di Luciano Muhlbauer
La manifestazione nazionale della Fiom del 16 ottobre sarà molto partecipata, non c’è dubbio. E questo nonostante l’incessante lavorio della collaudata macchina della tensione e della diffamazione, per cui anche un uovo si trasforma in un atto di terrorismo, e i troppi bastoni tra le ruote messi da chi nel nostro paese si occupa di trasporto pubblico.
Anzi, è proprio l’intensità e l’aggressività di quella azione di contrasto a confermarci che l’appuntamento di sabato prossimo sta crescendo. Ma attenzione, questo non significa affatto che ora possiamo rilassarci, perché l’esperienza insegna che non c’è limite alle bassezze che sono disposti a mettere in campo.
Fate un piccolo sforzo di memoria e ripensate alle mobilitazioni degli anni passati. E non ci riferiamo al classico nostrano dell’allarme bomba e dei proiettili in busta, ma a quelle operazioni meno rozze, ma più insidiose sul piano comunicativo, che prendono qualche fatto marginale, per farlo diventare mediaticamente il fatto principale che oscura tutto il resto.
Nessun commento:
Posta un commento