domenica 30 agosto 2009

Rete28Aprile, la festa nazionale avvia il congresso

Il congresso della Cgil ormai bussa alle porte. La festa nazionale della Rete28aprile ne ha anticipato i temi in una tre giorni a Collecchio (Parma), mettendo a confronto le varie «anime» del più grande sindacato italiano. Ieri (29 agosto)dopo l’apertura dei lavori, introdotti da una relazione del segretario nazionale Fiom Giorgio Cremaschi, ci sono stati i primi interventi di funzionari e non della Cgil arrivati da tutta Italia.Il tardo pomeriggio si è parlato della vicenda Innse,con l’intervento del funzionario Fiom Roberto Giudici, che con gli operi ha condiviso non solo gli ultimi giorni passati sul carroponte,ma anche i 14 mesi di lotta che hanno preceduto questi giorni,mesi di scontri anche fisici, con la polizia intervenuta pesantemente sui lavoratori che difendevano il posto di lavoro.La vicenda Innse, di cui se è ampliamente parlato in questi ultimi mesi,ha dimostrato, se mai ce ne fosse ancora bisogno che la lotta dei lavoratori uniti paga sempre.Dopo l'intervento di Giudici è stata la volta da Ivan Maltempi delle Rsu dell’Ideal Standard di Brescia,che ha portato il saluto dei compagni impegnati da 2 mesi in un presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica di via Milano.Come per l’Innse anche all’Ideal Standard ha la sfortuna di essere insediata su aree che sono molto appetibili a chi fà speculazioni edilizie.Gli interventi sono stati seguiti dalla proiezione di un film documentario sulla vicenda Innse dove sono state raccolte le testimonianze dei lavoratori dall’inizio della vicenda fino a gennaio 2009La serata è proseguita con la tavola rotonda , che ha messo insieme l'animatore della Rete e membro dela segreteria nazionale Fiom GiorgioCremaschi, Nicola Nicolosi (coordinatore dell'area Lavoro e società), i segretari generali del pubblico impiego (Carlo Podda) e dei metalmeccanici (Gianni Rinaldini), e la segretaria confederale Nicoletta Rocchi.Cremaschi nella sua introduzione spiega , che il prossimo congresso «è un po' particolare, perché si dovranno affrontare contemporaneamente scelte congressuali e scelte su molte vertenze-chiave». La discussione «è stata già aperta con l'intervista di Sacconi sui salari», ora si tratterà di decidere se «il "no" al nuovo sistema contrattuale (siglato con accordo separato, in gennaio, da Cisl e Uil, ndr) fonda una nuova strategia della Cgil oppure se è stata soltanto una parentesi per poi tornare ad accettare un quadro di compatibilità» deciso da altri. Cremaschi( come ricordato da Campetti del Manifesto che ha coordinato la serata)non si nasconde, dietro formalismi diplomatici,ribadendo la necessità di preparare un'alternativa a chi, dentro la Cgil, non considera il "no" di gennaio una scelta strategica».Cremaschi come stà ormai facendo da tempo,ha detto che il prossimo dovrà essere un congresso per mozioni generali distinte, non per «emendamenti» ad un unico testo condiviso (come avvenne tre anni fa a Rimini). «Fare un passo indietro per la Cgil sarebbe un disastro», aggiunge Cremaschi, «e lascerebbe i lavoratori senza difese» davanti all'«offensiva di governo e Confindustria, che vogliono affrontare la crisi con la riduzione dei diritti e dei salari di tutti; insomma con più discriminazioni».
Tre i punti salienti su cui Cremaschi ritiene che la Cgil debba prendere chiaramente posizione. L'autonomia del sindacato nelle sue scelte contrattuali, l'indipendenza dai padroni e dai partiti («troppe teste di dirigenti, in Cgil, sono rivolte a come va il dibattito interno al Pd; la maggioranza degli iscritti non condivide questo interesse») e la questione della democrazia («gli accordi e le piattaforme debbono esser votate dai lavoratori oppure no? Se si fa l'unità con Cisl e Uil, ma senza la democrazia, allora si fa un altro tipo di sindacato»). Questioni su cui «in Cgil, da tempo, esistono due posizioni diverse, e che è ormai tempo di portare chiaramene davanti agli iscritti, aprendo la "fase costituente" di una Cgil democratica e di lotta»..

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