venerdì 24 agosto 2012

VENDOLAX


 

 

"Caro Nichi, con Casini non ci andiamo"
In rete scatta la reazione dei militanti di Sel

La possibile apertura all'Udc gela i sostenitori di Sinistra Ecologia e Libertà. E nonostante le precisazioni e le smentite del governatore della Puglia, le polemiche non si fermano: "Evidentemente essere di sinistra in questo Paese è sempre una sofferenza"

Non basta la marcia indietro. Non servono le precisazioni, anche se istantanee. I militanti di Sinistra Ecologia e Libertà chiedono chiarezza. Al di là dei veti, al di là degli ultimatum. Il caso Vendola  arriva sul web. Alimentato dallo scoramento di chi non condivide le parole del governatore della Puglia. La possibilità di costruire un'alleanza, sia essa programmatica o di legislatura con l'Udc di Pierferdinando Casini trova porte sbarrate, accuse di scarsa lungimiranza e assenza di prospettiva politica. E in tanti criticano la chiusura all'Idv di Antonio Di Pietro. "Siamo alle solite", "Servono parole più chiare", "Nichi da te non me lo aspettavo". I commenti sulle pagine di Vendola sono centinaia.

La versione di Nichi arriva subito, lapidaria: "Nessuna apertura all'Udc". Poi: "Non vogliamo subire veti, non poniamo veti nè ultimatum a nessuno. Ma occorre essere chiari: se si è d'accordo nel superare le politiche liberiste delle destre, se si vogliono difendere i diritti sociali e l'equità sociale a partire dall'art.18, se si vogliono difendere i diritti civili a partire dai diritti delle coppie di fatto e gay, tutti sono benevenuti". Ma le domande si diffondono, la preoccupazione è tanta: "Vendola, ma lei vuole superare il liberismo e difendere i diritti civili con Casini?". E la polemica continua, coinvolge
identità politiche e aspirazioni civili. C'è chi scrive: "Evidentemente ad essere di sinistra in questo Paese, si è condannati alla sofferenza in eterno". Ancora: "Non è possibile che anche in un momento tendenzialmente favorevole si facciano questi errori". Poi i suggerimenti: "Vogliamo gente che abbia idee e faccia cose di sinistra. Ma come può passare anche solo per la testa di un'alleanza tra Vendola e l'unione dei condannati, conservatori e democristiani della peggior specie?".

E c'è chi arriva a criticare il tono stesso del linguaggio vendoliano. "Nichi, ti nascondi, usando paroloni e sproloqui inutili, esagerati e spesso incomprensibili". Le accuse sono dure: "C'è un'incapacità di formulare proposte concrete portate avanti da una solida coalizione che possa essere coerente e unita". In tanti chiedono al leader di Sel di affermare con chiarezza che "non andremo mai con Casini, che non stringeremo accordi con l'Udc". E, soprattutto, di non fare il gioco di Bersani. "Nichi, la nostra strada è a sinistra. Se il Pd vuole bene, altrimenti andiamo da soli". C'è chi annuncia "nemesi elettorali": "Concordo con le critiche. Con il Pd e l'Udc non si va da nessuna parte. A questo punto non mi rimangono che due opzioni di voto: Grillo o Di Pietro". Ancora: "Stai realizzando il sogno del Pd: l'ammucchiata con Casini".

Al centro del dibattito anche l'art. 18 e i temi del lavoro: "Nichi attenzione. Il Pd e l'Udc fanno parte della maggioranza parlamentare che ha smantellato i diritti dei lavoratori. Non scherziamo, dobbiamo stare attenti". Ancora: "Se Vendola apre all'Udc io chiudo a Vendola. Ho 55 anni e non voglio morire democristiano". Ancora: "Con il passo di oggi hai fatto l'ennesimo errore, ed io che pensavo che tu avessi la percezione dei reali bisogni dei cittadini". Non manca chi chiede calma. "Nichi parlerà nel pomeriggio. Aspettiamo. E speriamo dica parole chiare e definitive".

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