Non ci interessa la ricchezza, ciò che vogliamo è allevare bene i nostri figli. La ricchezza non è di nessuna utilità e non si può portarla con noi una volta morti. Noi non vogliamo ricchezze. Vogliamo amore e pace. (Nuvola Rossa Guerriero Oglala dei Sioux Tetones) Questo Blog vuole essere un punto di incontro per chi crede ancora che"Un altro mondo è possibile",a chi crede ancora negli ideali,a chi crede che oggi ci sia bisogno di una "Resistenza attiva"
lunedì 30 novembre 2009
Manifestazione a Coccaglio
mercoledì 25 novembre 2009
martedì 24 novembre 2009
A Coccaglio "united colours of Christmas"
COCCAGLIO
SABATO 28 NOVEMBRE 2009
ORE 14.30
STAZIONE FS
MANIFESTAZIONE:
UNITED COLOURS OF CHRISTMAS!
La giunta leghista di Coccaglio offre ai lavoratori licenziati, cassintegrati, delocalizzati la soddisfazione di avere un Natale da bianchi. Rifondazione Comunista presenta le sue proposte concrete a difesa dei lavoratori e vuole un Natale felice per i lavoratori di tutti i colori.
Tutti i compagni sono invitati a trovarsi in Federazioe sabato 28 novembre alle ore 13.45 per partire insieme alla volta di Coccaglio.
martedì 24 novembre 2009
Vittoria della Fiom
Comunicato stampa
Oggi 23 novembre 2009, la prima sezione penale della corte di appello di Brescia, ha respinto l’impugnazione della sentenza del 13 maggio 2005 che condannava Locatelli Luigi, responsabile della sicurezza del lavoro in Feralpi Siderurgica Spa, per l’infortunio mortale di Jamal Eddine.
Il Pubblico Ministero aveva chiesto per il rappresentante della Feralpi la condanna a tre anni di reclusione; con la sentenza di oggi si conclude un iter processuale di primo e secondo grado e conferma la condanna penale a un anno di reclusione.
Il risarcimento del danno che il giudice oggi riconosce, pari a 5.000 €uro, sarà destinato a sostegno della lotta dei lavoratori della Rothe Erde, la fabbrica bresciana della Thyssen krupp dove l’incuria dell’ azienda provocò nel dicembre del 2007, una strage che costò la vita a 7 lavoratori e per i quali non si è ancora ottenuta giustizia.
Segreteria Fiom Cgil
domenica 22 novembre 2009
"UNITED COLOURS OF CHRISTMAS"
venerdì 20 novembre 2009
Mario Placanica, il bravo carabiniere ?
Giuliani durante il G8 di Genova, è indagato dalla procura di Catanzaro per violenza
sessuale su minore e maltrattamenti.
giovedì 19 novembre 2009
Stefana Ospitaletto
White Christmas. A Coccaglio il razzismo toglie il velo
Liberazione 19/11/2009
ALFA ARESE, LA FIAT NON RITIRA I TRASFERIMENTI
Slai Cobas Arese
mercoledì 18 novembre 2009
Lombardia: si parla di "riforma" della legge elettorale, ma è un affare privato tra gruppi di potere.
Le notizie che trapelano sulle modifiche della legge elettorale regionale a pochi mesi dalle elezioni, dimostrano una volta di più ormai le istituzioni sono affare privato di gruppi di potere. Con un occhio alla spartizione delle poltrone fra Lega Nord e Pdl, ecco che la legge di “riforma” sembra fatta.Non si sta pensando, infatti, di cambiare le cose in modo da dare più potere democratico ai cittadini, ma di eliminare, con lo sbarramento al 4%, quella sinistra che seppur divisa è l’unica opposizione al modello Formigoni, alla Lega Nord, alla spartizione della cosa pubblica, all’intreccio affari-politica, alla devastazione ambientale in Lombardia.Mentre Bersani parla di fine dell’autosufficienza, di alternativa e non di alternanza, in Lombardia il Pd fa esattamente il contrario. Atteggiamento ancor più grave se si considera che la destra incorpora anche le fazioni fasciste e naziste. In questo senso, lo sbarramento sembra servire al solo Pd.Evidentemente le esperienze recenti non hanno insegnato niente. Forse il Pd vuole le mani libere per continuare senza problemi un’opposizione di facciata a Formigoni e, sotto sotto, intrecciare accordi e inciuci. Critiche pesanti in questo senso sono venute dall’interno stesso del Partito democratico: aree Franceschini e Marino. E’ questo, ciò per cui ha votato il popolo delle primarie? E L’IdV, con cui partecipiamo al No-B-Day del 5 dicembre a Roma, accetta questa logica trasformista?Al contrario, la crisi sociale ed ambientale,la crisi democratica provocata dalla gestione Formigoni, la questione morale che è ritornata prepotente nella Milano di tangentopoli, richiedono un cambiamento, una svolta.È questo cambiamento che noi continueremo a proporre, a partire dalla sinistra. La cancellazione della sinistra dal Consiglio regionale sarebbe una cosa grave. È tempo di porre fine a una stagione troppo lunga di divisioni, e avere il coraggio, lo spirito di servizio, l’umiltà dell’unità.
