martedì 3 maggio 2011

GUERRA APERTA ALLA STEFANA

Dal Bresciaoggi 03/05/2011

Continua la protesta della stefana a Nave per contrastrare la decisione assunta dalla proprietà in merito al contratto di solidarietà. Ieri l'azienda nel corso delle 2 ore di sciopero a rotazione indetto dalle Rsu con blocco delle portinerie e delle merci (a cui secondo fonti sindacali la partecipazione è stata totale da parte degli addetti) ha tentato di far entrare comunque i camion.Nello stabilimento di via Bologna dove lavorano oltre 260 addetti è scattata da giovedì la protesta, decisa dalle Rsu e articolata in due ore di sciopero al giorno. Dopo aver redatto un verbale d'accordo con le organizzazioni di categoria, poi sottoposto al voto dei dipendenti e approvato in assemblea, come spiega il sindacato, la società ha comunicato alla controparte di non voler procedere all'applicazione dell'ammortizzatore sociale.

Dal Giornale di Brescia 03/05/2011

C'è agitazione alla Stefana di Nave (dove si trova il laminatoio del gruppo, gli addetti sono 264). Venerdì e ieri si sono svolti degli scioperi a rotazione per protestare, come sottolinea la Fiom Cgil, contro l'inaspettato dietrofront dell'azienda che, dopo aver dichiarato la disponibilità a ricorrere ai contratti di solidarietà, ha ora sospeso la firma dell'accordo.
Il sindacato aveva sottoscritto un'ipotesi di intesa per utilizzare l'ammortizzatore sociale per i prossimi 12 mesi, iniziando proprio da ieri. I lavoratori coinvolti sarebbero stati 431 (oltre che a Nave, ve ne sono 225 all'acciaieria di Ospitaletto). La Fiom Cgil aveva subordinato la firma finale dell'accordo all'approvazione da parte dei lavoratori. Ma, dopo aver ottenuto il via libera dalle assemblee, i rappresentanti dei dipendenti hanno scoperto che la direzione Stefana non era più disponibile.
Le motivazioni sarebbero legate agli scioperi che si stanno effettuando a Ospitaletto, a causa del contratto integrativo scaduto da più di tre anni. Ma il sindacato ribatte: «Se si risolvono i problemi, le proteste cessano; lo sciopero non è una condizione definitiva».

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