martedì 15 gennaio 2013

Campagna di sensibilizzazione promossa dall'Associazione Italia-Tibet

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I tibetani in esilio (oggi circa 170.000) stanno faticosamente mantenendo in vita gli elementi essenziali della loro cultura e delle loro tradizioni religiose, artistiche, artigianali, mediche. Si può veramente affermare che grazie ai rifugiati tibetani l'antica e nobile cultura del Paese delle Nevi è stata salvata.

In Italia L'Associazione Italia Tibet dal 1988 è il riferimento più importante per tutto quello che riguarda il lavoro di divulgazione e di sostegno al Tibet. 

L'Associazione Italia-Tibet si è fatta promotrice, ogni anno, di numerosissime conferenze, tavole rotonde e dibattiti sulla questione tibetana. Intensi e continuativi i rapporti con i rappresentati del Governo Tibetano in Esilio e con lo stesso Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet, di cui l'Associazione ha curato l'organizzazione di molti viaggi in Italia.
Incessante è stata l'attività di sostegno e aiuto ai profughi tibetani con interventi e donazioni a favore delle realtà più bisognose, quali i Tibetan Children’s Villages, il Delek Hospital di Dharamsala e le case per anziani di vari centri di rifugiati tibetani. Attraverso la promozione delle adozioni a distanza ha contribuito inoltre al sostentamento e all'istruzione di centinaia di piccoli profughi.

Con la campagna "Mandiamoli a casa" l’Associazione Italia-Tibet intende sensibilizzare su larga scala l'opinione pubblica sull'esistenza e sulla vicenda umana di tanti rifugiati tibetani che vivono fuori dai confini del loro paese. Anche in Italia. Intende mostrare attraverso gli intensi ed eloquenti sguardi di queste persone la profondità della loro cultura e la forza della loro identità. Perché solo dalla società civile verrà quell'aiuto morale e materiale che aiuterà i tibetani a riappropriarsi dei loro diritti e della loro Nazione.

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