Dichiarazione di Ugo Boghetta, segretario regionale Prc-Se
Tensione alla Rothe Erde di Visano
La cosa grave era la presenza alla testa di questo corteo di lavoratori, di una quindicina di persone definite, non si sa bene a quale titolo, vigilantes e che avevano il chiaro obiettivo di intervenire fisicamente sui lavoratori che partecipavano al presidio.
Grazie all’estrema serietà e alla ragionevolezza di tutti i lavoratori presenti al presidio,
La mediazione trovata prevedeva la convocazione di un incontro nel tardo pomeriggio alla presenza della direzione aziendale, della questura e della Fiom, e l’impegno di tutte le parti ad evitare forzature fino allo svolgimento dell’ incontro.
Nonostante gli impegni presi, un gruppo è entrato da un cancelletto di una abitazione privata confinante con l’azienda, raggiungendo i reparti produttivi.
Con questa azione pensiamo, che coloro che a parole si dichiarano solidali con i colleghi licenziati, e che da giorni tentano ripetutamente di forzare il presidio, hanno compiuto una azione estremamente vergognosa mettendo a repentaglio la possibilità di iniziare una trattativa sindacale.
I lavoratori che da giorni partecipano e sostengono il presidio e i loro colleghi licenziati, hanno dato una dimostrazione di serietà, evitando che la situazione potesse degenerare e confermano insieme alla Fiom lo sdegno per una azione vigliacca verso tutti coloro, licenziati e no, che vedevano nello sforzo per avviare una trattativa, un segno di distensione tra le parti.
Fiom Brescia
Bersani-Franceschini
Il PD non si smentisce mai.Dopo Franceschini è arrivato Bersani ma l'ambiguità della politica del PD rimane la stessa e il popolo di una parte della Sinistra deve fare affidamento su un partito di destra come Idv per scendere in piazza.
ROMA - ''Il 5 dicembre dobbiamo scendere tutti in piazza contro un governo che fa le leggi solo per se' e per la sua lobby piduista''. Lo ha detto il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, nel corso della manifestazione a Roma in favore della Eutelia. ''Non capisco - ha proseguito, riferendosi al Pd - chi dice che non scendera' in piazza perche' questa manifestazione non l'ha organizzata lui. A loro dico: toglietevi quel cappello da primi della classe e venite in piazza come tutti noi"
''Noi facciamo le nostre manifestazioni. Noi, lezioni di antiberlusconismo, non le prendiamo da nessuno''. Lo ha detto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, a margine della manifestazione in favore dei lavoratori Eutelia, a Roma, replicando alle critiche mosse da Antonio Di Pietro in merito alla posizione del Pd sul 'No Berlusconi day'. ''Il piu' antiberlusconiano - ha aggiunto - sara' quello che riesce a mandarlo a casa, non quello che grida di piu'. Lezioni di quel genere - ha ribadito - a noi non ne fanno. Dopodiche', se si ragiona, se le parole d'ordine sono accettabili, certamente non c'e' una proibizione ad andarci ai militanti del Pd. Quando le parole d'ordine saranno accettabili - ha concluso - le vedremo''.
