lunedì 7 dicembre 2009

SBILANCIAMOCI!
Ecco i 5 modi per trovare 40 miliardi in funzione anti-crisi


Presentata la contro-finanziaria: stop a spese militari e Ponte. Tasse più eque e scuola pubblica
Riduzione delle spese militari, tassazione delle rendite, tassa patrimoniale e cancellazione di alcune grandi opere. Sono alcune delle «controproposte» per fronteggiare la crisi, finanziare e rilanciare l'economia «sulla base di un nuovo modello di sviluppo» lanciate dal Rapporto 2010 dalla Campagna «Sbilanciamoci!», in alternativa alla finanziaria e agli altri decreti anticrisi presentati nel 2009. Il rapporto è stato illustrato ieri nella sede della Provincia di Roma: 120 pagine, un elenco dei modi con cui reperire e investire le risorse in modo diverso, verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile e di qualità. Quaranta miliardi da spendere in due anni per sostenere «un'economia diversa, al servizio della società e delle persone, non degli speculatori e degli inquinatori». Secondo il portavoce di «Sbilanciamoci!», Giulio Marcon, la finanziaria 2010 appare «vuota e sostanzialmente inutile di fronte alla crisi».

Social card, mini indennità ai precari disoccupati, credito alle famiglie per i nuovi nati, Robin Hood tax, bonus alle famiglie, tassi per i mutui al 4% e così via, sono per «Sbilanciamoci!» «tutte misure assolutamente simboliche ma presentate dall'ufficio marketing di Tremonti come importanti provvedimenti». «Sbilanciamoci!» propone invece un intervento pari all'1,6% del Pil del 2010 e allo 0,9% del 2011: 40 miliardi, coperti in parte da nuove entrate e da risparmi sulla spesa pubblica e in parte generati dal necessario indebitamento per far fronte alla crisi. Gran parte di questi 40 miliardi può essere trovata grazie alla riduzione delle spese militari, dalla tassazione delle rendite, da una tassa patrimoniale e dalla cancellazione di alcune grandi opere. Ci sono 5 modi per trovare i 40 miliardi.

In primo luogo accentuare la lotta all'evasione fiscale e politiche di giustizia fiscale. «In due anni - sottolinea il Rapporto - potrebbero entrare 8 miliardi di euro da alcune misure: innalzamento della tassazione delle rendite al 23%; aumento dell'imposizione fiscale al 45% per i redditi oltre i 70 mila euro e al 49% per i redditi oltre i 200mila; introduzione o accentuazione di una serie di tasse di scopo (Suv, diritti televisivi sullo sport spettacolo, porto d'armi, pubblicità)». La seconda proposta prevede l'introduzione di una tassa straordinaria e «una tantum» per i grandi patrimoni (sopra i 5 milioni di euro, il 10% più ricco della popolazione): con l'imposizione minima del 3 per 1000, si avrebbe un introito di 10,5 miliardi. La campagna propone quindi di puntare sulla riduzione delle spese militari. La sola cancellazione del programma di acquisizione del Cacciabombardiere Jsf produrrebbe un risparmio in 10 anni di ben 16 miliardi, mentre la riduzione del 20% delle spese militari, sempre in due anni, un risparmio di 6 miliardi di euro.

Rinunciare alle grandi opere, tra cui il Ponte sullo Stretto e le centrali nucleari, comporterebbe un risparmio di 3,5 miliardi in 2 anni. Il passaggio nella Pubblica amministrazione all'open source, porterebbe un risparmio di 4 miliardi in due anni. L'abolizione dei contributi alle scuole private un ulteriore miliardo e 400 milioni in 2 anni, da investire nell'istruzione pubblica.

Manifesto 02 10 09

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