Rolfi isolato è il tuo neurone - Brescia, gli immigrati sulla gru
"Rolfi, siamo migliaia, non siamo isolati. Isolato è il tuo unico neurone".
Così diceva uno dei bellissimi cartelli, fortunosamente ricavati dai più diversi materiali, che gli immigrati alzavano durante la manifestazione di sabato 30 ottobre. Rolfi, una delle tante facce da pierino non proprio sveglio che imperversano di questi giorni, specie dalle parti della girandola verde, per chi non lo sapesse è il vice-sindaco di Brescia. Sindaco di fatto, dicono, visto che il comunione-liberazione-compagnia-opere Paroli, sindaco di nome, è latitante vuoi per i suoi impegni di parlamentare, vuoi per quelli professionali. E proprio Rolfi è l'animatore di una incessante campagna razzista e xenofoba che soffia sul capoluogo bresciano, dopo essere stata incubata da lustri nel contado.
L'ultima missione, alla quale si è dedicato, è stata quella di stroncare la protesta dei migranti vittima della legge truffa e generatrice di truffe sul permesso di soggiorno a colf e badanti. Una sanatoria selettiva in senso classista a favore di quella parte di italiani che possono avere prestazioni di tipo servile in casa (come durante il fascismo: allora l'unico settore economico che ebbe un incremento numerico di addetti, addirittura un raddoppio, fu quello dei domestici); razzista e vessatoria verso gli immigrati, che rimangono comunque in condizioni di totale dipendenza e ricattabilità; contraddittoria nella sua formulazione ed applicazione.
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