(ANSA)
martedì 17 novembre 2009
AMIANTO E INGIUSTIZIA
Migliaia di lavoratori e cittadini ammalati non avranno mai più giustizia
I Comitati e le Associazioni che da anni si battono per mettere al bando l’amianto e per ottenere giustizia per i morti, i malati e tutte le vittime dell’amianto denunciano l’ennesimo tentativo di concedere l’impunità a datori di lavoro e dirigenti colpevoli di reati da lavoro che hanno anteposto il profitto alla vita umana. La nuova norma riguarda i processi in corso e i reati per cui sono previste pene sotto i 10 anni, come quelli per omicidio colposo di cui si sono resi responsabili i padroni e i dirigenti che non hanno rispettato le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e nel territorio, a cui viene concessa l’impunità.
Da sempre abbiamo denunciato la lentezza dei processi e l’ingiustizia compiuta nelle aule dei Tribunali Italiani rivolgendoci anche alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo e alla Comunità Europea a Bruxelles per ottenere giustizia. Tuttavia il tentativo in atto di introdurre un meccanismo di impunità, improcedibilità dopo due anni, per ogni grado di giudizio, nel quale sono imputati i responsabili di gravi reati non è accettabile e lede irreversibilmente i diritti delle vittime, molti dei quali deceduti, malati e le loro famiglie.
Questo renderebbe improcedibile un gran numero di processi e potrebbe influire molto negativamente anche per quelli Eternit, quello Fibronit, e per quello Thyssenkrupp e molti altri meno noti, ma con decine se non centinaia di morti che non avranno neanche la speranza di avere prima o poi un pò di giustizia
Con questa controriforma della giustizia si concede l’impunità ai potenti, al potere economico e politico e l’ingiustizia nei confronti dei lavoratori vittime dello sfruttamento potrebbe diventare legge dello Stato. Contro questo tentativo di legalizzare le stragi di lavoratori e cittadini in nome del profitto è necessaria una grande mobilitazione di tutte le forze sociali.
sabato 14 novembre 2009
Consiglio Comunale
Paura e delirio a Villa Carcina
Dal Giugno scorso ,la nuova Amministrazione Giraudini, stà mettendo in pratica la Politica Xenofoba e Razzista che il Vice Sindaco di Brescia Rolfi ha intrapreso nella città.I provvedimenti presi dall'Amministrazione di Villa Carcina mediante delibere,ordinanze,modifiche al regolamento e approvazione delle linee programmatiche dell'Assessorato alla Sicurezza, si sono tradotte in ordinarie attività di chiara impronta discriminatoria nei confronti dei cittadini immigrati del Comune.
C)Vietato sdraiarsi sulle panchine ed occuparle con oggetti o indumenti personali impedendone l'uso ad altre persone.(guai a chi vuole riposare appoggiando la borsa della spesa)
E)Vietato collocare,affiggere o appendere,senza autorizzazione,alcunchè su beni pubblici e ,ove non si sia autorizzati,sulle altrui proprietà.(Basta con i volantini del Palio delle Contrade...e delle 32 associazioni presenti sul territorio)
F)Vietato praticare giochi di qualsiasi genere comportanti:L'impedimento del pubblico transito compresi i marciapiedi.(Non si può più giocare a rialzo???ma non erano per il recupero delle tradizioni???)
G)Vietato bere appoggiando direttamente le labbra all'erogatore delle fontane pubbliche.(Daranno la multa a tutti i bambini che bevono appoggiando le labbra???)
venerdì 13 novembre 2009
GIGS alla Stefana
Questa mattina, presso gli uffici della Regione Lombardia, si è consumato l'ultimo atto di "prepotenza e arroganza" da parte della Direzione della Stefana rappresentata dal Dott.Scalabrin,Rinaldi e Bonetti.La Cigs partorà da Lunedì 16 Novembre e avrà durata di 12 mesi.Sono interessati alla Cigs 500 lavoratori su un totale di 548(a Nave 268 su 297, a Ospitaletto
"Siediti e aspetta sulla riva del fiume, vedrai passare il cadavere del tuo nemico"
Cgil il piazza Sabato 14 Novembre
Non parteciperò a questa manifestazione,perchè a Bologna ho contestato le scelte di Epifani e come me molti rappresententi della Fiom che era riunita a Bologna e che hanno chiesto a gran voce uno Sciopero Generale della Cgil a fianco della Fiom.Per questo sbaglia Guglielmo Epifani quando rinvia a data da destinarsi lo sciopero generale, in attesa di un ritorno unitario con Cisl e Uil. In questo modo fa un doppio errore. Il primo è quello di non mettere in calendario una scadenza di lotta per la quale oggi c’è una domanda forte da parte di tutte e tutti coloro che oggi lottano per la difesa del lavoro e dei propri diritti. In secondo luogo Epifani sbaglia perché ridimensiona la gravità della scelta di Cisl e Uil di concordare regole e contratti violando le più elementari norme di democrazia e, tra i metalmeccanici, addirittura pretendendo come sindacati di minoranza di decidere per tutti. Difesa dell’occupazione, difesa del contratto nazionale, diritto alla democrazia, non possono essere separati. Vanno sostenuti assieme, perché il disegno della Confindustria e del governo li colpisce e li mette in discussione assieme.
