giovedì 6 dicembre 2012

IL CONTRATTO DEI PADRONI



Fim, Uilm e Fismic hanno firmato un accordo per il rinnovo del Contratto dei
metalmeccanici che conviene solo alle imprese.
Dopo tre mesi di finta trattativa, escludendo dal negoziato il sindacato maggiormente
rappresentativo nella categoria, senza coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori e
senza
mandato degli stessi, la nuova intesa raccoglie solo i contenuti voluti dalla
Federmeccanica e rappresenta il primo frutto avvelenato dell’accordo separato sulla
produttività non firmato dalla Cgil.
Gli aumenti previsti – 130 euro lordi per il quinto livello, in tre rate, l'ultima
nel 2015 – non tutelano il potere d’acquisto dei salari, l’erogazione e le quantità
dichiarate non sono garantite nel triennio di vigenza contrattuale.
Ciò che è garantito, invece, è l’aumento secco dell’orario di lavoro, attraverso il
raddoppio dello straordinario obbligatorio e l’aumento delle ore di flessibilità.
Quest’accordo cancella il ruolo contrattuale delle Rsu in materia di orario e ne
consegna alle aziende la gestione unilaterale, perché dalla sua entrata in vigore per
le stesse sarà sufficiente l’esame congiunto, da effettuare in tempi ristretti, per
applicare nuove turnazioni.
Le aziende potranno pagare 3 Par all’anno, aumentando anche per questa via l‘orario
di lavoro.
Le lavoratrici e i lavoratori non avranno più la garanzia del pagamento dei primi tre
giorni di malattia, così come vedranno svanire l’obbligo dell’automatismo nella
progressione dei passaggi di livello più bassi.
Fim, Uilm e Fismic pensano di liquidare il Contratto nazionale senza passare
attraverso il voto
dei lavoratori, perché consapevoli di aver assecondato le posizioni di Federmeccanica
su
aspetti decisivi della tutela delle condizioni di lavoro.
La Fiom considera questo accordo illegittimo, perché è l’esito di una trattativa che
ha escluso il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria e perché
manomette essenziali diritti contrattuali. Perciò la Fiom intensificherà la propria
iniziativa per conquistare un vero
contratto e invita i lavoratori e le lavoratrici a mobilitarsi per rivendicare il
diritto a decideresul proprio contratto e sulle proprie condizioni di lavoro.
FIOM NAZIONALE
Roma, 5 dicembre 2012

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