Non ci interessa la ricchezza, ciò che vogliamo è allevare bene i nostri figli. La ricchezza non è di nessuna utilità e non si può portarla con noi una volta morti. Noi non vogliamo ricchezze. Vogliamo amore e pace. (Nuvola Rossa Guerriero Oglala dei Sioux Tetones) Questo Blog vuole essere un punto di incontro per chi crede ancora che"Un altro mondo è possibile",a chi crede ancora negli ideali,a chi crede che oggi ci sia bisogno di una "Resistenza attiva"
mercoledì 18 novembre 2009
Lombardia: si parla di "riforma" della legge elettorale, ma è un affare privato tra gruppi di potere.
Le notizie che trapelano sulle modifiche della legge elettorale regionale a pochi mesi dalle elezioni, dimostrano una volta di più ormai le istituzioni sono affare privato di gruppi di potere. Con un occhio alla spartizione delle poltrone fra Lega Nord e Pdl, ecco che la legge di “riforma” sembra fatta.Non si sta pensando, infatti, di cambiare le cose in modo da dare più potere democratico ai cittadini, ma di eliminare, con lo sbarramento al 4%, quella sinistra che seppur divisa è l’unica opposizione al modello Formigoni, alla Lega Nord, alla spartizione della cosa pubblica, all’intreccio affari-politica, alla devastazione ambientale in Lombardia.Mentre Bersani parla di fine dell’autosufficienza, di alternativa e non di alternanza, in Lombardia il Pd fa esattamente il contrario. Atteggiamento ancor più grave se si considera che la destra incorpora anche le fazioni fasciste e naziste. In questo senso, lo sbarramento sembra servire al solo Pd.Evidentemente le esperienze recenti non hanno insegnato niente. Forse il Pd vuole le mani libere per continuare senza problemi un’opposizione di facciata a Formigoni e, sotto sotto, intrecciare accordi e inciuci. Critiche pesanti in questo senso sono venute dall’interno stesso del Partito democratico: aree Franceschini e Marino. E’ questo, ciò per cui ha votato il popolo delle primarie? E L’IdV, con cui partecipiamo al No-B-Day del 5 dicembre a Roma, accetta questa logica trasformista?Al contrario, la crisi sociale ed ambientale,la crisi democratica provocata dalla gestione Formigoni, la questione morale che è ritornata prepotente nella Milano di tangentopoli, richiedono un cambiamento, una svolta.È questo cambiamento che noi continueremo a proporre, a partire dalla sinistra. La cancellazione della sinistra dal Consiglio regionale sarebbe una cosa grave. È tempo di porre fine a una stagione troppo lunga di divisioni, e avere il coraggio, lo spirito di servizio, l’umiltà dell’unità.
Dichiarazione di Ugo Boghetta, segretario regionale Prc-Se
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