mercoledì 11 novembre 2009
Tutti a difesa del Crocifisso, ma ai crocifissi incarnati chi ci pensa?
Alcuni giorni fa la Corte Europea, su ricorso di una cittadina italiana di origine finlandese, ha affermato che i crocifissi vanno tolti dalle scuole e dagli uffici pubblici. Lungi da me entrare in un dibattito infinito, dove si confrontano e scontrano le posizioni più diverse, ma quanto sta accadendo non può che portare turbamento e sgomento.
Cosa rappresenta, oggi, quel simbolo per i cristiani, i cattolici fedeli seguaci di Santa Madre Chiesa Romana? Abbiamo sentito parlare di simbolo della cultura, rappresentazione della tradizione, riferimenti alle radici cristiane e via discorrendo.
Aprendo il Vangelo di Matteo, leggiamo che il futuro Crocifisso afferma perentoriamente:
"Non chi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fà la volontà del Padre mio che è nei cieli"
Quale volontà, quali opere, perseguono i defensor fidei di oggi?
E' opera di misericordia respingere in mare i migranti in fuga dalla crocifissione quotidiana della fame, delle guerre, della povertà che uccide e violenta milioni di donne e uomini, per colpa di uno stile di vita di un'infima minoranza dell'umanità? E' opera di carità cristiana abbandonare richiedenti asilo nella periferia di Bari?
E' opera di fede cristiana adorare il dio Po o celebrare matrimoni celtici davanti al dio Odino?
Quanti, tra coloro che si sono dichiarati pronti a fare da "scudi umani" per opporsi alle rimozioni, sono favorevoli alla pena di morte? Quanti, quotidianamente propagandano la violenza e il rifiuto degli altri, di coloro che non la pensano come loro?
Come si può parlare di accoglienza ed amore ad una settimana esatta da quanto accaduto a Firenze? Sandra e Fortunato sono persone che hanno sofferto i dolori e le violenze più indicibili. Credono, vogliono credere strenuamente, nel Dio dei Vangeli, nel Cristo della Misericordia. Sono stati rifiutati, il loro amore è stato offeso, considerato falso e perverso, in nome di una burocrazia e di una ideologia. E oggi si vuol difendere un simbolo "dell'accoglienza e dell'amore cristiano".
"I miti erediteranno la terra". E' stato mite La Russa quando, in diretta televisiva, ha augurato al conduttore, ad alcuni ospiti e ai giudici di Strasburgo di "morire ammazzati".
L'Italia di oggi è un Paese dove non esiste il reato di tortura, dove si può morire in carcere, dove gli anziani muoiono abbandonati nelle tendopoli dell'aquilano mentre i riflettori sono accesi su otto straricchi, dove vieni selvaggiamente pestato in strada per il colore della pelle o l'abbigliamento, dove migliaia di violenze avvengono quotidianamente nel chiuso delle mura domestiche. Questa è l'Italia che si erge a difesa della presenza dei crocifissi di legno sulle mura delle scuole e degli edifici pubblici. Un simbolo che, come qualcuno ha affermato, non arreca fastidio o disturbo a nessuno.
E allora, quale significato ha la sua presenza? Cosa pretendiamo di difendere se non siamo minimamente turbati di fronte alla persecuzione, alla sofferenza, al dolore dei quotidiani crocifissi nelle carceri, nei Paesi depredati dalla nostra arroganza e disumanità, nelle quotidianità delle nostre strade?
Quella croce appesa alla parete ci ricorda, come disse il vescovo degli ultimi don Tonino Bello, che tocca a noi schiodarvi i fratelli crocifissi? Ci ricorda che Gesù è stato clandestino in Egitto appena nato ed è stato condannato a morte? Di fronte alle ideologie di morte, alle violente convinzioni, è simbolo di contraddizione?
