sabato 11 maggio 2013


Il segretario del partito della Rifondazione Comunista Paolo Ferrero a Brescia per sostenere Fiorenzo Bertocchi

«In tutta la città servizi da ripensare»

Ferrero: «Ripristinare i diritti della vita sana, della scuola e della casa è una priorità assoluta»

«Mettere al centro della campagna elettorale prima, del programma di governo della città poi, i servizi alle persone». È la posizione di Rifondazione Comunista, illustrata ieri durante una conferenza stampa fuori dall´ex consultorio di via Baracca. «Anzichè essere chiusi i consultori dovrebbero essere aperti in tutti i quartieri» ha spiegato Fiorenzo Bertocchi, candidato sindaco del partito, alla presenza del segretario nazionale Paolo Ferrero. Non solo consultori, ovviamente, ma un intero sistema di servizi da «ripensare, capovolgendo le logiche della privatizzazione per privilegiare invece le richieste della gente e ripristinare i diritti all´abitare, al vivere sano e alla scuola. Per far questo occorre lavorare nelle pieghe del bilancio e attuare scelte politiche, con tagli alle opere che non servono e agli sprechi e investimenti invece sui servizi».
IL SEGRETARIO nazionale di Rifondazione ha ripreso le argomentazioni di Bertocchi allargando l´analisi al piano nazionale: «Dietro la parola magica razionalizzazione sta la demolizione dello stato sociale e delle politiche dell´assistenza, una politica portata avanti con continuità dai governi Berlusconi-Monti-Letta». Spese militari, costruzione del Tav in Valsusa e altre opere inutili: questi i settori dai quali attingere in primi le risorse da destinare alle politiche sociali: «Il senso della presentazione di Rifondazione alle elezioni è proprio nella richiesta di cambiamento arrivata dagli italiani, che né Pd né Movimento Cinque Stelle hanno saputo cogliere nel modo giusto». Alla spinosa questione del voto utile infine sia Bertocchi sia Ferrero hanno risposto con nettezza: «Anche per le nazionali Bersani ha chiesto il voto utile e poi il suo partito si è accordato con Berlusconi. Noi vogliamo un cambiamento reale, Al primo turno i cittadini esprimono le persone che vorrebbero vedere in consiglio, scelgono i partiti: è importante da far sapere per non cadere nella trappola del voto utile».
 
dal BRESCIAOGGI

Paolo Ferrero nell’intervento a Brescia, sul proseguo politico di Rifondazione Comunista dopo le elezioni politiche scorse, dichiara  che questa sconfitta è pesante ma non è la parola fine sulla nostra esperienza politica: per certi versi le elezioni le abbiamo perse proprio perché i nostri contenuti e il nostro progetto politico sono stati marginalizzati nella campagna elettorale. La sconfitta elettorale non mette in discussione le ragioni dell'esistenza di Rifondazione Comunista ma ci obbliga ad una forte innovazione, ad una svolta. 
Non mette in discussione le ragioni dell'esistenza di Rifondazione innanzitutto perché il tema comunismo è più che mai attuale dentro questa crisi organica del capitale, che mostra appieno la sua incapacità a dare una risposta alle domande di democrazia, giustizia sociale e sostenibilità ambientale. 
In secondo luogo perché Rifondazione Comunista rappresenta un tessuto di militanza e di intelligenza politica indispensabile per qualsiasi progetto di alternativa.
Per questo ritiene che - mentre il centro sinistra si disgrega insieme alla seconda repubblica – siamo chiamati ad una svolta, ad un salto di qualità.
Dobbiamo innanzitutto rimettere in piedi Rifondazione Comunista. Dobbiamo rilanciare l’iniziativa politica e sociale sui territori e riorganizzare il partito in un processo di rinnovamento adeguato ai compiti e alle risorse che abbiamo. Occorre superare ogni vincolo burocratico o i rimasugli correntizi. Occorre - nella difficoltà - ricostruire il senso di appartenenza a Rifondazione Comunista e parallelamente aprirci verso l’esterno, non chiuderci nelle nostre stanze.
E alla richiesta di un congresso subito dagli interventi in sala, risponde: Che per questo – pur con vari dissensi – si è  scelto di non fare il congresso subito: perché ci saremo trovati con 4 o 5 documenti, con spinte centrifughe a destra e a sinistra, in un congresso lacerante e ripiegato su se stesso. Un congresso che avrebbe - quello si - affossato il partito. Si è deciso al contrario di fare uno “straordinario congresso” che intrecci tre elementi: la ripresa immediata del lavoro politico, un forte lavoro di riflessione articolato in convegni e seminari, la ridefinizione del modo di funzionare di Rifondazione e dello stesso modo di fare il congresso in modo che non sia calato dall’alto ma un percorso partecipato. Arriveremo quindi entro l’anno a fare il congresso ma in tempi e modi tali da preservare e rafforzare la nostra comunità, non di indebolirla ulteriormente.
Il rilancio di Rifondazione Comunista per noi deve procedere di pari passo con la proposta di costruire un soggetto unitario della sinistra, antiliberista, alternativo alle destre come al centro sinistra, da costruire su basi democratiche sul principio una testa un voto. Abbiamo sempre detto che Rifondazione è necessaria ma non sufficiente e questa è la nostra bussola. Rilanciamo quindi il progetto di Rifondazione Comunista e parallelamente proponiamo a livello nazionale e territoriale la costruzione di un processo unitario a sinistra, che sia democratico e non di vertice: abbiamo provato prima con la Federazione della Sinistra e poi con Rivoluzione Civile e abbiamo visto che gli accordi di vertice non funzionano, è necessario il pieno coinvolgimento dei compagni e delle compagne.
Oggi vi sono in campi vari progetti di aggregazione a sinistra, che esprimono progetti politici diversi e rischiano di essere tra loro escludenti, consolidando l’attuale diaspora della sinistra. Noi Comunisti dobbiamo
avere un orientamento chiaro: in primo luogo dialogare ed interloquire con tutti questi processi e con il complesso delle forze che a sinistra si muovono sul terreno antiliberista e si pongono l’obiettivo di costruire l’opposizione al prossimo governo di larghe intese. In secondo luogo proporre a tutti la costruzione dell’opposizione e di un processo unitario di sinistra – fatto su basi democratiche e partecipate - che metta al centro il contrasto alle politicheeuropee e la connessione con le altre forze della sinistra europea. Noi ci battiamo per costruire un nuovo spazio pubblico unitario della sinistra di alternativa, per la costruzione in Italia della sinistra europea, sulla scia di Syriza, del Front de Gauche, di Izquierda Unida.
E’ quindi necessario che i compagni e le compagne di Rifondazione Comunista operino per il rilancio del partito: Attraverso una svolta nella sua vita interna e nella capacità di costruire un movimento popolare di opposizione alle politiche neoliberiste. Attraverso la costruzione di un percorso di aggregazione della sinistra antiliberista. Questi sono i due cardini su cui far marciare oggi la nostra proposta politica. In questa direzione vi invito sin da subito ad organizzare la partecipazione la più larga possibile alla manifestazione indetta dalla Fiom per il 18 maggio prossimo.

Nessun commento:

Posta un commento