proposto una bozza di accordo a fine luglio 2008 che non fu accettata. Dopodiché, in relazione alla situazione economica che ha colpito anche il nostro settore, le trattative sono state sospese. Precisiamo tuttavia che i rappresentanti dei lavoratori erano in linea di massima d'accordo sulla parte economica, mentre non avevano riconosciuto la contropartita richiesta di ottimizzare l'uso degli impianti con una gestione più elastica nell'impiego delle risorse umane».
Sul fronte della formazione, l'azienda sottolinea di essere «impegnata in via continuativa a mantenere efficiente il livello formativo, soprattutto ora che i tempi di maggiore disponibilità dei lavoratori, durante i periodi di cassa integrazione, ne permettono l'incremento». «Ciò nonostante - si legge - i rappresentanti dei lavoratori non hanno dato il loro assenso all'utilizzo dei fondi che sono stati in via istituzionale messi a disposizione».
«Indipendentemente da queste problematiche - si precisa da Nave - l'azienda ha continuato a mantenere invariati i piani di investimento preannunciati, dopo la realizzazione del nuovo treno di laminazione tondo per cemento armato in presa diretta con l'acciaieria in Ospitaletto».
«Abbiamo mantenuto invariato l'organico - prosegue la direzione - come del resto è dimostrato nei fatti, anche dopo l'incorporazione della Profilatinave e ciò per essere pronti quando il trend di mercato ci permetterà di riprendere l'attività in accordo con quella stabilità che dovrebbe riappropriarsi dello spazio oggi occupato dalla volatilità. La dirigenza si augura che queste indicazioni vengano prese in considerazione nello spirito dell'incontro degli interessi reciproci».

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Fà piacere leggere dalle pagine dei giornali la piena disponibilità da parte dell'azienda sui contratti di solidarietà,ma ci si dimentica(volutamente)di ricordare che il contratto di solidarietà,cosi come l'azienda intendeva praticare e come aveva presentato al tavolo della Regione lo scorso anno,non avrebbe avuto il consenso da parte del Ministero del Lavoro,come più volte ricordato ricordato anche dal funzionario della Regione.
Il cronista non spiega le ragioni che hanno portato alla bocciatura del contratto di solidarietà,che la direzione intendeva sfruttare a modo suo.La totale flessibilità dei lavoratori,l'uso dello straordinario sono strumenti che non possono esistere in regime di contratto di solidarietà.
L'uso che si è fatto della Cig in questi anni ha portato i lavoratori a perdere salario e istituti contrattuali che la Stefana ha deciso di non integrare in nessun caso.
Mentre nella maggior parte delle aziende siderurgiche Bresciane,le direzioni aziendali hanno intrapreso con il sindacato un percorso teso a salvaguardare il salario, alla Stefana si cerca di colpire i lavoratori in tutti i modi possibili.Proprio ieri si è concordato cn la direzione il fermo produttivo fino al 10 gennaio,utilizzando 3 settimane di Cig.Dopo un anno di cassa integrazione straordinaria a partire dal 16 Novembre si è fatto ricorso alla Cig ordinaria che risulta essere disponibile per 16 settimane che si incrementeranno fino ad avere una copertura totale fino a Novembre, quindi i lavoratori sanno per certo di essere colpiti ancora per tutto il 2011.Nell'articolo del giornale di brescia, viene rispreso anche il discorso sul contratto integrativo scaduto da 36 mesi,non voglio ritornare su cose già dette, ma voglio dire alla direzione che gli operai non sono disposti a rinunciare ai loro diritti , in cambio di due soldi rendersi totalmente flessibili come Marchionne stà tentendo di fare alla Fiat ma che molti vorrebbero poter esportare in tutti i settori.

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