Non può "non recare disturbo", non può lasciare tranquilli. Se lo fa, va sradicato da ogni parete, strappato da ogni petto. Tolto definitivamente, ormai senza senso. Un simulacro vuoto, buono solo come bandiera di civiltà e come spada contro gli altri, è una bestemmia.
Quel crocifisso ha un obbligo, e fin quando non lo rispetterà tutti i discorsi saranno solo vuota retorica. E allora, "dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali...tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio...faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate...porti ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame...Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano." (Auguri scomodi, don Tonino Bello)
Consiglio Comunale
martedì 10 novembre 2009
Eutelia Agile. Fiom: “Gravissima aggressione, all’alba, contro il presidio sindacale alla sede romana del gruppo”
“Questa mattina alle 5.20 una squadraccia di una quindicina di uomini capitanata dall’ex amministratore delegato di Eutelia, Samuele Landi, ha fatto irruzione nella sede romana di Eutelia presidiata all’interno dai lavoratori"
“Con piedi di porco hanno divelto le porte degli uffici, hanno svegliato i lavoratori che presidiavano la sede puntando loro negli occhi le torce elettriche, spacciandosi per poliziotti, chiedendo i documenti, minacciando gli stessi lavoratori e impedendo loro di muoversi.”
“L’immediato arrivo delle forze dell’ordine, chiamate dai lavoratori, ha evitato il peggio visto l’atteggiamento violento e arrogante di questi loschi personaggi.”
“La Fiom nazionale ritiene gravissimo l’atto di aggressione compiuto con metodi squadristici e ritiene intollerabile il ritardo del Governo nell’affrontare una situazione che, da diversi giorni, denunciamo come drammatica e pericolosa. Ci aspettiamo l’immediata convocazione del tavolo Eutelia Agile alla Presidenza del Consiglio.”
lunedì 9 novembre 2009
Inizio campagna “ PRIMO: IL LAVORO”
UN SEGNO CONCRETO per sentire direttamente dalle voci di chi sta sperimentando la perdita del proprio posto di lavoro quale sia la situazione attuale, e quali le proposte per trovare una soluzione.
Cinque le aziende scelte, ciascuna esempio delle tendenze principali della crisi industriali in atto. Prima tappa del percorso è stata l’Ideal Standard di via Milano, dove sono 120 i lavoratori a rischio. «In tutte le province del nord Italia - ha detto Matteo Gaddi, responsabile del Prc politiche sociali per il Nord - ci sono decine di fabbriche che stanno chiudendo, si contano centinaia di crisi industriali, fabbriche che saltano, cassa integrazione alle stelle. Ma al nord, dove esiste il maggior numero di fabbriche, la situazione è diventata molto più grave».
PER CERCARE di risolvere la situazione, il Prc ha deciso di avvicinarsi ai lavoratori, attraverso questa campagna itinerante. La ditta Mac è stata la seconda ditta visitata, seguita dalla Cometal di Rodengo Saiano, la Rothe Erde di Visano e la Federal Mogul di Desenzano. In ogni fabbrica è statafatta un’inchiesta tra i lavoratori per capire a che punto sono le trattative e i piani futuri. La campagna del Prc prevede anche una raccolta firme a favore delle proposte di legge regionali e nazionali targate Prc e già presentate in Regione. Blocco dei licenziamenti, delocalizzazioni e reindustrializzazione sono i capi saldi della petizione.
«Gli ammortizzatori sociali non bastano - ha detto Gaddi - servono urgenti politiche industriali per ridare un lavoro alle persone». Le proposte di legge del Prc sono state depositate in tutte le regioni del Nord Italia. «La Lombardia, se volesse - ha concluso Gaddi -, potrebbe già approvarle nel prossimo consiglio regionale. Serve agire subito, in tempi molto rapidi, costruendo risposte concrete». La raccolta firme in tutto il nord proseguirà anche nei prossimi giorni. E’ possibile firmare anche online sul sito www.prclombardia.it. C. COS.
