Novantasei anni fa, a Lenola, nasceva Pietro Ingrao. Cogliamo l'occasione per fargli i nostri migliori auguri di buon compleanno e di buona vita. Pietro è diventato un punto di riferimento del mondo comunista prima, e della sinistra poi, non solo per le sue qualità di dirigente politico. La sua elaborazione ha ampliato il campo della politica attraverso la ricerca, l'osservazione, il dubbio metodico. Lo sguardo di Pietro è uno sguardo aperto sul mondo, sulla società, sulla vita, sulle aspirazioni degli uomini e delle donne. Ci ha insegnato un modo diverso di intendere la militanza e la battaglia politica. Se la signora Thatcher sosteneva che "la società non esiste", possiamo dire che Pietro è stato un radicale avversario di quella teoria politica. Di più, la negazione antropologica. Non è solo l'Ingrao politico che pone al centro della sua riflessione gli uomini e le donne in carne ed ossa, la società come luogo della vita e della costruzione di soggettività. Pietro, nell'arco della sua esperienza, ha maturato un interesse per la società che interagisce con la politica. I racconti e le poesie rappresentano uno sguardo quasi fanciullesco, radicalmente antinichilista. Un punto di vista che non dobbiamo mai perdere, pena il diventare identici alle strutture sociali che combattiamo. In questo giorno di festa vogliamo ringraziare Pietro soprattutto per questo: per averci insegnato che il comunismo è lo sviluppo possibile dell'umanesimo, mai la sua negazione.
di Paolo Ferrero
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