venerdì 6 maggio 2011

La Franciacorta dei vigneti al veleno


Da Radio Onda d'Urto

Con la primavera in si riapre la stagione dei trattamenti antiparassitari sui vigneti. Quintali di veleni spruzzati per uccidere insetti, per evitare malattie delle piante, per seccare le erbe infestanti. Sostanze nocive e tossiche che finiscono nell’aria, nei terreni, nei frutti e nell’acqua di un territorio sempre più in apnea ecologica. E i cittadini che abitano a fianco delle piantagioni costretti ad assorbire grandi quantità di indesiderati inquinanti. Come se non bastassero le discariche e la cementificazione selvaggia, in la monocultura per lo spumante, mette a dura prova un territorio publicizzato come eden turistico\gastronomico. Anche se qualche cantina tenta di convertirsi a metodi meno cruenti, anche se il consorzio vini cerca di imporre dei disciplinari meno impattanti, le cantine tendono a minimizzare i costi e continuano a gestire in modo sconsiderato i metodi di coltivazione utilizzando massicciamente la chimica. Si impone l’inerbimento ma si continua a diserbare sopra le radici, si chiede la verifica della necessità di un trattamento con una visita al campo ma si continua ad usare il metodo “calendarizzato” senza sapere se il vigneto ha subito l’attacco dell’agente che si va a contrastare con il prodotto. La solita gestione “all’italiana” che produce danni alla salute e esaurisce il territorio… ma finchè le vendite aumentano…

Ne parliamo con Amilcare di Passirano che ha proposto un’ordinanza in consiglio comunale per limitare l’uso e gestire i metodi di spargimento dei trattamenti e che ci spiega quali sono i principali problemi della monocultura.

Clicca qui per sentire l’intervista fatta ad Amilcare [Download]

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