Dal Bresciaoggi 8 novembre 2009
domenica 8 novembre 2009
Esselunga
La Cgil che vogliamo
Giorgio reclama un «congresso di svolta» che a detta dei firmatari il documento della commissione non garantisce. Si parla di anni «segnati da continui aggiustamenti tattici», mentre non si è «riusciti mai a provare a dettare l’agenda delle priorità al governo, alle controparti, agli altri sindacati». Basta, con «l’impostazione autoassolutoria, e sommatoria, confusa, priva di scelte e priorità forti e chiare». «Il tema vero di questa fase è la discontinuità». La Cgil viene descritta come un’organizzazione che dà di sé un’immagine «chiusa e burocratizzata, governata da una sorta di patto di non belligeranza tra leaderships in carica e aspiranti alle medesime »Tre i punti principali che Cremaschi ha messo in evidenza;creare una piattaforma che ricrei le lotte e riporti le vertenze nei luoghi di lavoro riproponendo un Sindacato che riprenda a contrattare anzichè subire le scelte di altri;cambiare il modo di operare organizzando una competizione contro il sistema Sindacale di Cisl-Uil affermando il diritto dei lavoratori a scegliersi il sindacato;riformare la Cgil partendo dai dirigenti che più spesso assomigliano a politici,eliminando parte dei burocrati a favore di chi va davanti alle fabbriche,nei presidi,e nei luoghi dove si sviluppano conflitti, che tradotto significa stare al fianco dei Lavoratori e non negli uffici a svolgere lavoro di ufficio.Ha concluso la serata dopo l'intervento di alcuni lavoratori,Dario Filippini responsabile della Rete28Aprile a Brescia, invitando i lavoratori presenti a una mobilitazione tramite l'informazione ai lavoratori all'interno dei luoghi di lavoro,spiegando le differenze tra l'attuale Cgil e la Cgil che auspichiamo esca dal Congresso.
lunedì 2 novembre 2009
Discorso del Capo Seattle
Il Grande Capo a Washington ci manda a dire che desidera comprare la nostra terra. Il Grande Capo ci manda anche parole di amicizia e di buona volontà. Questo è gentile da parte sua perché noi sappiamo che egli ha poco bisogno della nostra amicizia in cambio. Ma noi prenderemo in considerazione la sua offerta. Perché sappiamo che se noi non vendiamo la nostra terra l’uomo bianco può venire con i fucili e prendersela.
Come è possibile comprare o vendere il cielo, il tepore della terra? L’idea è estranea a noi. Se noi non possediamo la freschezza dell’aria e lo scintillio dell’acqua sotto il sole, come potete voi comprarli?
Ogni zolla di questa terra è sacra al il mio popolo. Ogni lucente ago di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura ed ogni ronzio di insetti è sacro nella memoria e nell’esperienza del mio popolo. La linfa che scorre nel cavo degli alberi reca con sé la memoria dell’uomo rosso.
I morti dell’uomo bianco dimenticano la loro terra natale quando vanno a passeggiare tra le stelle. I nostri morti non dimenticano mai questa terra meravigliosa, perché essa è la madre dell’uomo rosso. Noi siamo parte della terra e la terra è parte di noi. I fiori profumati sono nostre sorelle; il cervo, il cavallo, la grande aquila sono nostri fratelli; le creste rocciose, il profumo delle praterie, il calore dei pony e l’uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia.
Per questo, quando il Grande Capo di Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Il Grande Capo ci manda a dire che ci riserverà uno spazio ove muoverci affinché possiamo vivere confortevolmente fra di noi. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli.
Prenderemo, dunque, in considerazione la sua offerta. Ma non sarà facile. Questa terra è sacra per noi. Quest’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è solo acqua, è il sangue dei nostri padri. Se vi venderemo la nostra terra, dovete ricordarvi che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni riflesso spirituale nell’acqua chiara dei laghi parla di avvenimenti e di ricordi nella vita del mio popolo. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre di mio padre. I fiumi sono nostri fratelli, essi ci dissetano quando abbiamo sete. I fiumi trasportano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi venderemo le nostre terre, dovete ricordarvi ed insegnarlo ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli e dovete usare per essi le stesse gentilezze che usereste per un fratello.
L’uomo rosso si è sempre ritirato di fronte all’uomo bianco che avanzava, come la foschia delle montagne corre prima del sole del mattino. Ma le ceneri dei nostri padri sono sacre. Le loro tombe sono suolo sacro, e così queste colline, questi alberi, questa parte di terra è per noi consacrata. Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri costumi. Per lui una parte di terra è uguale ad un’altra, perché è come uno straniero che irrompe furtivo nel cuore della notte e carpisce alla terra tutto quello che gli serve. La terra non è suo fratello ma suo nemico e quando l’ha conquistata passa oltre. Egli abbandona la tomba di suo padre dietro di sé e ciò non lo turba. Rapina la terra ai suoi figli, e non si preoccupa. La tomba di suo padre, il patrimonio dei suoi figli cadono nell’oblio. Egli tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come cose da comprare, sfruttare, vendere come si fa con le pecore o con le perline luccicanti. La sua ingordigia divorerà la terra e lascerà dietro di sé solo deserto.
Io non so. I nostri modi sono diversi dai vostri. La vista delle vostre città provoca dolore agli occhi dell’uomo rosso. Ma forse ciò è perché l’uomo rosso è selvaggio e non capisce. Non c’è nessun posto silenzioso nelle città dell’uomo bianco. Nessun luogo ove percepire lo schiudersi delle gemme a primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Ma forse è perché io sono un selvaggio e non comprendo. Un assordante frastuono sembra insultare le orecchie. E quale significato ha vivere in quei posti se l’uomo non può ascoltare il grido solitario del caprimulgo o il chiacchierio delle rane attorno ad uno stagno? Io sono un uomo rosso e non capisco. L’indiano preferisce il suono dolce del vento che si slancia come una freccia sulla superficie di uno stagno, e l’odore del vento reso terso dalla pioggia meridiana o profumato dal pino pignone.
L’aria è preziosa per l’uomo rosso, giacché tutte le cose condividono lo stesso respiro: gli animali, gli alberi, gli uomini tutti condividono lo stesso respiro. L’uomo bianco non sembra dare importanza all’aria che respira; come un uomo in agonia da molti giorni egli è intorpidito dal puzzo. Ma se noi vi venderemo la nostra terra dovrete ricordarvi che l’aria per noi è preziosa, che l’aria condivide il suo spirito con tutto ciò che essa fa vivere. Il vento che diede il primo alito ai nostri nonni è lo stesso che raccolse il loro ultimo sospiro. E il vento deve dare anche ai nostri figli lo spirito della vita. E se noi vi venderemo la nostra terra voi la dovete custodire divisa come sacra, come un luogo dove anche l’uomo bianco può andare ad assaggiare il dolce vento che reca le fragranze della prateria.
Così prenderemo in esame la tua offerta di comprare la nostra terra. Se decideremo di accettare io porrò una condizione: l’uomo bianco dovrà trattare gli animali di questa terra come suoi fratelli.
Io sono un selvaggio e non conosco altro modo. Ho visto migliaia di carcasse di bisonti imputridire sulla prateria abbandonati dall’uomo bianco che gli ha sparato da un treno in corsa. Io sono un selvaggio e non comprendo come il “cavallo di ferro” fumante possa essere più importante del bisonte, che noi uccidiamo solo per vivere.
Che cos’è l’uomo senza gli animali? Se tutti gli animali scomparissero, l’uomo morirebbe per la grande solitudine del suo spirito. Perché quello che accade agli animali, presto accadrà all’uomo. Tutte le cose sono collegate tra loro.
Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che calpestano è la cenere dei nostri nonni. Affinché i vostri figli rispettino la terra, dite loro che essa si arricchisce con la dipartita dei nostri congiunti. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri figli: che la terra è la madre di tutti noi. Tutto ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra essi sputano se stessi. Così noi sappiamo. La terra non appartiene all’uomo; l’uomo appartiene alla terra. Così noi sappiamo. Tutte le cose sono collegate come i membri di una famiglia sono legati dallo stesso sangue. Tutte le cose sono collegate. Tutto ciò che accade alla terra accade ai figli della terra. Non è l’uomo che tesse la trama della vita: egli ne è soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a sé stesso.
Persino l’uomo bianco, il cui Dio cammina e dialoga con lui come amico con amico, non può sottrarsi al destino comune. Dopo tutto, possiamo essere fratelli. Vedremo. Una cosa noi sappiamo che forse l’uomo bianco scoprirà un giorno: il nostro Dio è lo stesso Dio. Voi forse pensate che lo possedete come volete possedere la nostra terra; ma non lo potete. Egli è il Dio dell’uomo, e la Sua misericordia è uguale per l’uomo rosso e per l’uomo bianco. La terra è a Lui preziosa e nuocere alla terra è accumulare disprezzo sul suo Creatore.
Anche i bianchi passeranno, forse prima di tutte le altre tribù. Continuate a contaminare i giacigli dei vostri focolari e una notte soffocherete nei vostri stessi rifiuti.
Ma nel morire risplenderete luminosamente, infiammati dalla forza del Dio che vi ha portato in questa terra e per qualche motivo speciale vi ha dato il dominio su questa terra e sull’uomo rosso. Questo destino è per noi un mistero, perché non capiamo quando tutti i bisonti vengono massacrati, i cavalli selvaggi domati, i luoghi più segreti delle foreste violati da molti uomini e la vista delle colline fiorite rovinata dai fili che parlano. Dov’è il bosco? Andato. Dov’è l’aquila? Andata.
Come dire addio all’agile pony e alla caccia? E’ la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza.
Così prenderemo in considerazione la tua offerta di comprare la nostra terra. Se saremo d’accordo dovrai assicurarci la riserva che ci hai promesso. Là, forse, potremo finire i nostri brevi giorni come desideriamo. Quando l’ultimo uomo rosso sarà scomparso dalla terra e la sua memoria sarà solo l’ombra di una nube attraverso la prateria, queste spiagge e queste foreste conterranno ancora gli spiriti del mio popolo. Perché essi amano questa terra, come il neonato ama il battito del cuore di sua madre. Quindi se noi vi venderemo la nostra terra amatela come noi l’abbiamo amata. Abbiatene cura come noi ne abbiamo avuta. Conservate nella vostra mente la memoria della terra come è quando la prendete. E con tutta la vostra forza, con tutta la vostra mente, con tutto il vostro cuore, preservatela per i vostri figli e amatela … come Dio ama tutti noi.
Una cosa noi sappiamo. Il nostro Dio è lo stesso Dio. Questa terra è preziosa per Lui. Nemmeno l’uomo bianco può essere esonerato dal comune destino.
Possiamo essere fratelli, dopo tutto. Vedremo.”
domenica 1 novembre 2009
Nuovi soggetti politici? Escort, Trans, Carabinieri
Compagni! L'attualità ci pone la domanda più urgente di tutte: chi sono oggi i soggetti sociali protagonisti della scena politica?
Escort pugliesi. Formazione di centro-destra guidata da un imprenditore-spacciatore di Bari, ha piazzato molti i candidati nelle liste di Fitto in Puglia. Pur non presente in Parlamento, è stata l'unica forza politica capace fino ad ora di mettere in crisi il capo del governo.
Transessuali romani. Nuovissima formazione politica di ispirazione brasiliana. Sembra in grado di orientare il voto alle elezioni regionali del Lazio, e forse anche l'esito delle primarie del Pd.
Carabinieri. Detto anche Qualche Mela Marcia, questo insidioso gruppo extraparlamentare non usa di particolari travestimenti. Agisce a tutto campo: ricatti, filmini, cocaina. I membri del gruppo vengono censiti solo alla cattura, quando si dichiarano delinquenti comuni.
Vladimir Putin. Facoltoso proprietario di dacie in Russia e ardito pilota di idrovolanti, esercita il suo potere economico in Italia servendosi di un prestanome, tale S.B., anziano imprenditore brianzolo residente a Roma.
I casalesi. Vivace espressione dell'imprenditoria meridionale, non è una formazione politica esordiente, ma agisce da anni sul territorio con un certo profitto. Il linguaggio diretto e la concretezza dei suoi iscritti hanno contribuito molto a svecchiare la politica, e in qualche caso a seppellirla. Puntano alla presidenza della regione Campania con discrete possibilità di successo.
Lega Nord. Formazione regionale, sostiene le parlate dialettali, l'assistenzialismo al Nord, e si batte per la produzione con soldi pubblici di film storici che non va a vedere nessuno. Vanta il ministro dell'interno, altri due o tre tipi folcloristici, e persino un tizio che si fa chiamare Cota. Tra quelle qui elencate, è la più strabiliante delle anomalie italiane.
Grazie a Rossano per i suggerimenti.